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Ho molto pensato prima di
scrivere queste righe. Ho molto
pensato, soprattutto, da dove
iniziare a cercare di capire perchè
in questo Paese la democrazia e la
libertà dei cittadini siano sempre
una conquista faticosa piuttosto che
un diritto da tutelare, favorire,
valorizzare.
Non so quanti abbiano letto il
comunicato stampa che il Sindaco Risi ha
diffuso nei giorni scorsi intorno alla
questione della condotta sottomarina che
raccoglierà i reflui di centinaia di
migliaia di persone, scaricandola in
mare, a poca distanza dalla nostra
costa.
Su la Voce di Nardò ne abbiamo parlato
in più occasioni e più volte, negli
ultimi anni, soprattutto Massimo Vaglio,
ha lanciato allarmati messaggi su quanto
stava accadendo, con il favore delle
amministrazioni in carica e sui pericoli
dell'ennesimo mostro mangiasoldi e
ammazzanatura.
Se a qualcuno il comunicato di Risi è
sfuggito, lo ripropongo in coda,
recuperandolo da un sito Internet che lo
ha diffuso.
Ma, dicevo, mi sono chiesto da dove
iniziare questa nota.
I possibili attacchi erano e sono vari.
Ieri ho portato in strada il bidone
della raccolta del vetro: avviene
due volte alla settimana.
Domani, mercoledì, sulla via in cui
abito è il turno della raccolta
indifferenziata. Porterò giù le
buste con carta, alluminio,
plastica..etc.etc.
Cerchiamo di essere buoni cittadini.
Come tanti. Tra tanti. Anche se non
abbastanza visto che Nardò è su
percentuali molto basse nella raccolta
differenziata.
Ho fatto un po' di mente locale sulle
mie esperienze di "ambientalista" e ho
ricostruito, con soddisfazione, un
"curriculum" di esperienze di impegno
civile che mi hanno aiutato a crescere e
a diventare migliore in uno sforzo
collettivo, con tanti, tra tanti, per
evitare che questa nostra terra fosse
sempre più ferita e martoriata dalle
aggressioni della speculazione e del
disordine edilizio.
E poi mi sono chiesto se tutto
quanto era sufficiente per avere diritto
di parola e dissentire e contestare e
dire no a scelleratezze quale quella cui
invece il Sindaco Risi l'altro giorno a
Bari, ha detto si in nome e per conto
della Città che dovrebbe rappresentare
in maniera rispettosa anche del dissenso
che questa esprime.
Perchè, a sentire e leggere il
pensiero di Risi chi dissente e si
oppone e contesta interventi quali
quello della condotta sottomarina che
attraversando il territorio di Nardò
porterà in mare gli scarichi di un ampio
comprensorio di teritorio jonico, è un
pericoloso asociale che in tempi di
crisi economica deve essere bandito dal
civile consesso perchè con le sue
paranoie ecologiste contribuirebbe ad
affamare la gente disoccupata e a
incoraggiare, togliendo il pane alle
famiglie, addirittura le tendenze
suicide dei più fragili e disagiati.
Non so quanto abbia meditato e
riflettuto il Sindaco Risi prima di
lasciarsi andare alle affermazioni
fatte. Ma credo che, mi perdoni la
licenza, avrebbe fatto bene ad accendere
il cervello prima di parlare e di
scrivere o dettare.
E' suo pieno diritto ritenere giusta la
scelta dell'AQP e della Regione Puglia.
Ed è sua piena prerogativa politica e
amministrativa sostenerla.
Ma
è suo dovere essere prudente e
rispettoso della società civile che
dissente e che in molta parte ha
contribuito ad eleggerlo in base
all'impegno e alla "promessa" di un
metodo democratico di governo della
Città che viene in questi giorni
tradito e gettato alle ortiche.
In
questi giorni ho ricevuto da Equitalia
due cartelle esattoriali che prima o poi
dovrò pagare.
Una è relativa a una querela, rimessa
nei miei confronti, dal Sindaco Vaglio
per essersi sentito leso di averlo
chiamato Masaniello.
L'altra è relativa alla questione San
Giorgio che ancora non sappiamo quanto è
costata in sonanti soldoni ai cittadini
di Nardò.
Marcello Risi la conosce bene perchè era
ViceSindaco all'epoca dell'affidamento
di quel fallimentare incarico a una
società che il tribunale del popolo
italiano, il Parlamento della
Repubblica, ha segnato con il sigillo
dell'incapacità decretandone lo
scioglimento.
La San Giorgio chiese a me e a Salvatore
De Vitis, senior, 500mila euro per aver
messo in piazza sulle pagine de LaVoce
le vicende che la coinvolgevano in più
parti d'Italia. I giudici hanno
riconosciuto la correttezza delle nostre
tesi e la legittimità delle nostre
opinioni e nel rigettare la querela
della San Giorgio la ha condannata al
pagamento delle spese processuali. Cosa
difficile da ottenere..e
oggi...nell'intanto pagherò i titoli di
registrazione della sentenza.
Antonio Vaglio, di cui era Vice,
ricorderà bene Marcello Risi, in
Consiglio Comunale e sulle pagine dei
giornali tuonò, nel silenzio suo e di
tanti, contro i fratelli Tarricone,
novelli Dalton, rei di diffondere
notizie false e tendenziose.
Nessuno ci ha mai chiesto scusa. Ma la
questione non è questa.
E' che quel metodo, quella
presunzione dell'impunità al riparo
della sciarpa tricolore oggi sembra
fatta propria dal sindaco di Nardò che
addita al pubblico ludibrio,
invitandoli, come cani, a girare alla
larga dalla civiltà dell'amministrazione
neritina infallibile e indeffettibile
tutrice dei veri interessi della città.
Spero che Marcello Risi rilegga con
molta attenzione il suo scritto.
Ne valuti e soppesi le parole.
I rischi.
Le responsabilità che si è assunto
segnalando gli ambientalisti (parolai,
come dice l'ineffabile Rino Giuri) a un
popolo che certamente vive momenti
difficili, ma che certamente non troverà
nella condotta sottomarina la soluzione
dei suoi problemi che possono invece
trovare una prospettiva di sviluppo in
una politica diversa che metta
l'ambiente e la sostenibilità ambientale
al primo posto.
C'è da augurarsi che qualcuno
non dia letture distorte delle sue
parole. Delle sue "indicazioni". Chè di
fantasie distorte si nutrono menti
deboli e devianti.
Non so quanti anni aveva nel 1978
Marcello Risi, ma senz'altro avrà
senz'altro letto quello che si sosteneva
al tempo della lottizzazione di
Portoselvaggio. Doveva essere il volano
dello sviluppo turistico di Nardò. Si è
rivelato che è vero esattamente il
contrario e che il turismo vince e
cresce solo se è basato sulla qualità
del privilegio ecologico del territorio.
In questi anni a Nardò è cresciuto e si
è affermato un modello di sviluppo
turistico diffuso che è un esempio da
seguire e da rafforzare.
E in questo senso c'è da augurarsi che
Risi, nel solco delle sue uscite
intimidatorie, non voglia proseguire
insistendo sulla necessità delle
megalottizzazioni dei Cafari e della
Sarparea.
Chè, secondo me, forse in questo senso
deve essere intesa la sua uscita, quasi
prodromica di altre opzioni politiche da
far valere con il ricatto e la paura.
Tanto dovevo con la franchezza di
sempre.
Ma questa è davvero una brutta pagina
per la Città di Nardò
Luciano Tarricone
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NARDO' - Il sindaco
di Nardò, nonostante una pioggia di
pareri contrari di associazioni
ambientaliste, tira dritto e illustra il
progetto della condotta sottomarina a
Torre Inserraglio: "Partirà fra alcune
settimane la realizzazione di una
condotta sottomarina in acciaio di oltre
un chilometro dalla costa di Torre
Inserraglio al mare aperto".
Si tratta di un'opera molto costosa,
interamente a carico dell'Acquedotto
Pugliese. I reflui della fognatura nera,
a condotta attivata, anziché sfociare
sottoscosta come è oggi (purtroppo oggi
è così e la cosa sinceramente dovrebbe
farci un po' schifo), sboccheranno al
largo. Oltre un chilometro verso il
largo.
E' così in tutte le località marine
che intendono fare della tutela della
costa e della sua balneabilità principi
irrinunciabili. I reflui fognari non
devono scaricare sulla battigia. E' da
matti irrecuperabili pensarlo.
Il progetto, al quale ho confermato
il consenso della nostra Città, già
espresso dal precedente consiglio
comunale, consente di fare un altro
decisivo passo in avanti sul terreno
della tutela dell'ambiente (quella vera,
perché le chiacchiere e la demagogia non
mi interessano per nulla).
La realizzazione dell'opera
consentirà di attivare appalti per
diverse milioni di euro nel nostro
territorio. Buttali via, di questi
tempi. Giovani padri di famiglia si
tolgono la vita, in molte famiglie tutti
hanno perso il posto di lavoro, la
povertà morde strati sempre più ampi
della nostra comunità e noi dovremmo
buttare via appalti da milioni di euro
che daranno un po' di ossigeno a
cinque-sei imprese e lavoro a una
trentina di persone, indotto a parte?
Chi vuole impoverire sempre di più la
nostra comunità giri al largo. Non è
aria. Lavoro, occupazione e sviluppo
sono temi sui quali non si deve
scherzare. Troppo comodo quando si vive
al riparo di uno stipendio pubblico.
Tornando all'ambiente, la rete della
fognatura nera nelle nostre marine è
quasi inesistente, va realizzata quasi
completamente. L'inquinamento prodotto
da insediamenti nati contro ogni regola
e a dismisura rischia di compromettere
definitivamente il nostro territorio. Le
tubazioni da qualche parte dovranno
passare (o le facciamo volare fra le
nuvole?).
L'efficienza degli impianti sarà
costantemente monitorata da tecnici di
fiducia del nostro comune. Ma
francamente faccio fatica a immaginare
un territorio come il nostro senza una
rete completa di fognatura nera. Basta
con i pozzi neri che distruggono la
falda, basta con i campanilismi di paese
di campagna, basta con le polemiche
della politica superficiale e tutta
demagogia.
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La posizione
del CTP
Il Comitato per la
Tutela del Paesaggio di Nardò ritiene
possibili soluzioni alternative alla
realizzazione della condotta sottomarina
per la raccolta delle acque di scarico
dell'abitato di Porto Cesareo, basate
sul recupero delle acque reflue
fitodepurate per uso irriguo, tramite le
condotte del consorzio Arneo. Di seguito
la lettera inviata alla Regione Puglia
dal CTP.
Spett.le REGIONE PUGLIA Area
Politiche per riqualificazione, tutela e
sicurezza ambientale e per le opere
pubbliche Servizio Lavori Pubblici Via
delle Magnolie 8 Z.I. Modugno – Bari
70100 Bari Fax 080/5407791 COMUNE DI
NARDO’Via Volta 73048 Nardò (Le) COMUNE
DI PORTO CESAREO Via Petraroli 73010
Porto Cesareo (Le) PROVINCIA DI LECCE
Settore Territorio e Ambiente Via
Umberto I , 13 73100 Lecce UFFICIO
PARCHI E RISERVE NATURALI DELLA REGIONE
PUGLIA Via delle Magnolie 8 Z.I. Modugno
– Bari 70100 Bari
Oggetto: Progetto preliminare delle
“Opere di normalizzazione della
fognatura nera, l’adeguamento
dell’impianto di depurazione e la
costruzione del collettore emissario a
servizio dell’abitato di Porto
Cesareo”.Conferenza di Servizi del
27/01/2012 – richiesta di intervento nel
procedimento amministrativo a norma
dell’art. 9 della L. 241/1990 e s.m.i.
Rif. Vs. nota prot. AOO_064 del
03/01/2012 0000531.
Il sottoscritto dott. Francesco Muci,
Presidente e legale rappresentante del
Comitato per la Tutela del Paesaggio
costituitosi a Nardò in data 10.08.2008,
con riferimento al procedimento di cui
all’oggetto, espone quanto segue. Con la
nota indicata in epigrafe il Servizio
Lavori Pubblici della Regione Puglia ha
convocato la conferenza di servizi per
l’approvazione del progetto preliminare
inerente la rete fognaria, depurazione e
scarico dell’abitato di Porto Cesareo.
La proposta progettuale all’esame appare
irrazionale oltre che lesiva dei
superiori interessi alla tutela del
paesaggio, dell’ambiente naturale e
della salute che i cittadini, a mezzo
dello scrivente Comitato, nella sua
qualità di portatore di interessi
diffusi, intendono tutelare. A tal fine
il sottoscritto chiede di essere ammesso
ad intervenire alla predetta Conferenza
anche al fine di presentare proprie
memorie ed osservazioni scritte, a norma
dell’art. 9 della L. 241/1990 e s.m.i.
Ad ogni buon conto, e nell’attesa di
ricevere formale comunicazione di
ammissione dell’intervento nel
procedimento amministrativo, si
formulano le seguenti preliminari
osservazioni. Preliminarmente, dal punto
di vista procedurale, si evidenzia che:
1. Non è stata opportunamente effettuata
una valutazione delle alternative
possibili al progetto, se non
l’alternativa zero che, ovviamente, è
più sconveniente. Alternative al puro
sbocco a mare dei reflui depurati in
realtà ci sono e vanno ben esplorate. Da
questo punto di vista si ritiene che il
progetto sia carente e che è necessaria
una istruttoria degli Enti Pubblici a
riguardo. Si segnala che un impianto di
fitodepurazione a valle del depuratore
(di Nardò) con possibilità di incanalare
le acque trattate nei distretti irrigui
del consorzio, anche a parziale
sostituzione delle attuali acque emunte
in falda sia un’alternativa possibile,
meno costosa e meno impattante che,
anche perché ha potenziali ricadute
positive rispetto al consumo di risorse,
meriti di avere una degna istruttoria.
La condotta a mare in questo caso
potrebbe risultare superflua e l’attuale
sbocco raso scoglio essere usato solo in
situazione d’emergenza. 2. Questo
Comitato non ha notizia di alcun
procedimento di Valutazione di Impatto
Ambientale, che si sarebbe dovuto
svolgere a cura della Provincia di
Lecce. Sintomo, probabilmente, che non è
stata effettuata alcuna pubblicazione
del SIA al fine, come richiede la legge
regionale 11/2001, di consentire ai
soggetti interessati e contro-
interessati di formulare e produrre le
proprie osservazioni. Nel merito
tecnico, e dal punto di vista della
tutela ambientale, si osserva quanto
segue: 3. Lo scarico in mare mediante
una condotta sottomarina rappresenta una
scelta sbagliata dal punto di vista
economico ed ambientale, che può essere
giustificata unicamente dalla necessità
di allontanare il problema reflui
sperando di non incorrere nelle sanzioni
comunitarie. Sversare i reflui in mare
non rispetta i cicli bio-geo-chimici
degli elementi e non rappresenta una
soluzione sostenibile per la gestione
del ciclo integrato delle acque reflue.
A conferma del fatto che quanto sopra
non è pura ideologia, si evidenzia che
nel Piano di Tutela delle acque della
Regione Puglia si legge quanto segue:
“Al di sopra dei 2.000 A.E. le linee di
trattamento di tipo tecnologico
risultano più idonee per realizzare la
rimozione biologica degli inquinanti
(aerazione prolungata, ossidazione
totale, filtri percolatori, processi a
cicli alternati); infatti i sistemi di
fitodepurazione o lagunaggi richiedono
superfici molte estese per trattare
portate considerevoli di reflui e
pertanto possono essere utilizzati al
più come finissaggio di acque già
trattate. Infatti, se le acque costiere
sono all’interno di aree sensibili, è
utile inserire, in coda ad impianti
tecnologici tradizionali, sistemi
naturali di finissaggio, quali gli
stagni aerobici o bacini di
fitodepurazione, in grado fra l’altro di
fare fronte molto efficacemente alle
fluttuazioni di carico idraulico tipiche
delle zone a turismo stagionale”.4. Lo
scarico in questione ricade all’interno
di un’area molto sensibile per la
presenza di importanti habitat come la
Posidonia ocenanica, di un Sito
d’Interesse Comunitario, di un Parco
Naturale Regionale (Portoselvaggio-Palude
del Capitano) e di una Riserva dello
Stato (Area Marina Protetta Porto
Cesareo), per la quale è in progetto, ed
il procedimento è già in stato avanzato,
l’ampliamento fino al confine terrestre
del Parco Naturale Regionale di Porto
Selvaggio, ove si intende realizzare la
condotta a mare. Progetto di ampliamento
che sarebbe oltremodo compromesso se si
realizzasse l’intervento così come
proposto. Inoltre, l’area è interessata
da una elevata pressione di pesca
professionale e sportiva per la presenza
di due grosse marinerie (Gallipoli e
Porto Cesareo) e l’immissione di
inquinanti nella catena trofica marina
può avere ripercussioni gravissime
sull’ecosistema difficilmente
quantificabili. 5. La condotta
sottomarina dovrà essere a servizio di
due comuni (Nardò e Porto Cesareo)
entrambi caratterizzati dal fatto che la
popolazione aumenta considerevolmente in
alcuni periodo dell’anno
(prevalentemente in estate), e i soli
depuratori tradizionali hanno una scarsa
tolleranza alle oscillazioni di carico
organico ed idraulico, per cui risultano
inadatti alla gestione dei reflui di
tale tipologia di comuni. 6. Nel
progetto preliminare messo a Bando per
la realizzazione della condotta in mare
non sono presenti studi sulle correnti
marine e di conseguenza alcuna
previsione sulla diffusione degli
inquinanti. Nel bando di gara
“Progettazione esecutiva e l’esecuzione
dei lavori necessari per realizzazione
della condotta sottomarina
dell’emissario dell’impianto depurativo
di Nardò” tra i punteggi assegnati al
valore tecnico e tecnologico del
progetto definitivo vengono assegnati 9
punti al “…grado di accuratezza dello
studio meteo-marino in relazione alla
diffusione dei principali
inquinanti…”.Questo significa che il
tracciato della condotta individuato
dall’Acquedotto Pugliese e messo a bando
non è stato preceduto da appropriati
studi conoscitivi. A questo punto non si
comprende l’utilità di uno studio sulle
correnti marine in fase di progettazione
definitiva in quanto l’eventuale
risultato discordante comporterebbe la
modifica del tracciato della condotta e
quindi un nuovo progetto. (se si
modifica il tracciato va rifatta anche
la V.I.A.). Con riserva di meglio
dedurre ed osservare nei tempi propri
della Conferenza di Servizi, ed in
attesa di ricevere comunicazione di
ammissione della richiesta di intervento
nel procedimento amministrativo, si
chiede che le presenti osservazioni
preliminari vengano acquisite al verbale
della Conferenza di Servizi e vengano
adeguatamente valutate nel corso dei
lavori della stessa al fine di garantire
il rispetto e la tutela del prioritario
interesse pubblico. Distinti saluti. Il
Comitato per la tutela del paesaggio di
Nardò Il Presidente
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Buone Feste |
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Siamo assenti dal Web da un po' di tempo.
Abbiamo preferito fermarci a pensare. L'ultima nota de LaVoce è
un augurio, anzi un'aspirazione di buone intenzioni. Che a
distanza di sette mesi dall'avvio dell'esperienza amministrativa
della Giunta Risi stentiamo a vedere realizzate. La Voce tornerà
nel 2012 con una nuova veste grafica e la ritrovata e rinnovata
voglia di dire quello che la Città vuole. Nardò non può
continuare a essere oggetto passivo di una politica fatta per
apparire più che per realizzare un nuovo futuro per le giovani
generazioni.
Giungano a
tutti i migliori Auguri di Buone Feste.
Buon Natale,
Buon Anno ! |
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Buon 2012 |
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Dignità alla politica.
Buon
Governo alla Città ! .
Da qualche giorno
abbiamo un nuovo Sindaco !
Auguri a lui ! Auguri
alla sua coalizione. Auguri soprattutto alla Città di Nardò.
Non era una prova
facile. Per nessuno.
La fine
dell'esperienza di governo di Antonio Vaglio era stata
obiettivamente traumatica.
Non tanto per le
dimissioni provocate dalla scelta di quindici consiglieri di
rimettere il mandato, quanto, piuttosto, per la frattura,
dimostratasi grave e per certi versi insanabile, all'interno del
Partito Democratico di Nardò.
Le contraddizioni
aperte all'interno del PD e la pretesa di alcuni gruppi d
manipolare senza discussione le scelte dell'amministrazione
avevano determinato una situazione che alla lunga è implosa con
le dimissioni di De Vitis, la cui candidatura a Sindaco era il
chiaro segno di aggregazione di un fronte di forze che passava
attraverso il PdL di Frasca e C.
Cose ben note, ma
spesso dimenticate. Se non volutamente ignorate dal PD leccese e
financo di Emiliano e di Blasi che nella prima fase non ha
esitato a schierarsi con De Pascalis alfiere di un progetto
senza prospettiva perchè orfano della "politica", quella vera, e
figliastro di scelte raffazzonate e compiute più in odio di
qualcuno che per qualche cosa di serio e concreto che non fosse
figlio della propaganda del momento.
Le scelte del dopo
primo turno lo hanno confermato.
Non staremo a
ripetere quello che abbiamo già detto intorno alla scelta del
sig.De Pascalis. Un bell'aspetto e un parlare affettato non
fanno un politico se non c'è dietro una storia di impegno e di
sacrificio consumato in maniera disinteressato.
Qualcuno ha scritto
che non ha saputo resistere alle pressioni orientate a scegliere
il centrodestra. Ma chi si candida a fare il leader deve avere
capacità di tal fatta. Che certo di altro genere ne avrebbe
subite in caso di elezione.
Le vicende di Nardo'
degli ultimi mesi dicono molte cose. Tra cui soprattutto che non
c'è stata capacita di aggregare un fronte nuovo e moderno di
governo. Il tentativo delle civiche e' fallito sulle secche
dell'ambizione di qualcuno.
Il rinnovarsi di un
confronto da centrosinistra e centrodestra, per quanto
annacquati, ha rimesso in moto meccanismi di identita' politica
al cui richiamo ognuno ha risposto come ha ritenuto.
Le fotografie che
sono state usate molto in questa campagna elettorale per
dimostrare, con più o meno evidente manipolazione, questa o
quell'altra cosa, quando vere, esprimono quella che è l'essenza
della storia delle persone e di una comunità per come si esprime
negli uomini che sono lo specchio di quella. Delle ansie, delle
delusioni, delle ambizioni, delle aspirazioni, di una comunità.
Delle ansie, delle delusioni, delle legittime ambizioni e
aspirazioni dei singoli.
Nell'album
fotografico del comizio di ringraziamento che Risi ha tenuto in
piazza Salandra ce n'è una che mi piace e mi colpisce.

La propongo giù.
Marcello Risi e
Ottavio Risi, sorridenti, in un abbraccio beneaugurante alla
piazza in festa.
Ottavio Risi, in una
foto in bianco e nero, di un'epoca gloriosa, ma lontana, con
Pietro Nenni.

Nipote e Zio. Due
generazioni lontane anagraficamente, vicinissime, invece, per
condivisione di valori e cultura che hanno fatto crescere Nardò,
dal dopoguerra ad oggi.
Accomunate da un
lungo impegno in Consiglio Comunale, al servizio della Città.
Fotografie che danno
il senso di continuità delle Storia di una città che certo ha
bisogno di uscire da una palude le cui responsabilità non
possono essere negate
E che la "nuova"
maggioranza deve assumersi comunque tutte. Perchè appello non
sembra davvero più dato.
Primo tra tutti al PD
che deve dimostrare sul serio di saper essere forza di governo,
valorizzando le energie nuove e dando penitenza a chi non ha
saputo affrontare in queste elezioni una prova di umiltà.
Il risultato in
favore di Marcello Risi è stato netto.
Visto il disastro
provocato dalla scelta di De Pascalis era difficile che la
sig.ra Bruno potesse farcela a meno di un testa a testa che in
realtà non si è mai intravisto nello spoglio del 30 maggio.
Era una scelta
sbagliata per il suo mancato radicamento nella società neritina.
Ancora più sbagliato è stato l'apparentamento che ha tenuto a
casa molti delusi.
Tra breve il nuovo
Consiglio Comunale si insedierà.
Il nuovo Sindaco avrà
in mani le redini della Città.
Sappia riportare la
politica nell'alveo proprio della dignità che merita.
Sappia riportare le
cose dell'amministrazione in un buon governo che Nardò non può
più aspettare oltre.
Nardò, I giugno 2011 |
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Che vinca Nardò ! pubblicata da
Luciano Tarricone il giorno venerdì 27 maggio 2011 alle ore
20.51
Il conto alla
rovescia, per fortuna, è iniziato e tra poco più di 72 ore Nardò
avrà un nuovo Sindaco.
Marcello Risi ?
Antonella Bruno ?
Lo vedremo. Chi
vincerà ? La Destra ! La sinistra ? Il centrosinistra ? il
centrodestra ? E che cosa significano in questa particolare
contingenza queste caratterizzazioni alla luce della particolare
varietà della composizione dei due schieramenti.
Tanto più dopo la
scelta del sig.De Pascalis intorno alla quale tanto è stato
detto e scritto da essere diventato un caso nazionale, finito
sulle pagine e sulle colonne di tutti i maggiori quotidiano
nazionali, dal Giornale, alla Stampa, al Corriere della Sera, al
Sole 24 Ore.
Ritornare sulla
vicenda vale a poco. Diranno gli elettori. Daranno il loro
giudizio oltre che sui programmi e sugli schieramenti anchesui
comportamenti disinvolti del candidato De Pascalis.
E' un giudizizo
questo ? certo lo è ! E' un insulto ? E' arduo definirlo tale.
Michele Emiliano che
ha sponsorizzato De Pascalis nella sua candidatura Sindaco ha
definito scellerata la sua decisione. Il PD che era l'anima
politica forte della sua coalizione ha parlato di suicidio
politico.
In realtà sono venuti
al pettine tutti i nodi della candidatura di De Pascalis,
compreso il ticket con Gabriele Onorato, fino a poche settimane
prima in predicato di essere candidato del PDL e poi messo da
parte per essere sottoposto a una seconda cocente delusione,.
come lui stesso ha dichiarato.
L'inconsistenza di un
progetto politico non ha retto alla prova di un voto che pure
metteva in conto una "bocciatura" se pur contenuta nello spazio
di qualche centinaio di voti.
L'incognita della
presenza del raggruppamento delle 5 stelle d'altronde ipotecava
un alveo di un voto di smarrimento e protesta che ha
attraversato molta parte della città, più del 10 %
dell'elettorato, costituendo la riserva di voti dalla quale
verrà fuori il Sindaco della Città.
La dissociazione di
larga parte di Noi xNardò, dell'Italia dei Valori, di Progetto
Nardò dalla scelta di De Pascalis d'altro canto non potrà non
avere ripercussioni sull'esito del voto.
Intorno a Marcello
Risi e ad Antonella Bruno sono coagulati due raggruppamenti
eterogenei in cui nuovo e vecchio si mischiano alla ricerca di
difficili equilibri.
Se utilizzassimo
un giochetto retorico applicando la proprietà transitiva ai
candidati a Sindaco, mediata dalla loro vicinanza al vecchio
Sindaco Vaglio, dovremmo dire Vaglio = Risi = De Pascalis =
Bruno.
Ma avrebbe oggi molto
senso visto quanto è accaduto in questi mesi, in queste
settimane ?
Probabilmente no.
E allora una scelta
va fatta.
A molti può sembrare
non facile anche prechè si sceglie anche su due persone.
Che hanno storie
personali molto diverse.
Agli antipodi si
direbbe. Non fosse altro per l'educazione sentimentale che li ha
portati alla candidatura.
Ricca di esperienze
politiche e di impegno nella vita civile e sociale quella di
Marcello Risi. Più defilata quella della sig.ra Bruno, illustre
sconosciuta, cooptata da Fitto e Baldassarre alla candidatura,
passando sui "cadaveri" sacrificali di Donadei e Onorato e
Pellegrino e Bianco e chissa quanti altri che non sappiamo e che
avevano coltivato la secreta speranza di una corsa prestigiosa.
Marcello Risi ha
confermato nel corso della sua campagna elettorale la solidità
della sua cultura e soprattutto la volontà di far si che non si
ripetano le esperienze del passato.
La Dott.ssa Bruno le
sue incertezze le ha manifestate tutte dando forza ai dubbi
sulla bontà della sua candidatura circa la complessità dei
problemi che attendono chi governerà il Comune.
Avevamo posto al
Commissario Prefettizio alcuni interrogativi che riproponiamo:
1 - Quale è la reale
entità dei debiti contratti “fuori bilancio” ? Quanto pesano
sulle finanze comunale i quanto incideranno sulle future
gestioni ? Perché si sono determinati ? Con quali responsabilità
se sono state accertate avviando i dovuti procedimenti di
controllo e sanzione ?
1.1 Quale è l’attuale
situazione nel settore della riscossione dei tributi: la San
Giorgio ha completamente estinto il proprio debito nei confronti
del Comune ? Quale fu in realtà il costo della transazione
chiusa da Sindaco Vaglio ? è stata completamente onorata ?
2 - Quale è la situazione della discarica di Castellino:
quale è lo stato dei piani di risanamento ? di bonifica e messa
in sicurezza ? Quali sono i risultati delle analisi sui punti di
controllo se vengono effettuati con regolarità dai competenti
organi sanitari ? Quale è la situazione dei ristori economici
che Nardò avrebbe dovuto vantare per il danno ambientale subito
?
3 - Entro quale tempo sarà attuato il piano di trasferimento
degli Uffici comunali in sedi allocate nel Centro Storico ?
Entro quanto tempo sarà riattivato il sistema di sosta a
pagamento per ridare fiato al commercio e abbattere i livelli di
inquinamento dovuti al traffico di veicoli che spesso fanno
caroselli nel centro urbano alla ricerca di un posto di
parcheggio ?
4 - Entroquanto tempo
saranno riattivati i campi gioco di via xxv luglio ? e il
Polivalente ? Quanto sono costati, ad oggi i lavori di questi
impianti in disuso, uno da almeno un decennio, l’altro mai
entrato in funzione ?
4.1 Entro quanto
tempo potranno essere completati il Nuovo Palazzo di Città in
via Incoronata; e il Museo del Mare in via Bonfante; e il
Gerontocomio in via Gallipoli ?
4.2 Entro quanto
tempo potrà essere avviato un piano per il rifacimento del manto
stradale delle vie di Nardò ?
5 - Perché non è mai stato spostato il mercato settimanale
nonostante i ripetuti annunci da varie parti?
6 - Vorremmo che ci fosse fatta conoscere l’attività svolta
dal consulente del Parco di Portoselvaggio e quali piani sono
stati realizzati e proposti ed eventualmente finanziati per il
rilancio dell’area protetta.
7 - E’ possibile conoscere quale sarà il destino, per i
prossimi anni, dello specchio d’acqua di Santa Caterina ?
continuerà ad essere in gestione dell’attuale Dittà o sarà
restituito alla balneazione ?
Di risposte se ne
sono avute poche.
Governare Nardò è
impegnativo.
E anche il voto di
domani è impegnativo.
Lo è stato al primo
turno, lo sarà per molti al secondo.
Per i singoli e per i
Partiti. il PD in primis che dovrà reggere alle tentazioni delle
fughe da una disciplina che, dopo le vicende recenti, è più
morale di capacità di rispetto di una disciplina che politica.
Ma la storia
elettorale è piena di impegni presi e mancati dagli attori in
campo.
Vedremo.
Al primo turno non ho
dichiarato il mio voto. Al secondo, per quello che vale, non ho
nessuna difficoltà a dichiarare che voterò per Marcello Risi.
Ho avuto con lui
aspri dissensi e conflitti.
Nella comune
esperienza dell'impegno contro l'eolico selvaggio ho ritrovato
dei legami che hanno vacillato alle sue prime scelte da
candidato a Sindaco.
Sono certo che, come
che vada, in Consiglio Comunale sarà presente un rappresentante
serio, capace e motivato degli interessi della gente di Nardò.
Auguri Nardò !
Luciano Tarricone
PS : Questo periodo su FB è stato molto interessante per
comprendere bene tante cose e tanta gente. Tanta ricchezza
d'animo e tante miserie da dimenticare in fretta. grazie a chi
ha avuto la voglia di leggere le note che ho pubblicato in
questo tapis roulant della parola scritta e subito dimenticata
che è FaceBook
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Quello di cui non è voluto parlare in questa
campagna elettorale. Salvare il
territorio. Valorizzare l'economia sostenibile.
Quello che segue è il testo di una deniuncia che si trova in
rete all'indirizzo
http://ankale.altervista.org/pagine/Le_Denunce_Sarparea.html
Qualche giorno fa avevamo pubblicato una nota sul fatto che
la Regione Puglia ha richiesto la VAS per l'insediamento
turistico in località Sarparea, nei pressi di S.Isidoro.
http://www.lavocedinardo.it/NardoSarpareaVAS1.pdf
A qualcuno sfuggivano e sfuggono molte cose. O fa,
volutamente finta di non vederle. Come ha denunciato nei giorni
scorsi un senatore dell'UDC che ha addirittura puntato il dito
accusatore su un candidato a Sindaco per presunti "interessi"
della sua coalizione su porzioni importanti del territorio
neritino.
Il primo turno delle elezioni sta per passare. Ma al secondo
di questi argomenti bisognerà parlare!!!
Salviamo la Sarparea, questo è il grido
d'allarme che nasce da questo sito; pare opportuno difendere il
nostro territorio da quelli che un tempo erano i saraceni, e che
ora sono i "portatori di progresso" i soliti imprenditori
improvvisati che decidono di impiantare i loro villaggi
turistici nel Sud Italia (più che altro dei “paesi dei balocchi”
per lavoratori del Nord, ripagati del lavoro in trenini estivi).
Bene ora è toccato a noi, alla “nostra” Sarparea, 16,72
ettari ancora per poco incontaminati.
Sradichiamo gli ulivi e mettiamoli nelle rotonde! Piantiamo
ombrelloni in finta paglia! Costruiamo la bellezza 7.848 metri
quadri, tra 204 mini alloggi in stile pseudo-mediterraneo,
reception, uffici, sala convegni, supermercato, ristorante,
discoteca, campi sportivi, parcheggi. Non solo, tutto questo
sarà edificato a meno di 300 metri dalla linea di costa, in
barba alla Legge Galasso del 1985, variando ad hoc il piano
regolatore generale del comune di Nardò, legittimando in questo
modo le costruzioni abusive che ci circondano per farne altre.
La gente dirà: "Se costruiscono quel gigante perché se la
prendono con la mia casetta?".
Inoltre, dove potrà l'ignaro turista che sceglie il nostro
territorio su di un catalogo, nelle pagine dopo la Sardegna,
fare il bagno nelle nostre acque cristalline? Nell'unico tratto
libero della baia di Sant'Isidoro, e noi esiliati sugli scogli
come le cozze patelle, alla ricerca di un po' di refrigerio.
Portano progresso dicono i nostri amministratori (e i
proprietari di cementifici)! Sarà proprio vero, non è che siamo
noi che ci sbagliamo, perchè cerchiamo soluzioni alternative,
perchè difendiamo il nostro territorio dai soprusi del denaro?
Un villaggio turistico porta un beneficio iniziale per il
territorio, per la realizzazione delle strutture, (l'edilizia è
il volano dell'economia); successivamente ogni anno vengono
assunti per pochi mesi, da luglio ad agosto, personale per le
pulizie, camerieri, animatori turistici, dietro la poco solida
pezza giustificativa della riduzione della disoccupazione…hanno
l'alibi morale, come se da queste parti si vivesse solo d'estate
e il resto dell'anno si balla la pizzica, è questo un modello
economico su cui si può affidare il Grande Salento per
risollevare le sorti?
Esistono strade sostenibili sia dal punto di vista ambientale
e paesaggistico sia economico che investono anche i comuni
limitrofi, è un modello turistico aperto tutto l'anno, che non
confina il turista in un recinto, ma lo apre alla ricerca del
territorio, della sua cucina e del suo folklore. Una bellissima
masseria con vista mare, con le sue architetture neo-classiche,
e la sua parte quattrocentesca con un uliveto ultrasecolare, non
può essere affrontato con la filosofia della tabula rasa in nome
del turismo, va restaurata, creando attività agrituristica, di
qualità più che quantità, utilizzando le vecchie stalle per dei
maneggi per escursioni nella palude del Capitano o a Porto
Selvaggio ad esempio. Inoltre, data la quantità di altre
infrastrutture agrituristiche come Masseria Giudice Giorgio, il
Console ed altre presenti nella nostra invidiabile campagna,
occorre collegarli tra di loro tramite apposite informazioni
turistiche, e da vie percorribili a cavallo o in bicicletta. Il
turista incuriosito e affamato di natura allora si spingerà
anche nelle nostre città, incominciando a scoprire il centro di
Nardò Off-Limits come pure quello di Copertino e Leverano;
nascendo così la domanda cresceranno e rinasceranno le nostre
botteghe artigiane, le nostre trattorie, i nostri negozi.
Purtroppo ci tocca constatare che il territorio a causa della
amministrazione pubblica, non è ancora pronto per questa strada,
al contrario della popolazione che conosce le sue opportunità ma
non l'aiuto per svilupparle, a causa dei finanziamenti che l'UE
distribuisce a questi grandi imprenditori "palazzinari"
piuttosto che ha straordinarie persone con progetti di sviluppo
vero per il territorio.
Pecunia non olet (di bruciato), è l'espressione latina che
più ricorda lo scempio accaduto in pieno giorno, martedi 17
Giugno 2008, quando la Sarparea è stata nuovamente colpita al
cuore, per mano di qualche criminale, che ha mandato in fumo la
plurisecolare foresta primigenia, ovvero un antico appezzamento
di olivastri addomesticati con molta sapienza condadina, tra gli
ultimi esempi nel Salento e in Italia.
I dati della forestale non lasciano dubbi, se l'1,1% degli
incendi boschivi è di orgine naturale, il restante 98,9% è di
origine dolosa; la zona pochi giorni fa, è passata ad un gruppo
straniero per la costruzione dell'ennesimo villaggio turistico,
troppo ovvia la relazione: incendio uguale ad edificabilità
uguale a denaro, ed anche fin troppo ovvia la natura e il nome
del mandante, quello del barbaro invasore che tenta di versare
una colata di cemento, in nome del progresso e dell'occupazione.
Ora però occorre solo sperare nel corso e nell'esito delle
indagini della Forestale e della Magistratura, e soprattutto
nella attivazione del Catasto Incendi, che rende inedificabili
le aree colpite da incendi per dieci anni, sperando che in
questi ultimi si dia inizio ad una acquisizione della masseria,
da parte delle istituzioni, per farne un centro di educazione
ambientale, per salvare, rendere fruibile la nostra Sarparea e
farne un'esempio per tutta la Puglia

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la nostra Nota
La Regione Puglia ha deciso di sottoporre a VAS (Valutazione
Ambientale Strategica) il previsto insediamento turistico in
un'area in località Sarparea, in un comparto interessato e
investito da incendi di ulivi secolari. Un'ulteriore prova di
come tutte le politiche del territorio richiedano trasparenza,
attenzione, accortezza e debbano essere sottoposte alle più
approfondire valutazioni di impatto ambientale.
http://www.lavocedinardo.it/NardoSarpareaVAS1.pdf
Tra le altre cose si legge:
“….A seguito della consultazione dei Soggetti con Competenza
Ambientale ha espresso il proprio contributo l’Ufficio Parchi e
Tutela della Biodiversità della Regione Puglia, del quale si
riportano i tratti salienti. “…. si segnala che l’area di
interesse (164.404,39 m2) ricade in una zona caratterizzata
dalla presenza di colture agrarie, ma posta in un più vasto
contesto di pregio naturalistico e ambientale. Il proponente,
nel Rapporto preliminare, afferma che “l’area è piantumata ad
uliveto e l’intervento mantiene e preserva tutti gli alberi
esistenti”. Tuttavia non è ben chiaro come effettivamente il
Piano possa ottemperare a ciò, preservando altresì il suolo,
caratterizzato anche dalla presenza di muretti a secco, né
risulta ben esplicitato, con idonea documentazione, la
dichiarata non monumentalità degli ulivi. Osservando il Piano
nel più vasto contesto ambientale si segnala l’individuazione e
la tutela di alcune aree sensibili: nell’entroterra il SIC
“Palude del Capitano” IT9150013 ed il parco naturale regionale
“Porto Selvaggio e Palude del Capitano”; nella fascia costiera
antistante l’area in oggetto, il SIC a mare “Palude del
Capitano” e l’Area marina protetta “Porto Cesareo”, quest’ultima
oggetto di richiesta di ampliamento da parte del Comune di
Nardò. Pertanto si ritiene necessario, considerando anche la
significativa presenza antropica nell’area (posta “a poca
distanza dalle aree urbane edificate, che in quella zona
interessano soprattutto la fascia costiera, compresa tra la
linea di costa e la litoranea che da Sant’Isidoro conduce a
Porto Cesareo” - Rapporto Preliminare) che già determina
pressioni ambientali, comprendere come la realizzazione
dell’opera (ad esempio in termini di incremento della
popolazione con la previsione di 2182 abitanti insediabili, di
consumo di suolo, di produzione di rifiuti, di realizzazione
nuova viabilità e di parcheggi, di incremento di pressione sulla
fascia costiera) si concili con il contesto esistente e con i
suoi equilibri ambientali che lo stesso Comune di Nardò intende
tutelare e valorizzare…….”
Ma interessante è l'intero corpo del provvedimento che vale
la pena leggere per intero.
E' il riconoscimento delle tesi che in tanti abbiamo
sostenuto sulla vicenda.
Ora aspettiamo che anche i candidati a Sindaco assumano
l'impegno perchè il Comune sia parte attiva e diligente e
scrupolosa nella procedura che si aprirà.
Nel BURP n.64 del 28 aprile 2011 reperibile in
www.regione.puglia.it
Come sconvolgere il territorio
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Tre cose, tre ! Alle
elezioni nel peggiore dei modi ! .
pubblicata da Luciano Tarricone il giorno venerdì 13 maggio 2011
alle ore 12.49.
Due cose, due. In breve e spero
chiaramente.
Per dire del grande
disagio vissuto in questa campagna elettorale in cui una delle
cose che è emersa con la massima chiarezza è che Nardò non
sfugge (e d'altronde sarebbe stato un miracolo) alla febbre
della confusione che tutto omologa che investe questo nostro
Paese, appiattendo le differenze e annegando tuta nella ricerca
di una normalizzazione pericolosamente autoritaria.
Speravamo in molti
che il ricorso alle urne, dopo l'infelice esperienza del Vaglio
Ter, (1994-2002-2007), consentisse a Nardò di poter contare su
energie fresche che con entusiasmo, passione e disinteresse si
confrontassero su programmi e proposte progettuali concreti e
lungimiranti, per fare uscire Nardò dalla Palude in cui Vaglio e
C. l'hanno portata definitivamente nel corso dell'ultimo mandato
consiliare.
Speravamo che ci
fosse un sussulto di orgoglio e dignità da parte di tanti
meditando e realizzando un passo indietro significativo nella
prospettiva del rinnovamento di una classe dirigente.
Ma che quelle
speranze andassero ramenghe lo si è capito quasi da subito.
Da quando cioè
incagliatosi l'esperimento della creazione di un Polo di liste
civiche sulle secche delle ambizioni di qualcuno che sperava
nella sua riconferma a candidato Sindaco e delle presenza di
troppi primi attori nei vari Gruppi e Gruppetti si è ritornati
al tutti contro tutti e alla ricerca di un'amalgama per forze e
e interessi chiaramente contrapposti.
E così la crisi
surreale del PD ha, di fatto, determinato uno scenario nel
quale, fatta salva la presenza del Polo delle Libertà che
riafferma il suo granitico allineamento sulle posizioni di Fitto
e Berlusconi, quali che siano gli interessi di Nardò, è stata sconvolta
la possibilità di rideterminare una prospettiva progressista
degli schieramenti che si richiamano al centrosinistra.
E invece l'incapacità
della dirigenza provinciale e regionale di quel Partito di
garantire regole democratiche (che paradosso !) all'interno della
Sezione di Nardò hanno dato legittimazione e sacralità al
tentativo di Risi di rimettere insieme, pur nella molteplicità
delle contraddizioni che ne caratterizza l'esperimento, le forze
tradizionali del centrosinistra. E ha aperto la via a una
lacerazione aperta che è interessante capire come potrà essere
riassorbita nel rispetto delle norme elementari della "fedeltà"
ai regolamenti e agli Statuti interni.
Il discorso certo è
lungo.
Ma chi dimentica per
esempio il caso di Flavio Fasano che dopo aver fatto cadere
l'amministrazione di sinistra che reggeva Gallipoli creò alle
successive elezioni comunali una lista civica contro il
candidato Venneri e quello della sinistra "ufficiale",
consegnando, senza colpo ferire, alla destra la città Jonica.
Altrove sarebbe stato
bandito a vita, ma qui da noi ritrovò onori e gloria con
incarichi istituzionali di prestigio, non da ultimo quello di
assessore provinciale a Lecce. L'apparato sopra tutto!
Se la destra a Nardò
è chiara, molto meno lo è il centro e ancor meno la sinistra.
E allora è chiaro che
in tanto disordine lo spazio per i grillini e per far riempire
gli spazi pubblici dal maldipancia esibito e gridato con
apparente comicità è grande anche se vacua la prospettiva
concreta di vittoria.
In questa campagna
elettorale ne abbiamo sentite di tutti i colori.
Quello che non
abbiamo visto è qualcosa di realmente nuovo.
Forse era difficile
che ci fosse davvero. Ma era ragionevole pretendere che si
evitasse di schiamazzare rivendicando un qualche cosa che certo
non è.
Se si va un po' a
ritroso a rivedere i "colori" vestiti da molti nelle elezioni di
quattro anni fa se ne scoprono delle belle.
Risalendo un po' più
in la nel tempo le "sorprese" aumentano.
Chi ricorda che
Alfredino Ronzino saltellò dall'estrema sinistra di Rifondazione
Comunista ( o del PRI di Pantaleo Ingusci) alla destra di Giuseppe Fracella. Chi rammenta che
Giancarlo De Pascalis fu candidato nel PDS in una non lontana
tornata elettorale ?
Guai a voler cercare
davvero il nuovo. Mi sono capitate sotto mano varie fotografie
di poco più di 20 anni fa. Dire quanti dei presenti sui banchi
di Palazzo Personè siano oggi a ricandidarsi è cosa che
preferiano evitare. Con equa distribuzione tra le varie liste.
Eccezion fatta per quella di 5 stelle che è l'unica, eccezzione
fatta per il candidato, ad apparire nuova. Ma con quale
prospettiva ?
Lo decideranno gli
elettori. il loro giudizio è sovrano.
Ma nell'esprimersi
credo che non possano tralasciare di riflettere sul fatto che la
responsabilità di quanto accadrà nei prossimi mesi, nei prossimi
anni, per quanto delegata ad un Sindaco e alla sua
amministrazione, sarà tutta nostra.
Di come avremo
deciso.
Se di qualcuno
dovremo dolerci sarà di noi stessi. Che ci piaccia o non ci
piaccia.
Abbiamo molte buone
ragioni per una scelta che per quanto difficile (compresa
l'astensione) faremo, ritengo in piena coscienza.

PS:
Con queste elezioni Nardò da un calcio alla sua Storia. La
consegna quasi defintivamente agli archivi di una memoria
personale che si fa sempre più debole e "polverosa".
Qualche settimana fa in battibecco più da pittaci che da
campagna elettorale seria, con Mino Natalizio, il sig.Giovanni
Siciliano ha avuto modo di affermare quasi con orgoglio di non
avere alcuna fede politica. Come dire che siccome destra,
sinistra e centro sono luoghi dello spirito, tutto dipende
dall'umore, per non dire dalla convenienza del momento.
Giancarlo De Pascalis parlando a TRama ha affermato che per lui
Partiti sono ormai contenitori vuoti, senza senso e prospettiva
che non sia quella dell'aggregazione del momento. Almeno così mi
sembra di aver inteso. E potrei avere frainteso naturalmente.
Una cosa che mi pare vergognosa è che in questo tripudio
della morte delle "ideologie" (si fa per dire perchè chiaramente
si tratta d'altro) a tutti sia sfuggito (o forse si è preferito
volutamente ignorare il fatto) che per la prima volta dal
dopoguerra alle elezioni comunali non è presente una lista che
affermi i valori del Socialismo.
Un patrimonio di idee, di esperienze, di orgoglio, di
successi annullato con un comunicato stampa dalla ineffabile
senatrice Manieri.
E così la piazza e il centro della città che in altri tempi
vedevano le lotte e i comizi e i cortei per l'affermazione delle
ragioni dei contadini, delle tabacchine, dei muratori, degi
artigiani diventano il pacoscenico per gli estemporanei show di
Beppe Grillo e le comparsate del Ministro Alfano.
Segno dei tempi.
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Perchè i bambini di oggi possano essere migliori
dei loro genitori ! Una città aperta !
.pubblicata da Luciano Tarricone il giorno giovedì 12 maggio
2011 alle ore 18.11.
Commenta Katja l'immagine che "pubblico" < Bambini non giocano
nelle strade di Nardò, bensì nella cameretta. Ad appuntamento.
Pensateci voi che avete trenta, quaranta, cinquant'anni: non vi
mette un po' di tristezza? >>
Non è possibile darle
torto. Nardò non è una città per bambini e nessun Sindaco ha mai
speso il proprio impegno, negli ultimi 20 anni almeno per dar
vita a spazi verdi, a playground, a luoghi di ricreazione sicura
per chi vuole crescere senza pensieri almeno finchè gli è
concesso farlo.
Stefano, Andrea...mi
sembra che siano i nomi di due bambini morti mentre giocavano in
strade rese malsicure perchè sconnesse e malgovernate quanto a
manutenzione.
Vite che non ci sono
più. Sogni spezzati. I loro e quelli delle loro famiglie.
Per non dire degli
incidenti evitati. Di quelli finiti in maniera meno tragica per
bambini il cui unico spazio rimane la casa e l'orizzonte è
spesso solo quello della televisione.
Qualche anno fa una
coraggiosa associazione di in-coscienti tento di creare spazi
alternativi.
Ma soprattutto cercò
ci promuovere una sensibilità diversa tra i cittadini proponendo
fermenti laici di discussione e di confronto sui temi della vita
di ogni giorno della nostra comunità.
La vita delle
associazioni si sa è difficile e lo è stata anche quella del
gruppo di cui si dice.
Ma ne è rimasta la
memoria.
E anche i disegni dei
tanti bambini che quattro anni fa affidarono ai loro colori e
alla loro fantasia i sogni di una città che non c'è.
Ancora, dopo altri
quattro anni di parole, promesse, impegni !
E allora ne
ripropongo alcuni che mi auguro che siano presi in
considerazione anche da chi progettando lo spazio pubblico che
si spera sia creato all'Incoronata al posto dello scheletro di
quello che doveva essere il nuovo Municipio, pesi meno agli
eventi e più alla sana ordinarietà in cui cresce e vive e
incontra una comunità che nei bimbi ha le sue speranze di essere
migliore di quella di oggi.
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Il CTP chiede ai candidati a
Sindaco di impegnarsi contro eolico e fotovoltaico selvaggi.
Per la Tutela del nostro
ambiente.
Il Comitato
neritino per la Tutela del Paesaggio ha elaborato una proposta
di provvedimento per salvaguardare il territorio neritino
dall'invasione di impianti fotovoltaici, in maniera sregolata e
fuori dalla programmazione prevista del Regolamento regionale in
materia di energie rinnovabili.
Il Comitato il cui
impegno è valso in questi anni a tenere viva l'attenzione su
problemi vitali quali la discarica e l'eolico ha rivolto ai
candidati alla carica di Sindaco l'invito a volersi attivare per
sostenere la proposta rivolta al Commissario
straordinario, impegnandosi, comunque, ad adottare atti coerenti
in caso di elezione.
Di seguito il
testo del documento proposto dal CTP.
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Oggetto:
"RR 24 del 30/12/2010 “Regolamento attuativo del Decreto del Ministero per lo Sviluppo
Economico del 10 settembre 2010, “Linee Guida per
l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili”, recante la individuazione di aree e siti non
idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti
alimentati da fonti rinnovabili nel territorio della Regione
Puglia” -
istruzioni
applicative.
Il Commissario
Straordinario, dr. Prefetto Giovanni D’Onofrio,
PREMESSA
-
Visto L’ Art. 12 D.lgs.387/2003
il quale, al co. 10 prevede che – “In Conferenza
unificata, su proposta del Ministro delle attività produttive,
di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del Ministro per i beni e le attività culturali, si
approvano le linee guida per lo svolgimento del procedimento di
cui al comma 3. Tali linee guida sono volte, in particolare, ad
assicurare un corretto inserimento degli impianti, con
specifico riguardo agli impianti eolici, nel paesaggio.
In attuazione di tali linee guida, le regioni possono
procedere alla indicazione di aree e siti non idonei alla
installazione di specifiche tipologie di impianti. Le
regioni adeguano le rispettive discipline entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di
mancato adeguamento entro il predetto termine, si applicano le
linee guida nazionali” –
-
Visto il D.M. 10-9-2010 - Ministero dello sviluppo economico - Linee guida per
l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili;
-
Visto il Regolamento Regionale n. 24 del 30/12/2010 denominato “Regolamento attuativo del
Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre
2010, “Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti
alimentati da fonti rinnovabili”, recante la individuazione di
aree e siti non idonei alla installazione di specifiche
tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel
territorio della Regione Puglia”;
CONSIDERATO
-
che il citato R.R. 24/2010 inserisce gran parte del
territorio comunale di Nardò tra le "aree non idonee"
all’installazione di specifici impianti alimentati da fonti
energetiche rinnovabili con la dichiarata finalità di assicurare
un corretto inserimento degli impianti nel paesaggio;
- la tecnicità della materia, nonché l’elevato grado di
interesse manifestato dalla Regione Puglia per la
salvaguardia paesaggistica del territorio del Comune di
Nardò caratterizzato dall’importante presenza del Parco Naturale
Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, nonché da
numerose altre emergenze paesaggistiche evidenziate nel
succitato Regolamento;
- che la perimetrazione delle aree non idonee di cui
all’Allegato A è presente nella cartografia ufficiale contenuta
in ciascun provvedimento istitutivo del vincolo, con eccezione
delle fasce di rispetto individuate nell’Allegato 3 delle Linee
Guida Regionali, sezione “Analisi dei Coni visuali…”
RITENUTO NECESSARIO:
-
effettuare una ricognizione delle aree ricadenti nel
territorio comunale interessate dalla declaratoria di inidoneità
di cui innanzi nei quali, a norma dell’art. 4 co. 1 del R.R.
24/2010 “non è consentita la localizzazione delle specifiche
tipologie di impianti da fonti energetiche rinnovabili indicate
per ciascuna area e sito”;
-
al fine di dare certezza tanto agli uffici tecnici che
provvederanno all’istruttoria, quanto ai soggetti richiedenti,
riportare in allegato cartografia georeferenziata, che sarà
utilizzata nell’istruttoria, delle fasce di rispetto di cui
all’Allegato 3 delle Linee Guida Regionali, sezioni
“Analisi dei coni visuali…”,
definite traendo i dati dai provvedimenti istitutivi dei
vincoli interessati (perimetro del SIC “Montagna Spaccata” e del
’Parco Regionale di “Porto Selvaggio e Palude del Capitano”)
effettuare una ricognizione dei procedimenti in corso al fine di
individuare le ripercussioni sull’istruttoria degli stessi delle
norme transitorie di cui all’art. 5 co. 1 del R.R. 24/2010;
-
fornire istruzioni agli uffici affinché, al fine di economia
dell’attività amministrativa, nel rispetto dei principi
costituzionali di buon andamento dell’azione amministrativa, non
si proceda all’istruttoria di ulteriori progetti nelle aree
linee guida suddette, anche al fine di non ingenerare false
aspettative ed evitare inutili costi in capo ai richiedenti.
Tali istanze saranno pertanto dichiarate inammissibili;
TUTTO QUANTO
SOPRA ESPOSTO, PREMESSO E CONSIDERATO
Fatta propria
l’istruttoria tecnica dell’Ufficio…….
DECRETA
1.
Le aree indicate nell’allegato stralcio del Regolamento
Regionale 24/2010 (ALL. A) non sono idonee alla realizzazione
degli specifici impianti ivi indicati;
2.
Nelle aree indicate nell’all. A non si può procedere
all’istruttoria di nuovi progetti per gli impianti indicati per
ciascuna area, che pertanto saranno dichiarati inammissibili a
norma dell’art. 4 co. 1 del R.R. 24/2010;
3.
La perimetrazione georeferenziata delle aree di cui all’ALL.
A, relative alle fasce di rispetto definite dall’allegato 3
delle Linee Guida Regionali, sezione “Analisi dei Coni
Visuali…”, è contenuta nell’ALL. B ed è stata definita come
in premessa specificato;
4.
L’Ufficio Urbanistica Ambiente entro trenta giorni dalla
pubblicazione del presente decreto, provvederà a censire i
procedimenti in corso indicando per ciascuno la procedibilità o
meno in applicazione delle norme transitorie di cui all’art. 5
co. 1 del R.R. 24/2010
Il link al testo integrale
www.lavocedinardo.it/CTPfotovoltaico2011.pdf
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Il disagio di
un voto.
Mi sono imbattuto
qualche giorno fa in una brevissima nota di GVC, al secolo
Giovanni Vipra Cerrati, che lamentava il fatto di essere in
qualche modo "infastidito" dal ricevere sollecitazione al voto o
post non proprio graditi. Gli ho risposto che, avendolo io in
qualche occasione "taggato" in note, immagini e altro, me ne
scusavo anche se ritenevo che, affacciandosi al voto forse, da
parte sua come di una generazione, fosse opportuno avere
un'attenzione maggiore alle cose di casa nostra, della nostra
città, della nostra comunità.
Dalla provocazione
ne è venuta una nota come al solito ben scritta che vi ribalto
di seguito.
Come voteranno i
tanti qualunquisti che in questo paese mostrano sempre maggiore
disaffezione da una politica molto recitata e ambiguamente
occhieggiata da manifesti con foto molto trendy e poco
spontanee?
Speriamo nel modo
migliore.
Aspettando che una
generazione davvero nuova cresca
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<<Avevo quindici anni. Mi allenavo in palestra, andavo in
bicicletta, facevo le corse campestri, e mi sentivo d'improvviso
cresciuto, importante adesso che ero stato accolto nel partito.
Ma ero sempre un ragazzino, un "pivolo", come mi chiamavano.>>
(Giulio Salierno- "Autobiografia di un picchiatore
fascista")
Non è un caso che io abbia scelto come corso di laurea per il
prossimo anno Scienze Politiche. Credo di essere, senza falsa
modestia, uno dei pochi ragazzi della mia età ad interessarsi
con cognizione di causa e curiosità alla politica, a non
ritenere il “fare politica” o “essere un politico” spiacevoli
perifrasi per tacciare qualcuno di ciarlataneria. Credo inoltre,
che in queste amministrative più che mai, approfittando di un
mezzo potente e libero come il social network (e non è un caso
che io abbia modificato opportunamente le mie “impostazioni
sulla privacy” acciocché tutti possano scrivere e leggere ciò
che li pare sulla mia bacheca) per molte persone si stia
confondendo il “fare politica” ed “essere un politico” proprio
con ciò che meno ha a che fare con queste due proposizioni. Sono
profondamente convinto dell'intrinseco valore della politica,
profondamente ammirato per la bontà ed abnegazione che grandi
uomini hanno dimostrato per questo Paese, ma l'ipocrisia e
l'arroganza con la quale si viene a chiedere con tono minaccioso
ad un diciottenne che debba esprimere il primo voto della sua
vita “Chi stai votando? Vota me!” (e non rivelo di più solo per
non alimentare questo ridicolo vespaio) mi sembra sia uno stupro
psicologico capace a far disamorare alle espressioni del governo
democratico, persino una persona convinta dei propri ideali come
me. Francamente non mi sento di provare alcuna passione
nell'impegnarmi a capire le ragioni che muovono personalità che
mi sembra abbiano più a che vedere con il Napoleone di Orwell
che con la pubblica amministrazione. E che mi si tacci, seppur
velatamente di essere un qualunquista, beh questo non mi
dispiace. Nell'era dell'apparire che il nostro Primo Ministro ha
inaugurato, è il “qualcunismo”, la fame di applausi immotivati,
che ha distrutto il tessuto sociale. La storia è stata fatta
proprio da quei “qualunquisti”: non gli indifferenti odiati da
Gramsci, ma gli uomini qualunque, i “Mario Rossi” che non
compaiono nei libri e che non hanno una tomba col tricolore
sopra. Se posso essere uno qualunque, vedrò di esserlo nel
migliore dei modi.
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Cambiano i nomi, non cambiano i...tempi !!!
Perchè tutto alla fine finisca in ...Letizia ? |
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Cul-tura a Palazzo. Il Polo neritino di Giancarlo
De Pascalis illustra le linee della sua politica cul..turale
proponendo alla Città la sfilata delle aspiranti alla
finale del concorso di Miss Italia 2011. Idee innovative in puro
stile Piselloni ! Piccoli Berlusconi crescono ? Se questo è il
nuovo ! |
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Difendere l'Ambiente, valorizzare il
territorio. La Regione Puglia chiede la VAS per la Sarparea !!! |
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La Regione Puglia ha deciso di sottoporre a VAS (Valutazione
Ambientale Strategica) il previsto insediamento turistico in
un'area in località Sarparea, in un comparto interessato e
investito da incendi di ulivi secolari. Un'ulteriore prova di
come tutte le politiche del territorio richiedano trasparenza,
attenzione, accortezza e debbano essere sottoposte alle più
approfondire valutazioni di impatto ambientale.
http://www.lavocedinardo.it/NardoSarpareaVAS1.pdf
Tra le altre cose si legge:
“….A seguito della consultazione dei Soggetti con Competenza
Ambientale ha espresso il proprio contributo l’Ufficio Parchi e
Tutela della Biodiversità della Regione Puglia, del quale si
riportano i tratti salienti. “…. si segnala che l’area di
interesse (164.404,39 m2) ricade in una zona caratterizzata
dalla presenza di colture agrarie, ma posta in un più vasto
contesto di pregio naturalistico e ambientale. Il proponente,
nel Rapporto preliminare, afferma che “l’area è piantumata ad
uliveto e l’intervento mantiene e preserva tutti gli alberi
esistenti”. Tuttavia non è ben chiaro come effettivamente il
Piano possa ottemperare a ciò, preservando altresì il suolo,
caratterizzato anche dalla presenza di muretti a secco, né
risulta ben esplicitato, con idonea documentazione, la
dichiarata non monumentalità degli ulivi. Osservando il Piano
nel più vasto contesto ambientale si segnala l’individuazione e
la tutela di alcune aree sensibili: nell’entroterra il SIC
“Palude del Capitano” IT9150013 ed il parco naturale regionale
“Porto Selvaggio e Palude del Capitano”; nella fascia costiera
antistante l’area in oggetto, il SIC a mare “Palude del
Capitano” e l’Area marina protetta “Porto Cesareo”, quest’ultima
oggetto di richiesta di ampliamento da parte del Comune di Nardò.
Pertanto si ritiene necessario, considerando anche la
significativa presenza antropica nell’area (posta “a poca
distanza dalle aree urbane edificate, che in quella zona
interessano soprattutto la fascia costiera, compresa tra la
linea di costa e la litoranea che da Sant’Isidoro conduce a
Porto Cesareo” - Rapporto Preliminare) che già determina
pressioni ambientali, comprendere come la realizzazione
dell’opera (ad esempio in termini di incremento della
popolazione con la previsione di 2182 abitanti insediabili, di
consumo di suolo, di produzione di rifiuti, di realizzazione
nuova viabilità e di parcheggi, di incremento di pressione sulla
fascia costiera) si concili con il contesto esistente e con i
suoi equilibri ambientali che lo stesso Comune di Nardò intende
tutelare e valorizzare…….”
Ma interessante è l'intero corpo del provvedimento che vale
la pena leggere per intero.
E' il riconoscimento delle tesi che in tanti abbiamo
sostenuto sulla vicenda.
Ora aspettiamo che anche i candidati a Sindaco assumano
l'impegno perchè il Comune sia parte attiva e diligente e
scrupolosa nella procedura che si aprirà.
Nel BURP n.64 del 28 aprile 2011 reperibile in
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.regione.puglia.it%2F&h=d0f36
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Abbattere il Dinosauro.
Chi
paga è sempre Pantalone.
Ma per
che cosa ?
pubblicata da Luciano Tarricone il giorno venerdì 29 aprile
2011 alle ore 11.25
Chiunque vinca,
continueremo a pagare. A piè di lista. Per la spazzatura, per i
debiti fuori bilancio, per i tributi inevasi a causa di gestioni
malaccorte...Quanto non ce lo dice nessuno. Lo avevamo chiesto
al Dott.D'Onofrio con una lettera del centro Studi Salento
Nuovo, ma anche il Commissario straordinario si è rivelato
reticente a fornire notizie sul disastro delle finanze comunali.
E continueremo a
pagare anche per quello che non è stato fatto in tempo. Quando
si sarebbe anche potuto fare, probabilmente risparmiando qualche
centianio di migliaio di euro. La buttiamo là così, alla crudele
perchè a Nardò le grandezze economiche non hanno storia.
O meglio hanno la
cifra dello spreco per opere programmate, progettate, avviate a
metà, mai realizzate.
E' il caso del Museo
del mare, del Gerontocomio. Del "nuovo" Palazzo di Città in via
Incoronata.
Dinosauri
perennemente incompiuti a futura memoria di una incapacità tutta
neritina.
Ora è il tempo delle
promesse. Degli impegni da mantenere, forse, chissà!
Uno degli ultimi è
quello di abbattere lo scheletro in cemento armato di via
Incoronata.
La proposta la avanza
De Pascalis, ma non solo. Poteva farlo quando era ViceSIndaco,
ma forse era impegnato a pensare altro, difficile da dire vista
l'inconcludenza del mandato consiliare di cui è stato parte con
Vaglio & C.
C'è da chiedersi
perchè soltanto ora questi barlumi di lungimiranza per ridare
respiro alla città, decoro al paesaggio, prospettiva allo
sviluppo urbano ?
E se proprio i
candidati devono sfidarsi su questi temi lo facciano in maniera
compiuta e non a suon di slogan.
Se parlano di
abbattere quello che doveva essere il nuovo Palazzo di Città
dicano come intendono ordinare l'intero comparto che va dalla
167 alla via Penta ?
Quanto tempo dovrà
passare perchè sia realizzato il parco dell'Incoronata ? E quale
sarà la sorte della Chiesa dell'Incoronata il cui restauro è
sempre preda di cantieri succhiasoldi ? E che cosa se ne farà
del gerontocomio ?
Parole, parole,
parole ...?

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AMARCORD di quando mancavano solo 4 milioni di
euro !!! pubblicata da Luciano Tarricone il giorno
giovedì 28 aprile 2011 alle ore 10.59
Mi
sono accorto di aver scritto nel 2008, tre anni fa, anzi più,
questa nota.
E'
possibile che a Nardò il tempo passi e non cambi mai nula e che
in questa campagna elettorale non si parli affatto di queste
cose se non per fare propaganda e prenderci per i fondelli ?
Sull'orlo del fallimento. Tra San Giorgio e
ATO mancano quasi 4 milioni di euro !!
Se il Comune di Nardò
fosse una Banca, faremmo bene a correre subito alla cassa e a
chiedere a gran voce la restituzione immediata dei nostri
risparmi. Ma così, purtroppo non è. I cittadini,
dall’amministrazione pubblica sono quasi solo chiamati a pagare.
Solo pagare. Sempre pagare !
N ei giorni scorsi la
sig.ra Anna Spenga, già candidata del PD alla camera dei
Deputati alle da poco passate elezioni politiche, è salita in
cattedra per prendersela con chi accusa il Sindaco Vaglio di
incapacità amministrativa.
Non si accorge la
sig.ra Spenga che il Comune di Nardò è sull’orlo del baratro
finanziario e che nelle casse, stando a quello che si legge
mancherebbero, a conti fatti, circa 4 milioni di euro.
D i quelli che la
concessionaria del servizio di riscossione tributi dovrebbe
versare si sa e si parla in maniera diffusa. Molto meno si parla
e si dice di quelli, quasi 2milioni di euro, che l’ATO Le 2,
l’Autorità di Bacino che regola i servizi di raccolta e
smatimento dei rifiuti solidi urbani, pretende da Comune di
Nardò.
Anche in questo caso
sono soldi che il Comune avrebbe dovuto avere la diligenza di
incassare o, quantomeno di verificare che per lui altri lo
facessero, nel periodo di esercizio della discarica di
Castellino in cui mezzo Salento e oltre ci ha riempito della
propria immondizia. Gratis!
Anche di queste cose
LaVoce e pochi altri hanno negli anni scorsi parlato, chiedendo
che il Comune, e nel caso specifico l’Amministrazione Vaglio, si
facesse carico del problema e lo affrontasse nell’interesse dei
cittadini. Prima che qualcuno attivasse procedimenti cautelativi
nei confronti della civica amministrazione. E comunque per
assicurare a Nardò un ritorno finanziario cui aveva diritto.
Ma nessuno si è
mosso, nonostante un chiaro parere legale chiesto, se non
ricordiamo male, all’Avv.Pietro Quinto e subito dimenticato. E
così, anche per la discarica continuiamo a pagare. Sotto il
profilo ambientale per un rischio che ancora esiste. Sotto il
profilo finanziario per un debito che prima poi verrà messo
all’incasso.
Sul piano politico e
amministrativo lo è di certo. Su quello economico e finanziario
forse c’è ancor modo per metterci qualche pezza che comunque non
eviterà ai cittadini di Nardò la beffa di dover pagare due volte
per servizi non goduti. Su quello politico invece la misura è
colma e le vicende di questi giorni dicono di una macchina
amministrativa allo sbando. Senza prospettive che non siano
quelle del vivacchiare giorno per giorno, giorno dopo giorno
alla ricerca di soluzioni abborracciate
alla meno peggio. Ma
Nardò merita davvero tanto. Davvero le anime candide della bella
politica di Veltroni non sono in grado di avere scatti di
orgoglio e dignità e tagliare ogni ponte con questo modo di fare
politica e amministrazione ?
Luciano Tarricone
www.lavocedinardo.it/voce22008/vocemaggio08.pdf |
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Transiti e
Approdi.
a Livio Romano (in commento a un suo post su Fbook)
Userò in maniera impropria il titolo di un interessante libro
di Gigi Perrone, che raccoglie studi e ricerche sull'universo
migratorio nel Salento, per cercare di spiegare a Livio perchè
non sono d'accordo con lui.
Lo faccio cercando o almeno sforzandomi di far capire perchè,
in questa occasione, per quanto diffiicile, doloroso e,
probabilmente, votata al sacrificio più che alla sconfitta, si
imponeva una svolta che mettesse insieme in modo davvero
autentico uomini, donne, giovani, anziani, lavoratori e
disoccupati, del braccio e della mente come si diceva una volta,
e desse una prospettiva di autentico progresso a questo paese,
rompemdo con almeno un quindicennio di inerzia, trasformismo,
degrado politico e sociale.
Scrive Gigi Perrone raccontando, correva l'anno 1996, quanto
accadeva intorno al mondo della raccolta delle angurie,
dell'immigrazione clandestina che "L'intenzione di istituire il
centro di accoglienza c'era stata resa nota dal Vescovo di Nardò,
Monsignor Vincenzo Fusco, da sempre impegnato sul terreno dei
diritti degi immigrati e molto snesibile ai problemi dei
lavoratori stagionali. Sin dalle prime battute del nostro lavoro
si tentò, invano, di stabilire dei contati con il comune: era il
principale interlocutore e si volevano informazioni e
collaborazione....tutte le fonti erano utili, ma si trattava
anche di tentare di fornire risposte adeguate ai bisogni e ai
diritti dei lavoratori migranti, ridotti unicamente a
manodopera, disponbilie e a basso costo. I richiesti contatti
non ebbero alcun esito; diversamente trovammo collaborazione
nella Caritas locale che ci mise in contatto con i suoi
operaroei e con altri soggetti locali, istituzionali e non,
iteressate al fenomeno."
Nel 1994 era stato eletto Sindaco Antonio Vaglio.
Era il Sindaco del Comune nel quale si tentava di trovare una
soluzione a quella autentica emergenza sociale che ogni anno si
appalesa nel Salento con l'arrivo di migliaia di lavoratori
extracomunitari per la raccolta delle angurie che nel territorio
di Nardò hanno una particolare intesità di superfici a colture
loro dedicate.
Lo scrive Perrone, ma ho avuto esperienza diretta in quel
periodo della indifferenza di quella Amministrazione e di un
Sindaco che, invitato al Convegno di presentazione della ricerca
dell'OPI - presente il Vescovo Fusco - delegò un assessore a
rappresentarlo, glissando su qualsiasi possibile aiuto e
sostegno alla iniziativa della Caritas.
Sino all'esperienza di quest'anno alla Masseria Boncuri, per
quasi vent'anni, centinaia di lavoratori hanno trovato
ospitalità al Grand Hotel Pretura, finchè è stato disponibile, o
nei casolari nei campi o al riparo della benevolenza di Padre
Pio nei pressi della Chiesa dei SS.Medici.
O dove era possibile trovare un rifugio e un riparo per la
notte.
Ma mi chiedo e ti chiedo è mai possibile che un Sindaco e
amministrazioni che negli ultimi otto anni si sono fregiate
dell'essere di centrosinistra non abbiano mai ritenuto, sentito,
immaginato di affrontare un problema di tale portata sociale,
civile, economica ?
E' mai possibile che negli ultimi OTTO anni di governo di "centronisitra",
per tralasciare quelli di governo della "destra" per definizione
becera e razzista e dunque indifferente ai problemi dei diversi,
degli altri da noi, non si sia fatto niente che strutturalmente
affrontasse un problema che la prossima amministrazione si
troverà ad affrontare ancor prima di essere investita
ufficialmente della legittimità ad operare ?
Sino ad oggi nei miei interventi da "dinosauro della
tastiera" come qualcuno molto simpaticamente mi ha chiamato in
un post ho detto "soltanto" di Serra Cicora, della San Giorgio,
dell'eolico, del Centro Storico che crolla, del traffico e della
viabilità senza regole in gra parte della città.
Cose da poco, dice qualcuno, a fronte delle ragioni della
"causa" e del verbo che non può essere contraddetto e che
stabilisce a priori e a prescindere dalla realtà dei fallimenti
chi è di sinistra, chi non lo è, chi ha titolo a dire e a
parlare, a confutare o meno la parola di nostro signore di SEL.
Ti confesso che ho stentato a credere, in questo periodo, a
molte delle cose che ho letto da parte di alcuni e di alcune.
Sono assolutamente d'accordo con te quando dici che la
Politica non è tutto.
Non può essere tutto nella vita di ognuno. Deve essere un
mestiere, ma certo non può essere una professione.
Ognuno può spendere il proprio impegno e la propria
competenza in tanti modi utili per la società.
Essere iscritto a un partito politico è meno importante
dell'essere parte di una associazione di volontariato, quale che
sia l'ambito di riferimento ?
Non credo. Proprio Nardò, dinnanzi al vuoto e alla latitanza
della politica ha dato prova, in questi anni, di quanto siano
vitali e necessari se non indispensabili opzioni spontanee come
i "Comitati" che non voglio quicerto ipostatizzare, ma che sono
stati dei baluardi, in alcune occasioni, per battere le cattive
intenzioni della peggiore politica neritina. Dalla discarica
all'eolico, passando per i campetti di via xxv luglio, sino alla
recente vicenda dell'Ospedale-
E mi sembra, invece, che questa campagna elettorale sia
invece la campagna dei professionisti di una certa politica. La
peggiore.
Sul Pais ho trovato una vignetta che la dice lunga sul fatto
che tutto il mondo è paese.
Votare turandosi il naso sembra una pratica diffusa e
universale.
Ma è affidata alla sensibilità "olfattiva" di ciascuno. Non
può diventare la stella polare di improbabili aggregazioni
raffazzonate alla bellemeglio per cercare di raccattare voti a
destra e manca.
Sono stato tentato in questa nota di parlare anche d'altro,
ma non so quanto ne valga la pena.
In questi giorni ho ricevuto telefonate e mail da parte di
tanti "amici" disorientati da quanto accade e tentati dalla
passeggiata al mare e dall'astensione. Non ho saputo che
rispondere. tanto meno dare indicazioni.
Mi hai gratificato nel tuo intervento della tua stima e della
tua fiducia. E la ricambio.
Ma, come ti ho già scritto, sono fuori dal gioco per una
scelta fatta tanti anni fa, che, ripeto e ribadisco, non mi ha
impedito, altri non lo hanno fatto e non sono stati neanche
tentati dal farlo, di metterci la faccia e anche qualcosa altro,
in tante questioni importanti per Nardò.
Nel 1992, mi pare che fosse quell'anno, partecipai alle
Elezioni Politiche come candidato alla Camera dei Deputati nelle
lista del PDS. Un'esperienza da donatore di sangue puro.
A Cutrofiano, in un comizio in una piazza dove si apriva la
sezione del PSI una voce anonima quanto vile perchè tale mi
apostrofò come "traditore".
Mi vergognai per chi la aveva proferita. Ma faceva parte
delle regole del gioco. E dire che mi ero spostato a sinistra...
Nell'ultimo comizio in Piazza Salandra volli leggere una
dedica che avevo trovato su un libro importante, ma dimenticato
sui ripiani della mia libreria: Sei condanne, due evasioni di
Sandro Pertini.
In una pagina interna c'era quello che è riportato
nell'immagine in questa nota.
E aggiunsi che quel "bambino" era, nel frattempo. cresciuto e
aveva, tutto sommato, molto imparato. Anche sbagliando, magari,
ma mai abusando di privilegi della vita e al più usandoli e
piegandoli per interpretare al meglio il proprio senso di
responsabilità.
Oggi a quasi 58 anni non credo di dovere giustificazioni a
chicchesia su quello che penso, come penso, come agisco.
Non ti dirò a chi darò il mio voto.
Mi riservo di esercitare liberamente questa facoltà che è un
diritto del cittadino Luciano Tarricone.
In piena libertà e coscienza.
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Il
Coraggio di NON cambiare |
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Uno dei libri più belli che ho
letto un po di anni fa è stato i
Vicerè di Federico De Roberto.
Un libro da leggere. E
rileggere.
Nel quale si dimostra, anzi si
conferma che sovente tutto
cambia per niente modificare.
E così i vicerè
diventarono deputati.
Cambiarono pelle, ma il
costume intimo della
coscienza civile e sociale
rimase quello di un tempo,
quello del tempo in cui a
lor signori si baciavano le
mani.
Qualche mese fa il Sindaco di
Nardò è stato dimissionato dopo
una crisi aperta dal maggiore
partito della coalizione che lo
sosteneva, il PD.
A maggio tra qualche mese
voteremo.
La speranza era di poter
avere una amministrazione
comunale rinnovata negli uomini
e nelle ispirazioni e nei metodi
amministrativi e politici per
far uscire questo paese dal
degrado della palude in cui è
stato condotto dalla dissennata
conduzione di Antonio Vaglio, in
primis.
Sembrava che la parola d'ordine
fosse quella di mettere una
pietra tombale sull'esperienza
Vaglio, sui trasformismi alla
Fregoli che ne hanno
caratterizzato la gestione con
cambi di casacca e passaggi da
una sponda all'altra quasi si
partecipasse a un gioco di
società.
Sembrava che questa fosse
soprattutto la stella polare di
quel centrosinistra che sempre
sottolinea e rimarca la propria
diversità a fronte di un
centrodestra clientelare e
rancoroso.
E fosse la coccarda
al petto di una ritrovata
sinistra e di un candidato a
Sindaco, Marcello Risi, che
per se vede solo e soltanto,
almeno così dice, orizzonti
tinti di rosso, colore della
passione e della speranza di
riscatto.
Un rosso che ormai,
in realtà, può essere solo
di vergogna per scelte
scellerate e di mera
conovenienza.
Sembrava...Era solo un pia
illusione !
E la sinistra oltre
che annaccquata alla
democrisitiana è finita
abbracciata ai nipotini di
Almirante e Donna Assunta.
Abbracciata, core a core, in un
ritrovato e accorato idilio con
Antonio Vaglio che di IoSUd
sposa le bandiere un giorno si e
uno no.
Ora una cosa è certa.
E cioè che la corsa sarà tra
candidati che faranno a gara a
chi è più di destra.
E che saremo in molti a votare
in assoluta libertà.
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Lettera
aperta al Dott.Giovanni D'Onofrio |
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Centro Studi
Salento Nuovo
Nardò
Gent.mo Dott.Giovanni D’Onofrio
Commissario Prefettizio
al Comune di Nardò
Gent.mo Dott. D’Onofrio,
ci permetterà di rivolgerle alcune
domande intorno ad aspetti della vita cittadina che sfuggono ai
più e dei quali, anche in questi giorni, di ormai aperta
campagna elettorale, per il cittadino “qualunque” non è traccia
nel dibattito in corso.
La sua grande esperienza e cultura
amministrativa e gestionale certamente le avrà permesso di avere
un quadro più che chiaro della complessa realtà che per questo
periodo di transizione le è stata affidata in via “tutoria”.
Il suo impegno di razionalizzazione
di alcune realtà è stato ben percepito, ma, allo stato, non è
dato vedere però alcuna prospettiva che, peraltro, sfugge alle
sue competenze e al suo mandato.
Poiché nei prossimi giorni saranno
ufficialmente in lizza i raggruppamenti che si contenderanno la
guida di Nardò per i prossimi cinque anni, riteniamo che per la
Città sia necessario avere la totale chiarezza intorno ad alcuni
punti intorno ai quali la retorica politica certamente eleverà
cortine di demagogia, ingenerando confusione e false attese.
Le chiediamo pertanto di voler, con
l’onestà e la chiarezza che la caratterizza e che abbiamo
imparato ad apprezzare in questo tempo di sua presenza a Palazzo
Personè, se vorrà fare chiarezza sui seguenti punti:
1 - Quale è la reale entità dei debiti contratti “fuori
bilancio” ? Quanto pesano sulle finanze comunale i quanto
incideranno sulle future gestioni ? Perché si sono determinati ?
Con quali responsabilità se sono state accertate avviando i
dovuti procedimenti di controllo e sanzione ?
1.1
Quale è l’attuale situazione nel settore della
riscossione dei tributi: la San Giorgio ha completamente estinto
il proprio debito nei confronti del Comune ? Quale fu in realtà
il costo della transazione chiusa da Sindaco Vaglio ? è stata
completamente onorata ?
2 - Quale è la situazione della discarica di
Castellino: quale è lo stato dei piani di risanamento ? di
bonifica e messa in sicurezza ? Quali sono i risultati delle
analisi sui punti di controllo se vengono effettuati con
regolarità dai competenti organi sanitari ? Quale è la
situazione dei ristori economici che Nardò avrebbe dovuto
vantare per il danno ambientale subito ?
3 -
Entro quale tempo sarà attuato il piano di trasferimento degli
Uffici comunali in sedi allocate nel Centro Storico ? Entro
quanto tempo sarà riattivato il sistema di sosta a pagamento per
ridare fiato al commercio e abbattere i livelli di inquinamento
dovuti al traffico di veicoli che spesso fanno caroselli nel
centro urbano alla ricerca di un posto di parcheggio ?
4 - Entro quanto tempo saranno riattivati
i campi gioco di via xxv luglio ? e il Polivalente ? Quanto sono
costati, ad oggi i lavori di questi impianti in disuso, uno da
almeno un decennio, l’altro mai entrato in funzione ?
4.1 Entro quanto tempo potranno essere
completati il Nuovo Palazzo di Città in via Incoronata; e il
Museo del Mare in via Bonfante; e il Gerontocomio in via
Gallipoli ?
4.2 Entro quanto tempo potrà essere avviato
un piano per il rifacimento del manto stradale delle vie di
Nardò ?
5 -
Perché non è mai stato spostato il mercato settimanale
nonostante i ripetuti annunci da varie parti?
6 -
Vorremmo che ci fosse fatta conoscere l’attività svolta dal
consulente del Parco di Portoselvaggio e quali piani sono stati
realizzati e proposti ed eventualmente finanziati per il
rilancio dell’area protetta.
7 - E’
possibile conoscere quale sarà il destino, per i prossimi anni,
dello specchio d’acqua di Santa Caterina ? continuerà ad essere
in gestione dell’attuale Dittà o sarà restituito alla
balneazione ?
Con sincerità, avremmo molti altri
quesiti da porle ma per il momento saremo lieti se vorrà farci
conoscere la risposta ai pochi che le abbiamo rivolto.
Siamo certi che, prima del suo
commiato, e, comunque, prima della convocazione dei comizi
elettorali, vorrò, pubblicamente far conoscere alla città lo
stato dei fatti.
Questo perché nessuno abbia l’ardire
di pensare di poter costruire, sulla pelle di questa comunità,
programmi irrealizzabili con promesse senza premesse minime di
concretezza.
Con la più viva stima
Centro Studi Salento Nuovo
Lucio Tarricone
Nardò, 26 marzo
2011

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Guarda chi si
rivede: l'Uccella !!!
Ancora nel 2011 a Nardò
torna il commissario
politico Uccella.
Amarcord che c'era
ancora nel 92.
E poi ancora negli anni a
seguire. Sino ancora al
2011.
Dopo 20 anni la storia è
sempre la stessa. Non
cambia. E' la storia
infinita dei reduci
dell'apparato "comunista".
Il rinnovamento non è mai
iniziato, la logica è sempre
la stessa: difendere gli
equilibri di potere, stare
sempre dalla parte dei
poteri forti...come nella
vicenda del porto turistico
a Serra Cicora o in quella
dell'eolico. Sempre dalla
parte dei forti.
Abbiamo ritrovato nei nostri
archivi una vignetta il cui
protagonista era proprio
Uccella. A quando risale ?
Meglio non chiederselo, ma
sicuramente a quasi dieci
anni visti i ruoli dei
nominati.
Come andò a finire è ben
noto. Ci siano sorbiti
Vaglio per quasi dieci anni
sotto l'egida del
centrosinistra (si fa per
dire naturalmente).
Oggi l'Umberto torna a dare
lezioni a Nardò e a voler
condizionare quanto accade
dando patenti a questo o a
quello.
Forse non sarebbe male se
qualche ex, post comunista
che dir si voglia, gliene
canti quattro e gli ricordi
quanti danni ha fatto

Nardò, 23 marzo 2011 |
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Un passo avanti,
cinque indietro...!!!
ovvero...stavamo meglio quando
stavamo peggio ?
La vergogna di quanto accade.
Il tradimento di una speranza di cambiamento
L'ultima volta che abbiamo scritto una nota su queste pagine
virtuali è stato cinque mesi fa. Poi un lungo silenzio per
cercare di capire che cosa avrebbe partorito il lungo
travaglio che dopo oltre sei mesi ha portato al dimissionamento
di Antonio Vaglio.
Purtroppo il nuovo che doveva nascere dalla crisi di una Giunta
nata di centrosinistra e morta senza essere capace di conoscere
la propria identità politica dopo aver virato di 360 gradi
l'orizzonte politico neritino, non si è visto.
Ed è
difficile a questo punto che nasca considerata la confusione che
regna da destra a sinistra, passando per il centro.
Che,
naturalmente, destra, sinistra, centro a Nardò sono poco meno
che convenzioni e molto luoghi di aggregazione di interessi
spiccioli di praticoni della politica buoni a riciclarsi a ogni
piè sospinto.
Scrivevamo cinque mesi fa : "...Speriamo che il clima di questi
giorni cambi e che sia a destra che
a sinistra si ricerchino e si trovi
la necessaria unità di intenti.
Che parta dal presupposto
fondamentale che chi ha sbagliato
paghi e non deve essere ricandidato.
E che il rinnovamento nelle persone
sia radicale.
Senza gli infingimenti e le
ipocrisie e i ravvedimenti
dell'ultima ora.
Che se Vaglio ha fallito con lui
condividono il fallimento Salvatore
De Vitis ed Enzo Russo che hanno
tollerato il degrado di una
situazione ben nota ed evidente a
tutti.
E così anche a destra si faccia
chiarezza e pulizia di molti
voltagabbana e di troppi furbetti
che hanno dimostrato di saper
vestire alla bisogna della propria
convenienza la casacca del momento.
La vicenda dell'Ospedale la dice
lunga sul livello della qualità dei
servizi di cui Nardò gode.
Il futuro di Nardò non è qualche
cosa che può essere affidata
all'avventuriero di turno."
Dire che le speranze sono state
tradite sarebbe dire poco.
Alle prossime elezioni comunali, tra
poco meno di due mesi, si
fronteggeranno almeno dieci dodici
gruppetti che tutto potranno dirsi
tranne che politici.
Al momento i candidati sono "solo"
cinque.
Ma la prospettiva è che, saltando da
De Vitis in Frasca, aumentino.
Quello che accade è vergognoso.
E chi dovrebbe dare l'esempio di
virtù e coerenza si rivela maestro
di trasformismo del più spinto.
Da Siciliano, a Russo, a Dell'Anna,
ai "socialisti" della Manieri, ai seguaci di Vendola
è tutto un tripudio dell'ipocrisia.
E il nuovo non si vede davvero. Da
De Pascalis a Risi a De Vitis i tre
candidati al momento meglio
posizionati in uno scenario
indistinto tra destra e sinistra
tutti hanno in qualche modo, più o
meno grandi e gravi compromissioni e
responsabilità con il degrado della
politica neritina di cui Vaglio è
stato leader amministrativo negli
ultimi dieci anni.
Ma nessuno vede, nessuno sente,
nessuno parla.
tranne noi che lo diciamo, come
sempre ad alta Voce.
Sperando che questi ultimi giorni
portino consiglio e che qualcosa di
nuovo alla fine venga fuori.
Arrivederci a presto. Tornate a
seguirci.
E intanto...Arrivederci Bandiera
Rossa...pensando al tricolore !
Nardò, 22 marzo 2001
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Arrivederci Bandiera Rossa

Vale, in questo momento,
ricordare una poesia di Evgenij Aleksandrovič
Evtušenko
Arrivederci, bandiera rossa –
dal Cremlino scivolata giù
Non come ti innalzasti, agile, lacera, fiera,
sotto il nostro esecrare sul fumante reichstag,
sebbene pure allora intorno all’asta, truffa si
attuasse.
Arrivederci bandiera rossa…
Eri metà sorella, metà nemica.
Eri in trincea speranza unanime d’Europa,
ma tu di rosso schermo recingevi il GULAG
e sciagurati tanti in tuta da carcerati.
Arrivederci, bandiera rossa.
Riposa tu, distenditi.
E noi ricorderemo quelli che dalle tombe più non
si leveranno.
Gl’ingannati hai condotto al massacro, alla
strage.
Ricorderanno anche te – ingannata tu stessa.
Arrivederci bandiera rossa.
Non ci portarsti bene.
Grondavi di sangue e te noi col sangue togliamo.
Ecco perché adesso lacrime non ci sono da
detergere,
così brutalmente sferzasti, con le nappe
scarlatte, le pupille.
Arrivederci, bandiera rossa…
Il primo passo verso la libertà
lo compimmo d’impulso sulla nostra bandiera
A su noi stessi, nella lotta inaspriti.
Che non si calpesti di nuovo «l’occhialuto»
Zivago.
Arrivederci, bandiera rossa…
Da te disserra il pugno,
che ti serra di nuovo, ancora minacciando
fratricidio,
quando all’asta si afferra la marmaglia
o la gente affamata, confusa dalla retorica.
Arrivederci bandiera rossa… Tu
fluttui nei sogni,
rimasta una striscia nel russo tricolore.
Nelle mani dell’azzurrità e del biancore
Forse il colore rosso dal sangue sarà liberato.
Arrivederci, bandiera rossa…
guarda, nostro tricolore,
che i bari di bandiere non barino con te!
Possibile anche per te lo stesso giudizio:
pallottole proprie ed altri ne hanno la seta
divorato?
Arrivederci, bandiera rossa…
Sin dalla nostra infanzia
Noi giocavamo ai «rossi» e i «bianchi» battevamo
forte.
Noi, nati nel paese che più non c’è,
ma in quell’Atlantide noi eravamo, noi amavamo.
Giace la nostra bandiera al
gran bazar d’Ismajlovo.
La «smerciano» per dollari, alla meglio.
Non ho preso il Palazzo d’inverno. Non ho
assaltato il reichstag.
Non sono un «kommunjak». Ma guardo la bandiera e
piango.
Evgenij Evtušenko, 23 giugno
1992
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Ho avuto la fortuna di fare, un po'
di anni fa, il consigliere comunale.
Ho fatto la gavetta per un po' di
anni, anche perchè avendo un tal
nome non tutto doveva essermi
dovuto, dicevano taluni. Certo a
ragione. Ma erano altri tempi. Si
faceva politica e si spendeva il
proprio tempo al Comune senza alcuna
borsa. Non c'erano stipendi. Qualche
rimborso spesa per le sedute delle
commissioni che finivano nelle casse
dei partiti.
Una sana esperienza. fatta di
momenti anche drammatici come il
1984, anno in cui un folle stroncò
la vita di Renata Fonte.
Ma la politica, anche se della I
Repubblica era un'altra cosa. Molte
cose non andavano, ma tutto avveniva
alla luce del sole. E quando c'era
da dimettersi per mandare a casa una
Giunta incapace lo si faceva.
Inutile far perdere tempo al paese.
Tra carte un po' impolverate ho
trovato un opuscolo del PSI del
1982. Agli elettori e alle elettrici
i socialisti proponevano un
programma "semplice, concreto,
fattibile. Esso sarà la bussola che
guiderà la nostra azione nei
prossimi cinque anni. Senza bussola
non si naviga....Basta con le
chiacchere, basta con le promesse
non mantenute, basta con le cattive
amministrazioni. Abbiamo bisogno di
case, di lavoro, di servizi. Abbiamo
bisogno di amministratori nuovi
puliti, capaci, di amministratori
che non siano corrotti da anni di
gestione di potere, di
amministratori che abbiano idee e
buona volontà e che siano umili con
la gente. Abbiamo bisogno di un
governo della città stabile,
efficiente, moderno..."
Etc, etc, etc.
Ieri, durate la manifestazione
autoconvocata in Piazza Diaz, quella
del Municipio per intenderci, dal
torrione del palazzo ogni tanto
occhieggiavano i dieci
Tra questi anche il sig. Malcangi
Tommaso, se-dicente socialista di
SEL.
Forse il sig.Malcangi e con lui il
sig.Gaballo, e il sig.Falangone, che
danno per vicesindaco, farebbero
bene a recuperare un po' per quello
che serve e per quello che basta, un
po' di memoria della storia politica
e amministrativa di questo Comune.
E' difficile che possano avere
sussulti di dignità o di orgoglio
rileggendo pagine ormai ingiallite
dal tempo, ma non cancellate dalla
storia.
Che quello che risalta dalla lettura
di quell'opuscolo è che a Nardò il
tempo si è fermato.
E che molti, la gran parte dei
problemi di oggi sono gli stessi di
trenta anni fa.
E che per quindici anni,
la
metà di questi il Paese è stato
amministrato da un Sindaco che si
chiama Antonio Vaglio.
Lo stesso cui loro, con l'avallo dei
loro referenti cittadini stanno
garantendo l'impunità politica
assicurando alla città altro tempo
di incertezza e di degrado.
Si dice che la ex senatrice Manieri
studi da Sindaco e dietro le quinte
si faccia pupara dei suoi accoliti.
Se ne dicono certo tante.
Vero è che con quest'ultima mossa
peraltro scontata il sig.Antonio
Benedetto Vaglio ha dimostrato, se
pure ve ne era bisogno che a Nardò
la sinistra non esiste più.
La presenza di Antonio Pinna (PD) e
quella dei tre succitati la dice
lunga su quello che è l'orizzonte
politico e culturale entro cui si
muove Vaglio e la sua improbabile
nuova Amministrazione.
Di che meravigliarsi allora se a
manifestare in piazza sotto il
Comune ieri 16 settembre c'era
quella che oggi, obiettivamente, è
la meglio gioventù di Nardò.
Che è fatta di molti di giovani
della destra sociale e di un po' di
giovani della sinistra radicale che
non ci stanno ad appiattirsi sulle
posizioni iper-realiste e masochiste
dei seguaci del verbo vendoliano
duro e puro che molto ipocritamene
guarda solo alle elezioni prossime
venture.
Erano, eravamo, in pochi o in tanti
?
Il problema non è questo.
Il problema è nella differenza di
sensibilità che quelle persone
esprimevano intercettando un
malumore e una disaffezione che è
molto più diffuso di quanto non
possano immaginare Vaglio e i suo i
dieci fedelissimi.
I quali farebbero bene a riflettere
su quale tradimento abbiano compiuto
nei confronti dell'elettorato
continuando a permettere, con un
ulteriore rivolgimento trasformista
che il mandato originale di un
Sindaco eletto a sinistra centro o
centrosinistra che dir si voglia,
fosse stravolto nella forma e nella
sostanza.
Non credo che la nuova, l'ennesima
Giunta Vaglio, abbia davanti a se un
grande futuro.
Al danno di questi anni è stata
aggiunta in questi giorni la beffa
dell'ennesima crisi che per mesi ha
paralizzato la città.
Malcangi e C. facciano quello che
gli pare, ma che siano socialisti
vadano a raccontarlo a quel Paese !
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Raccontano le cronache mondane
dell'estate 2010 che il se-dicente
sindaco Vaglio quest'anno se la sia
ballata in tutte le salse i a tutti
i ritmi sulle pedane di circoli e
discoteche del Salento e dintorni.
Dicono e a dire il vero poco o
nulla c'è di male che il se-dicente
Antonio Benedetto Vaglio abbia
sculettato fino a tarda notte..
E' bello sapere che sa divertirsi
anche in tempi di crisi
E anche se quella crisi l' ha
provocate lui scatafasciando una
stagione turistica che è andata
avanti per inerzia e solo per la
capacità e il sacrificio dei tanti
imprenditori che hanno retto con
coraggio e fantasia l'economia
turistica dell'estate 2010.
Che è andata avanti perchè c'è
Portoselvaggio e perchè il centro
storico ancora non ha chiuso del
tutto i battenti come
l'Amministrazione comunale si sforza
di fare che sia.
Domani è il 15 dell'ennesimo
settembre in cui Vaglio pare
ritirerà le dimissioni date in
seguito alla palese sfiducia della
quasi totalità del Consiglio
Comunale.
Troverà una giustificazione.
Forse l'ha già trovata mentre
scrivo.
Qualche anno fa le telecamere lo
inquadrarono mentre a Roma riceveva
dal Presidente Ciampi la medaglia al
valor civile concessa alla Città di
Nardò per il suo comportamento nei
confronti dei profughi ebrei.
A S.Maria c'è un Museo che è
intitolato alla Memoria.
Una memoria che Vaglio non ha perchè
gli manca il senso della dignità
civica, dell'orgoglio civile.
In questi giorni si è letto di tutto
e di più.
Persino dell'offerta di un seggio al
Senato o alla Camera nelle prossime
elezioni politiche da parte del PD
Preferiamo non crederci. Il peggio
non ha limiti, ma anche
all'indecenza c'è un limite.
E allora Vaglio non ritiri le
dimissioni. Smentisca i tanti
profeti di sventura tra cui ci
annoveriamo degnamente.
E nessuno gli faccia da sponda se lo
facesse.
E' tempo di coraggio anche per chi
non ce l'ha.
Nardò, 14 settembre 2010
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Caro Vaglio devi dimetterti per il caos che c'è non per
le dimissioni dei tuoi "pugnalatori".

E' estate e ci risiamo.
Siamo alla solita
tragicommedia estiva.
In meno di quattro anni di
mandato ormai le volte in cui Vaglio o suoi assessori si sono dimessi o
sono stati dimissionati non si contano più.
Non riesce a governare più
neanche con le varie stampelle cui saltellando di Dell'Anna in Frasca
passando per i vari Petolicchio o Maglio o altri che dir si voglia si
appoggia alla bisogna.
Sovvertendo ogni regola
democratica l'On.Dell'Anna, che di Vaglio era stato challenger alle
scorse elezioni comunali, lo aveva salvato dal dissesto finanziario
votando a favore di un bilancio sconnesso e pieno di buchi.
Eppure Vaglio non è riuscito
a trarre alcuna lezione da tale evento, nè a capire per fare il Sindaco
significa avere una visione chiara della realtà amministrata e un
progetto altrettanto concreto da realizzare con la collaborazione di una
squadra capace e affidabile.
Ma le cose non sono andate
così e, da ultimo, la riunione di Giunta di ieri 19 luglio è stata la
sede in cui si è consacrata la inesistenza di ogni pur misera parvenza
di politca finalizzata a far crescere la Città.
Paradossalmente le crisi
arrivano sempre nel periodo estivo quando la Città avrebbe bisogno di
una guida ferma per governare l'economia del territorio meta di migliaia
di turisti.
E invece niente di tutto
questo.
Nessun rispetto per la
cittadinanza. Nessuna considerazione per gli ospiti.
Il disordine della città è
l'immagine speculare del disordine, del caos della politica neritina
incapace di assicurare certezze e prospettive. Ora si apriranno i soliti
balletti e si darà corso ai "chiarimenti".
Difficile da chiarire saranno
i fatti quali quelli che la foto che pubblichiamo, in sisntesi,
denunzia.
Le vie bloccate.
Via Pilanuova, che non è
interessata al rifacimento del manto stradale, interrotta da lavori
dall'ispirazione kafkiana con buche che vengono scavate e poi ricolmate
e comunque con la certezza di un destino da pista di motocrosso.
La piazzetta di S.Caterina
senza un piano di emergenza per il possibile accesso di un ambulanza che
sia in grado di apririsi un varco tra gli omini di ferro di cui nessuno
ha le chiavi per la rimozione in caso di necessità come l'altro giorno.
E quando l'emergenza c'è bisogna, non trovando le chiavi, nascoste in
chissa quale stanza di chissà quale impiegato di chissà quale Ufficio,
ricorrere al classico e sempre efficace "piede di porco" che forzando le
regole si fa salvavita.
La cartellonistica selvaggia
che offende e deturpa il paesaggio urbano e che nessuno rimuove
affidando a invisibili avvisi il compito di denunciarne l'illegalità.
I campetti di via XXV luglio
con i lavori iniziati e sospesi....
Questo è quello...solo una
parte, per cui Vaglio dovrebbe in uno scatto di dignità e di orgoglio
decidere di fare, una antum, una cosa buona: andarsene e ridare voce
alla gente che ne ha, ci si perdoni, termine, le palle piene di questa
politica insulsa.
Luciano Tarricone
20 luglio 2010
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Arriva il BatVaglio.
Contro zanzare e blatte ariva l'arma letale del Comune di
Nardò !!! |
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Raccontano che un locale nel Centro Storico abbia dovuto chiudere i
battenti per una giornata perchè infestato da blatte volanti .
Una cosa da pellicola dell'orrore con tanto di animali striscianti e
pattuglie di mostri Alati ronzanti da un lato all'altro del giardino .
Nelle scorse settimane ho sentito i racconti di amici alle prese con
scarafaggi e altre amenità del genere risalenti dai condotti di
maltenute fogne e mal igienizzate nella pubblica rete.
C'è poco da ridere e da stare allegri .
Ha fatto sorridere molti il manifesto fatto da affiggere da un Gruppo
politico per protesta contro la mancata derattizzazione e l' inefficace
disinfestazione antialata fatte in tempi non dovuti se non consigliati .
Ma racconta di una triste verità. Anzi di due.
Dice della inefficienza della Gestione Ambientale e della scarsa cura
della Pubblica Igiene .
Rimarca lo spreco nella gestione dei fondi pubblici cui sempre da
Palazzo Personè si attribuisce l' impossibilità di intervenire in tempo
adeguato.
Ma, adesso , in qualche modo la misura colma e, per rimanere alla
invasione degli striscianti il fatto che abbiano sentito la necessità di scendere in campo con una
pubblica denuncia i pediatri di base di la dice lunga sulla delicatezza
della questione..
Cosi i Medici di Nardò e Galatone si schierano in Prima Linea : per
disperazione ( dei propri pazienti ) Arrivano uno suggerire al Comune di
venire combattere gli insetti molesti . Bambini che arrivano dai Medici
pediatri con gli occhi chiusi e arrossati , gonfi per le fameliche
puntura di zanzare . Poi il Pronto Soccorso dell'Ospedale, terminale
delle richieste di intervento da parte dei familiari dei piccoli
pazienti .
I Medici dell'associazione Pediatrica " Nardò - Galatone " dicono basta
infatti e chiedono all'Amministrazione comunale di darsi uno schiaffone
per svegliarsi un po ' : serve urgentemente la disinfestazione antialare
Contro zanzare , zanzare tigre , Tafani e acari . Quella antilarvale non
si può più perchè deve essere effettuata in primavera ma l'
Amministrazione Comunale aveva , evidentemente , ed ha preferito dar
precedenza ad altre spese e altre priorità .
Intanto , pero , i medici insorgono : vedono da troppe settimane
braccine di bimbi devastate da Bolle di tre, quattro centimetri .
L ' Associazione Pediatrica opera da oltre dieci anni ed è composta dai
Medici Carlo D'Agostino, Dorangela D'Alessandro, Maria Rosaria Filograna
, Loriana Pati , Angela Russo , Ivana Stapane e Raffaella Tedesco. In
una nota al Comune i Medici dicono di aver constatato , gia da diverse
Settimane , una Particolare incidenza a carico uno dei propri pazienti
di reazioni di tipo allergico localizzate provocate da puntura d'
insetto , zanzare verosimilmente . Si tratta di ponfi molto voluminosi ,
pruriginosi e con evoluzione fréquente in Fenomeni di Tipo batteriche
infiammatorio e con complicanze .
" Chiediamo al signor Sindaco , Antonio Vaglio e all'Amministrazione del
Comune di Nardò - di provvedere con la massima urgenza ad un programma
di disinfestazione che, pur in ritardo rispetto al ciclo biologico della
zanzara , consentirebbe di evitare la trasformazione delle larve di
insetti adulti di ulteriori generazioni . Val la pena ricordare -
completano Il discorso - che ogni individuo di zanzara femmina può
deporre ogni volta 70-80 Uova e può farlo per 6-7 cicli , per cui ogni
individuo adulto femmina può dare origine, nel corso dei mesi estivi , a
cinquecento circa altri individui maturi ! "
Numeri notevoli le cui conseguenze vengono combattute imbottendo , in
alcuni casi , i bimbi di Farmaci : Questa patologia Comporta
necessariamente l' utilizzo di pomate a base di cortisone ,
antistaminici e nei casi più severi l'uso di corticosteroidi per via
orale .
" Che, in verità - spiegano - desidereremmo evitare sofferenze ai nostri
piccoli pazienti e non. Siamo certi che , nonostante le Difficoltà
Economiche in cui versa Il Nostro Comune, l' Amministrazione si vorrà
dimostrare Sensibile al "nostro appello e farà in modo di trovare
comunque le risorse necessarie affinché i nostri piccoli cittadini e la
Cittadinanza tutta passano trascorrere un'estate serena per quanto
riguarda il problema in questione ".
Parole significative , esplicite , Chiare .
Ma che ci chiediamo e possibile un Sindaco, per giunta medico e veterinario , e dunque con buone basi in Entomologia , sfugga la
necessità che simili interventi , prioritari per ragioni di immediata
evidenza , siano effettuati nei tempi e modi dovuti ?
Un'altra Prova della scarsa sensibilità del sig.Vaglio ! !
Grazie Antonio.
Noi ce Il batVaglio lo siamo tolti da tempo.
Sarebbe ora che maggioranza qualcuno ci pensasse seriamente .05
luglio 2010
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Mi tolgo il
bavaglio e pretendo che Antonio Vaglio chieda scusa.
Il Tribunale
dice che era informazione corretta
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Il 9 aprile è una giornata importante per Nardò. O almeno per
chi continua ad avere memoria di quella che è stato il percorso
di costruzione della propria identità, della propria cultura, in
fin dei conti di quella che è stata la nostra storia.
Ma questa è altro rispetto al contenuto di questa nota.
Dicevo il 9 aprile. E' la data dell'edizione di Repubblica su
cui ritrovo due, dico due, pagine intere di una "inchiesta
italiana".
COME FAR SPARIRE LE TASSE. UN BUCO DI 90 MILIONI DI EURO CON
LA RISCOSSIONE FANTASMA. RISCUOTEVANO LE IMPOSTE, MA NON LE
RIVERSAVANO AI COMUNI. Tutto è cominciato ad Aprilia ed è stato
replicato ovunque. Società miste in mano ai privati,aggi del 30
e anche del 75%...
La storia raccontata da Repubblica è quella che lo stesso
quotidiano nazionale definisce "il crac di Tributi Italia e i
soldi nei conti "sbagliati".
E' una vicenda che in molti anche a Nardò conoscono perchè
Tributi Italia, già S.Giorgio, già Pubbliconsult etc. etc, ha
riscosso per qualche anno i soldi dei neritini, nell'ordine dei
milioni di euro.
Molte vicende sono note. Altre meno. Come poco noto è ancora
oggi quanto ci sia costata la transazione con la S.Giorgio per
chiudere la partita di soldi non versati nei tempi e nei modi
corretti nella casse del Comune di Nardò.
Nei mesi scorsi i quotidiani nazionali, dal Corriere della Sera
a Repubblica a La Stampa al Sole 24 ore, si sono occupati della
vicenda della società gestita da quelli che Repubblica chiama i
"furbetti delle tasse".
Molte cose scritte in quegli articoli erano cose già note perchè
già vissute in alcune parti d'Italia.
Su La Voce di Nardò ne abbiamo scritto a più riprese a partire
dal maggio 2005, cinque anni fa.
Chi ne avrà voglia potrà leggere quanto denunciavamo con ampia
descrizione di fatti e circostanze collegandosi al link " http://www.lavocedinardo.it/voce2005/voce5-2005pdf/voce505int.pdf"
e ancora all'indirizzo " http://www.lavocedinardo.it/voce72005pdf/72005pdf.pdf"
Per quelle pagine la San Giorgio ci porto in Tribunale
chiedendoci l'enormità di 500mila euro per danni.
Un'operazione chiaramente intimidatoria come la definimmo negli
atti difensivi nella vicenda giudiziaria che per cinque anni si
è trascinata nelle aule dei Tribunali.
Non è stata una cosa piacevole.
In alcun modo. Anzi del tutto spiacevole.
Anche perchè, come leggerete, se ne avrete voglia, nelle pagine
de La Voce, oltre che della San Giorgio fummo vittima delle
intemperie anche del Sindaco Vaglio e dei suoi accoliti.
Nei giorni scorsi il tribunale si è pronunciata rilasciando una
sentenza sulla vicenda.
Ha riconosciuto la nostra correttezza e il nostro diritto ad
esercitare in maniera articolata e argomentata il sacrosanto
diritto di cronaca al fine di informare su fatti la cui
rilevanza si è dimostrata nel tempo purtroppo enorme, per non
dire drammatica.
In quesi giorni fummo oggetto di pubblico ludibrio da parte del
Sindaco della Città di Nardò che maggior equilibrio,
ponderatezza e corretteza avrebbe dovuto dimostrare, non fosse
altro per il ruolo di garante dei diritti dei cittadini
amministrati che dovrebbe ispirare la sua azione.
Ma così non fu.
E così non è stato anche nei tempi successivi e più recenti nei
quali l'unico approccio conosciuto da palazzo Personè nei
confronti della critica e del dissenso civile è stato quello
giudiziario o dei manifesti offensivi ad personam.
Non diremo altro.
Lasceremo a voi leggere la sentenza del Tribunale e trarne le
opportune valutazioni.
La trovate in copia all'indirizzo " http://www.lavocedinardo.it/TISentenza062010.pdf"
Abbiamo sempre fatto, per spirito di impegno civile e sociale e
non perdifendere posizioni di privilegio come fanno in tanti, il
nostro onesto mestiere di giornalisti.
Continueremo a farlo anche se al sig.Vaglio e ai suoi
"collaboratori" non piace.
Una cosa ci sentiamo di dover fare e lo faremo con una lettera
ufficiale cui allegheremo copia della sentenza: ci deve chiedere
scusa pubblicamente.
E' libero di farlo o meno
E' anche da queste cose che si misura lo stile e la "classe " di
una persona, non solo di un Sindaco! 30 giugno 2010
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20 campetti virtuali.... |
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Domenica scorsa (13 giugno) alla Festa
dello Sport davanti al Comune c'era uno dei tanti ragazzi dei
"campetti".
Che da dieci anni sono chiusi e sono
diventati il regno di topi e ratti e altra fauna amena.
O meglio, in realtà di ragazzi dei
campetti ce ne era più di uno, un po' cresciuti e in più di un caso con
figli e qualche capello bianco.
Qualcuno in veste di coach. Tutti comunque
a vedere i marmocchi correre e divertirsi dietro un pallone o su un
tatami o al ritmo di una salsa o di una melodia più classica e
compostamente eseguita.
Per divertirsi, come è sempre stato, basta
in realtà poco.
Una volta bastava la classica palla di
carte o di pezza tenuta insieme da elastici robusti. Oggi un playground,
un canestro o uno spazio disponibile per esercitare l'arte della pedata
come la chiamava lo zio Gianni, continuano a fare il loro mestiere.
Ma, nonostante tutto lo spirito di
adattamento possibile viene da chiedersi e' possibile che le "feste
dello sport", con tutto l'entusiasmo che esprimono debbano svolgersi in
un contesto così poco proprio ?
Ho girato questo interrogativo su quella
lavagna infinita che è Facebook, taggando, così si dice, nella foto che
è sopra alcuni dei protagonisti ritratti, ma non solo loro.
E, secondo la logica di FB la
sollecitazione è servita a riflettere a voce alta, ancorchè in qualche
caso, come per The Bull, davvero scherzosa:
"Ho sentito dire - dice il
The Bull informatico - da qualcuno bene informato che saranno creati
circa 20 "campetti virtuali" dove tutti potranno giocare collegandosi
via internet senza spostarsi da casa e senza sudare. Ci sarà sempre
un campo libero e gli amatori non saranno più costretti, come oggi, a
giocare alle 3 di notte. Con questa soluzione il comune risparmierà
un sacco di soldi dei contribuenti. Così sarà risolto il problema dei
campi da basket a Nardò. In via XXV luglio faranno un museo del basket
in miniatura (ci sarà tutta la famiglia Tarricone)."
Poi aggiunge e conclude
"D'altra parte in periodo elettorale l'attuale sindaco fece visita ai
"baskettari" presso il palazzetto (eufemismo) di via Raho promettendo di
risolvere il problema della mancanza di strutture. Allora non pensavamo
ad una soluzione così innovativa !!! "
Un altro taggato ad honorem
scrive della foto "bellissima...stupenda...grazie per avermi inserito
virtualmente nel gruppo...ma purtroppo (o per fortuna) all'epoca non
ero ancora nato. Un abbraccio a tutti"
E allora il tutto si gioca in
quel, ma purtroppo (o per fortuna) all'epoca non ero ancora nato.
La
risposta potrebbe essere quella combinata nelle considerazioni fatte da
GQ e SR vale a dire "ti sarebbe piaciuto vivere in quel periodo, i
campetti erano per tanti un'isola felice, un luogo di ritrovo e di
divertimento".
Come che sia la realtà degli
ultimi vent'anni o quasi dei campi gioco di via XXV luglio è quella di
un degrado continuo che accomuna un po' tutta l'impiantistica sportiva
neritina.
E mentre ormai in provincia
le piscine sono diffuse in moltissimi comuni, per Nardò diventa un sogno
inseguire fianco la riapertura dell'impianto di via XXV luglio e
l'apertura del Polivalente.
Il 13 alla Festa dello Sport
il Sindaco non c'era.
Ha mandato in sua
rappresentanza i suoi delegati.
Avrà avuto i suoi bravi
legittimi impedimenti.
Dovrebbe però considerare, e
con lui, l'intera Giunta quanta e quale responsabilità ormai abbiano nel
degrado di questo Comune.
Sempre su FB Massimo
Dell'Atti che ha promosso la costituzione del Circolo Tennis dice che
.continuo a girare il coltello nella piaga procurandoci un dolore
atroce.
Io spero che sia davvero così
e che faccia davvero e sinceramente male perchè credo che uno dei mali
più grandi di questo paese sia quel masochismo diffuso per cui dobbiamo
volerci bene a tutti i costi anche a costo di rinuicare alla nostra
dignità di cittadini.
Mi dispiace, ma non ci sto e
mi auguro che monti una campagna di indignazione civile contro questi
Amministratori.
In forme civili e
democratiche si faccia sentire la voce dei cittadini contro il
malgoverno!
14 giugno 2010 |
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Il sindaco
si è incazzato per l'ennesima volta
Una
telefonata e i problemi che restano.
Dirò ancora una volta di uno scambio dialogico con una persona amica
che, questa volta, mi chiama a telefono e mi dice nella sostanza: "c'è
il Sindaco che è incazzato con te per quello che hai scritto su di lui,
vorrebbe querelarti, ma i consigli dei suoi legali sono contrari, è
molto adirato....!
Parliamo a lungo anche se lui è in viaggio e io sono impegnato in una
riunione non proprio facile.
Ci salutiamo.
Non è la prima volta che ABV si incazza con il sottoscritto e non
sarebbe la prima volta che lo querela.
Tornando a casa in serata decido di fare una cosa che un po' mi pesa.
Chiamo Antonio Vaglio e parliamo a lungo.
Dice che la sua "moralità" non può essere messa in discussione, che la
sua posizione sulla questione della darsena a Santa Caterina non è
cambiata, che non è cambiata la sua posizione nelle vicende giudiziarie
nei confronti del gestore della darsena.
Ne prendo atto, ma nessuno ha mai messo in dubbio la sua "moralità", ne
tantomeno ha ipotizzato che potesse aver avuto in gentile concessione un
posto barca nella baia di S.Caterina.
I problemi erano e sono altri e sono quelli della conduzione trasparente
e partecipata della cosa pubblica.
Della efficienza della cosa pubblica. Della risoluzione dei problemi
della città che langue nell'indifferenza e nella assenza di una politica
efficiente da parte del Comune.
Su Repubblica di oggi ho trovato la foto che riporto. Propone una
S.Caterina inedita.
Uno scorcio dello scalo d'alaggio a ridosso della darsena ripreso
sicuramente in una giornata di un tempo senza tempo.
Chi frequenta S.Caterina sa bene che quello spazio è per lunghissima
parte dell'anno sporco e pieno dei relitti che il mare vi sospinge.
Tutta altra cosa della pulizia e del lindore della foto.
Così coma sa bene che quando è pieno di barche il panorama e tutt'altro
e difficilmente si può apprezzare la trasparenza delle acque della foto.
Che
è anche quella che ci fa assegnare le 5 Vele da Legambiente il cui
merito in gran parte spetta più che a Vaglio, bisogna dirlo, a Mino
Natalizio che, proprio il Sindaco ha defenestrato per far posto a dubbie
competenze e capacità politiche e amministrative.
Anche questo è un problema da non trascurare.
Non si può badare al decoro solo nei momenti della bisogna.
Come quando nella giornata dei "turisti del TCI", si mandarono gli
operai a potare le siepi, mentre tutto intorno i cassonetti della
spazzatura esplodevano di rifiuti non raccolti e i le piogge abbondanti
trasformavano Nardò in una città impraticabile per ore.
Nessuno mette in dubbio la moralità del sindaco Vaglio.
Ma certo contesto e confermo tutta l'amarezza per la palese incapacità
sua e dei suoi collaboratori nella amministrazione delle cose del paese
in cui viviamo.
Ed è assurdo e non concepibile che a ogni accenno di critiche anche
aspre e pesanti si ricorra alla minaccia delle querele e delle denunce e
allo spauracchio dei Tribunali e dei carabinieri!
Questa si è una concezione della politica e della dialettica civile
immorale.
Ognuno certamente ha lo stile che vuole e intende e sa darsi.
Non può pretendere però che la società civile e politica sia una
marmellata indistinta in cui annegare e sopire tutte le contraddizioni e
i ricatti e i conflitti di interesse che, nel caso della giunta guidata
da Antonio Vaglio, ne hanno in questi anni paralizzato ogni capacità
gestionale condannando Nardò a un limbo dal quale faticherà per molti
anni ad uscire.
PS:
Proprio questa mattina su La Gazzetta del Mezzogiorno compaiono i due
articoli di cui ci appropriamo e che riproponiamo.
Poichè sono chiari, precisi circostanziati, corredati da
documentazione fotografica, ci piacerebbe sapere quale sarà la risposta
dell'amministrazione comunale e a chi sarà imputata la responsabilità di
un disastro che si ripete, quasi annunciato.
Abbiamo, per l'ennesima volta, conquistato le 5 Vele, ma una delle
verità verissime è che Portoselvaggio e il suo parco è sempre di più il
grande tappeto verde sotto il quale un'amministrazione incapace nasconde
tutto quanto non riesce a risolvere con una efficiente azione
amministrativa.
La Gazzetta del
Mezzogiorno 12 giugno 2010
In spiaggia con i
rifiuti Segnalazioni e proteste dalla costa di Nardò
[b.v.]
• NARDÒ. Il sindaco Antonio Vagl i o riceve una sanzione dalla polizia
provinciale per i reflui di fogna in mare; i turisti arrivano
dall'America per vedere il Museo della Memoria e lo trovano più volte
chiuso; la spiaggia di Santa Maria è stracolma di sacchi di spazzatura;
le spiagge sono sporchissime così come il centro urbano delle località
di mare: il mercato di Santa Maria è invaso da erbacce alte due metri e
le stoppie secche sono andate in fiamme, ieri l'altro, nella zona del
parco Pinocchio, nei pressi delle Quattro Colonne: è così che Turismo e
Ambiente finiscono sotto accusa mentre l'estate è praticamente arrivata.
E' guerra
sulla costa: sono molte le segnalazioni che giungono da parte dei
turisti che hanno scelto le marine di Nardò per una vacanza
destagionalizzata, ma non tanto. Del resto fa caldo ma siamo, ormai, a
metà giugno e il «traino» di riviste come Traveler America o I Meridiani
(ne abbiamo scritto nei giorni scorsi, ndr) che hanno messo Santa Maria
in copertina, ha fatto effetto portando da queste parti molta gente che
non pratica, abitualmente, questa zona. Intanto, però, le pessime
notizie abbondano: una sanzione amministrativa, si diceva, è stata
elevata nei confronti dell'Amministrazione per i reflui che Asl e Arpa
hanno accertato essere inequivocabilmente di fogna. La polizia
provinciale ha rilevato il problema che assilla Santa Maria da anni:
evidentemente non sono mai state messo in atto strategie o azioni per
individuare i pozzi neri non a tenuta stagna che si trovano
intorno alla «staffa» dell'insenatura.
Penosa la
situazione del museo: due turisti slovacchi, poi altri due americani
hanno tentato nelle ultime ore di visitare il museo della Memoria,
baluardo ipotetico del turismo locale, che è chiuso anche se
pubblicizzato in mezzo mondo. I murales ebraici rimangono custoditi
nella struttura ma, intanto, la pro loco di Santa Caterina riceve
richieste sulle modalità per una visita.
Infine la
spazzatura, il verde incolto, le zecche: via mail arriva la notizia che
lo scivolo di Santa Maria al Bagno è stracolmo di sacchi neri della
spazzatura nei quali non si sa cosa ci sia. Le foto sono più che
eloquenti: un cumulo immenso e le persone a due passi a fare il bagno.
Altrettanto
accade intorno al mercatino di Santa Maria: erbacce alte due metri,
quasi siano siepi frangivento. Poi aiuole incolte e erbacce con presenza
di insetti: tanto viene segnalato da turisti e visitatori che potrebbero
aver ragione visto che, come rivelato ieri, quest'anno il Comune non ha
stanziato soldi per la disinfestazione antialare e antilarvale. Non
perché non ci fossero ma perché si è preferito finanziare altro.
NARDÒ DUE GRUPPI... IN
ATTESA SU «FACEBOOK»
Intanto i cittadini si
organizzano con il «fai da te
• NARDÒ. «Aspettando... Vaglio» e «Aspettando... Bianco»: sono due dei
tormentoni che circolano da qualche tempo sul diffuso social network
Facebook. In entrambi i casi ci sono decine di immagini di comuni
cittadini che, armati di pale, rastrelli e sacchi neri stanno ripulendo
da centinaia di chili di sporcizia alcuni degli scorci più belli delle
marine di Nardò. Nel primo caso si tratta dell'antica spiaggetta
chiamata "Rinaru" (Arenile) che è frequentata quasi esclusivamente da
«chi sa» che laggiù, tra gli strapiombi dopo Uluzzo, c'è una baia
incantevole. Altre foto, in questo caso inviate su Fb da un
ambientalista molto attivo, «Nestore, il paladino
dell'ambiente», mostrano le condizioni miserevoli della spiaggetta
libera di Sant'Isidoro: una specie di discarica e c'è da giurare che
anche in questo caso dovranno intervenire i cittadini.
L'altro
«topic», invece, è dedicato alla ditta che gestisce il ritiro della
spazzatura con diverse foto che forniscono un servizio «remoto» di
segnalazione all'azienda: cassonetti ricolmi di spazzatura e
ingombranti, soprattutto nelle zone periferiche del territorio. E' ovvio
che si tratti della maleducazione dei cittadini ma altrettanto naturale
pensare che bisognerà trovare correttivi che va dano nella
direzione di arginare il fenomeno.
Intanto i
turisti protestano e manifestano dubbi sulla veridicità dei criteri
comunicati a Legambiente per ottenere le Cinque vele, sui quali c'è
davvero un piccolo giallo: tra le motivazioni per assegnare il
riconoscimento ci sta quella della raccolta differenziata «porta a porta
nelle marine», criterio di valutazione positivo per la premialità. Ma la
raccolta differenziata nelle marine non è mai partita quindi resta da
capire se è un refuso o è stato passato un dato falsato a Legambiente.
Resta, comunque, un neo che mette in dubbio l'autorevolezza del
riconoscimento. A sud del territorio non va meglio: a Rivabella,
competenza di Gallipoli, un fenomeno strano sta mettendo a rischio la
stagione: quintali di alghe maleodoranti stanno mettendo in crisi i
bagnanti e quanti hanno affittato le case per l'estate. «Sicuramente
faremo questioni con i turisti», dice un proprietario, «perché la puzza
di fogna è intensissima e si deve al marciume delle alghe». Le richieste
di pulizia dell'arenile sono state effettuate ma nessuna risposta
effettiva è giunta dal Comune ionico ed ora si ha timore che i primi
turisti scapperanno via facendo cattiva pubblicità alla località.
12 giugno 2010 |
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Osteria del dio Nettuno...paraponziponzi...pò...Si è
incazzato...
Non
so quanti ricordano e cantano ogni tanto le "osterie". Quelle di Xelfer
sono "osterie" molto più castigate e melodiche e piene di contenuti che
fanno incazzare, ma con garbo ed educazione...anche se costano querele
milionarie!
L'osteria del dio Nettuno dice di un dio del mare incazzato perchè al
figlio Polifemo gli hanno messo un remo in quel posto
Non dirò di quello che ci stanno facendo Vaglio e Berkusconi in questo
tempo cupo e di quanto siamo incazzati in tanti, più del dio del mare,
ma piuttosto di quanto un altro Nettuno, dignitoso e onesto e ancora
aduso ad incazzarsi civilmente mi ha scritto per SMS in un dialogo che a
distanza è stato più o meno questo :
- E nna ca no ssai ci sè ffittato nu postu barca a S.Caterna ?
- * o ** ?
- Il nostro ** !
- **.. ...dico ** ?
- ** !
- No ? Ma ne sei proprio sicuro ! Dopo la storia della darsena finita in
tribunale sarebbe una infamia !!!
- Affanculo tre volte cinca l'ha votato !!!
- Io mi ci sono mandato solo per averlo votato una volta...
- E comunque se non ci cridi se scappi al molo lo vedrai rientrare ....
Fare una bella passeggiata in barca in una bella giornata di sole è
certo cosa salutare e comunque una bella occupazione del tempo libero !
Ma per il pezzo grosso di cui parla Nettuno dovrebbe valere una regola
di sana precauzione civile, morale, politica, amministrativa...e chi più
ne ha più ne metta:
Una volta valeva la regola per cui sulla moglie di Cesare non doveva
poggiarsi alcuna ombra ingiuriosa.
Certo era una prospettiva un po' maschilista perchè nel frattempo Cesare
se la poteva spassare a piacimento, ma tantè che lo stesso criterio
dovrebbe valere per chi fa politica e dovrebbe pertanto tenersi lontano
da situazioni di imbarazzo personali e per l'ente che rappresenta e
lontano da possibili conflitti di interesse nella gestione anche delle
proprie vicende personali ancorchè piacevoli.
Qualcuno si chiederà di che trattasi. Forse di una bolla di
sapone...forse...ma sarebbe bene che qualcuno smentisse che ** ha
affittato un posto barca nella darsena di SC e aggiungesse che non ha
intenzione nè di farlo, nè di utilizzarne le strutture in futuro.
Anzi che è frutto di allucinazioni collettive averlo visto nei paraggi
del porto di S.Caterina lui che ha giurato di liberare la baia e di
restituirla alla pubblica balneazione!
Se così farà e poi per prendere la barca e navigare tra i perigliosi
flutti del mare nostrum partirà da Gallipoli o da Porto Cesareo nessuno
si adombrerà più di tanto.
Tanto meno Nettuno.
A proposito di Nettuno è da tempo che mi chiedo come nai Nessuno
abbia mai pensato di trovare una più appropriata e consona epubblica
allocazione per lo splendido Nettuno che un medico in vena di follie
marinare un po' di tempo fa ha scolpito in un masso di pietra visibile
ai "Salotti", sul lungomare di S.Caterina.
Forse ** invece di andarsene in mare, più che per mare (che certo non è
cosa che gli appartiene) farebbe bene a vivere un po' di più le cose di
questa nostra terra abbandonata.
Osteria del dio Nettuno...paraponzoponzi..poooooo!!!!
06 giugno 2010
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E la chiamano...PEC ! Ho provato a inviare a due
indirizzi PEC del Comune, il protocollo e la Polizia Locale la PEC che
segue. 
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Al Sig.Sindaco del Comune di Nardò
Alla Polizia Locale del Comune di Nardò
p.c. al Sig.Prefetto della Provincia di Lecce
Il sottoscritto Luciano Tarricone, residente a Nardò alla via
Incoronata, 55, ritiene di dover segnalare alle autorità competenti del
Comune di Nardò, e per conoscenza opportuna alla Prefettura di Lecce, lo
stato di grave disagio vissuto dagli abitanti della via Incoronata, 55,
del tutto priva di regolamentazione del traffico e di sistemi di
dissuasione di alte velocità o di modi di guida pericolosi.
La mancata adozione di una adeguata regolazione segnaletica, sia
orizzontale che verticale, e l'assenza completa di bande sonore o dossi
artificiali o altri mezzi meccanici di limitazione della velocità
rendono la importante via di collegamento altamente pericolosa e a
rischio di incidenti.
Con la presente si invitano i competenti Uffici a voler adottare gli
interventi del caso.
Distinti saluti
Luciano Tarricone
Via Incoronata 55
73048 Nardò
0833 561958
339 4512832
email PEC luciano.tarricone@legalmail.it
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Sono passati quasi 20 giorni e dalla PA neanche un cenno di risposta.
Mi chiedo a che serve la PEC o la comune posta elettronica se non c'è
nessuno che si prende la briga di rispondere.
Tra qualche giorno riproverò con un nuovo inoltro.
Poi diffiderò con l'Ufficiale Giudiziario il sindaco dall'avere una
risposta che è dovuta non fosse altro per cortesia.
E anche perchè il senso della segnalazione va nel senso di mettere in
mora per una responsabilità grave che Sindaco, Polizia Municipale, altri
Uffici, si assumono nell'inerzia dei propri comportamenti.
Nei giorni scorsi al Chiostro dei carmelitani si è svolta una Giornata
della sicurezza stradale.
Ma mi chiedo per tornare a parlarne bisogna che accadano fatti
irreparabili.
Qualche anno fa e per molto tempo ancora negli anni a seguire, ho visto
e sentito il dolore di genitori per la perdita di un figlio travolto in
una strada di grande traffico, mentre giocava innocentemente con la
bici.
E la chiamano PEC....
16 maggio 2010 |
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Vendola parlando a Foggia ha detto: "dobbiamo smetterla di sostituire i
campi con le pale
eoliche e fotovoltaico...è
ora che i campi restino
alle colture".
Siamo contenti che abbia
raggiunto questa nuova
maturità. Ma non sarebbe
male che si ricordasse
che il suo segretario
regionale e oggi
assessore, Fratoianni,
con l'assessore Losappio,
venne a Nardò per
patrocinare il progetto
di del parco eolicodi de
Massi a due passi da
Portoselvaggio.
E che ci sono volute le
nostre battaglie, le
nostre convinzioni, i
nostri soldi per il TAR
per impedire quello
scempio !
E nessuno potrà
dimenticare l'arroganza
del giovane segretario
che pensava, nella
riunione convvocata da
Rifondazione comunista,
di essere arrivato nella
terra di gente adusa a
dire sissignore alla
maniera dei tempi
andati.
La questione del Parco
eolico a Nardò è ancora
in piedi e a luglio al
TAR di Lecce è prevista
una udioenza per
discutere di questioni
connesse a quella
realtà.
I "maledetti"
ambientalisti sono parte
in causa e hanno
costretto l'imbelle
Comune di Nardò a
costituirsi in giudizio
quando già i tempi
stavano scadendo.
Così vanno le cose.
Ma non è finita perchè
nel territorio di Nardò
si prevede un mostro
fotovoltaico da 100
ettari.
E allora Vendola
intervenga anche su
questo. Senza indugi !
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NARDO' -
La giunta
comunale quasi al
completo butta mille
euro dalla finestra per
dare incarico a un
giovane avvocato di
querelare Portadimare
per aver parlato di un
cantastorie che racconta
in versi la storia della
San Giorgio.
Roba da
non crederci. Oltre tutto
sono soldi nostri, soldi
di tutti i neritini.
E il
tutto solo perché la
canzoncina ha dato
fastidio al primo
cittadino.
E con
Antonio Vaglio querelano
Caputo Cosimo, Cavallo
Antonio, Petolicchio
Gustavo, Tarantino
Giuseppe e Calignano
Antonio.
Quando si
è incapaci di reagire
con una risata alle
critiche della satira
anche cattiva e pungente
allora siamo davvero
alla frutta. Ma più che
di querela sarebbe di
parlare di
intimidazione.
E come
tale sarà trattata da
tutti gli spiriti liberi
di questa Città.
Solidarietà a Porta di
Mare. Siamo tutti Porta
di Mare
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La
Delibera della Giunta
Comunale
Visto l'articolo”VIDEO
UAGLIOKE” Torna Xelfer,
stavolta è Ray Charles a
cantare, apparso sul
portale web di notizie,
curiosità, informazione
“PortadiMare” scritto
lunedì 01 febbraio 2010;
Ritenuto opportuno
conferire mandato ad un
legale esterno, laddove
sussistano i presupposti
di lesione d'immagine
per l'Amministrazione
nell'articolo innanzi
citato;
Ritenuto, pertanto, di
autorizzare il Sindaco a
conferire apposito
incarico a
professionista esterno;
Acquisiti i prescritti
pareri di cui all'art.
49 del D.Leg.vo n.
267/00; A voti unanimi e
favorevoli espressi
nelle forme di legge;
D E L I B E R A
1. Per i motivi espressi
in narrativa, di dare
mandato al Sindaco di
conferire incarico
legale a professionista
esterno, per la difesa
di questa
Amministrazione, in
relazione all'articolo
apparso sul portale web
di notizie, curiosità,
informazione
“PortadiMare” “VIDEO
UAGLIOKE ” Torna Xelfer,
stavolta è Ray Charles a
cantare, scritto lunedì
01 febbraio 2010 ;
2. Di dichiarare,
inoltre, la presente
delibera urgente ed
indifferibile e quindi
la relativa spesa non
suscettibile di essere
frazionata in
dodicesimi, stante
l'urgenza;
3. Di autorizzare il
dirigente del settore I°
ad impegnare
provvisoriamente la
somma di € 1.000,00 per
l'incarico in oggetto,
in attesa della giusta
somma prevista dal
legale incaricato.
4. Di rendere, altresì,
con separata e
successiva votazione
unanime e palese
immediatamente
eseguibile la presente
delibera ai sensi
dell'art.134 c.4 del
d.lgs267/00
Quando il drago
agita i sogni del
Sindaco Vaglio...
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Nessuno può avere alibi |
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Al
Sindaco del Comune di
Nardò
Ai Sigg.Capigruppo del
Consiglio Comunale di
Nardò
Per il tramite del
Servizio fax del Comune
di Nardò
Italia
Nostra
Sezione Salento Ovest
Nardò
Nessuno
può avere alibi o dire
che non sapeva in merito
alle procedure e ai
fatti amministrativi in
atto intorno al Parco di
Portoselvaggio
Italia Nostra Salento
Ovest, Nardò prende atto
con preoccupazione di
quanto avviene in queste
settimane in campo
ambientale nel Comune di
Nardò.
In particolar modo desta
grave preoccupazione
quanto accade intorno al
Parco di Portoselvaggio
e a quanto prevede un
bando di concorso per la
ricerca di una non
meglio precisata figura
di “consulente” in
materia amministrativa e
ambientale, che dovrebbe
avere il compito di
orientare le linee di
sviluppo dell’area
protetta.
Continua a gridare
scandalo che il Comune
di Nardò non abbia a tre
anni dall’insediamento
del nuovo Consiglio,
nominato la Consulta per
l’Ambiente.
E’ chiara la scelta
politica
dell’Amministrazione
Comunale di avere le
mani libere dai
condizionamenti della
onesta e libera
coscienza civile delle
Associazioni di
volontariato e dai
condizionamenti della
competenza di chi ha
sempre lavorato e lavora
per la tutela e lo
sviluppo delle risorse
del territorio.
Italia Nostra chiede ad
alta voce che il Comune
blocchi le procedure
concorsuali e apra un
pubblico confronto,
aperto e partecipato,
sulle scelte della
gestione del Parco di
Portoselvaggio intorno a
cui si intrecciano pur
conosciuti e chiari
appetiti.
Riveda le proprie
posizioni e ritiri un
bando che, per altro
presenta molte ragioni
di grave violazioni di
legge che lo rendono
oltre che inopportuno
lesivo dei diritti e
degli interessi di chi
pur avendo competenze e
titoli è escluso a
priori dalla possibilità
di partecipare a una
selezione predeterminata
nei criteri
assolutamente arbitrari
di scelta.
Portoselvaggio, anche in
questo, ha bisogno di
trasparenza e di
legalità.
Nardò, 11 febbraio 2010
Italia Nostra Salento
Ovest Nardò
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La
testa vuota e la Puglia cosi e così |
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Ma alla
fine è meglio una Puglia “così e così”
I tanti adesivi rossi con cui i sostenitori di Vendola
accoglievano gli elettori alle primarie del 24 gennaio non lasciavano
dubbi: loro erano la Puglia migliore..
Da tempo diffido dei comparativi di maggioranza per non parlare
dei superlativi: e forse per questo mi era tornato in mente una gag di
Troisi di molti anni fa.
A chi gli chiedeva se preferiva vivere un giorno da Leone o cento
da pecora lui rispondeva "meglio 50 giorni da orsacchiotto". Spero di
non apparire blasfemo se tornando alle vicende pugliesi vorrei
collocarmi tra coloro che non aspirano né alla Puglia migliore né a
quella peggiore.
Mi accontenterei insomma di una Puglia "così e così.
E forse farebbero bene anche i candidati alla presidenza della
regione a non eccedere in ricette miracolistiche.
La vicenda della sanità in Puglia dovrebbe pur insegnare qualcosa.
Se non si fossero fatte tante promesse prima delle ultime elezioni
i risultati attuali non sembrerebbero così modesti.
Meglio meno ma meglio diceva un saggio russo nel 1917.
Gianni Turrisi
(L'osservatorio Salento Puglia "20 centesimi, 6 febbraio,
2010
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