Le parole irresponsabili.

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno martedì 31 gennaio 2012 alle ore 22.53

 

Ho molto pensato prima di scrivere queste righe. Ho molto pensato, soprattutto, da dove iniziare a cercare di capire perchè in questo Paese la democrazia e la libertà dei cittadini siano sempre una conquista faticosa piuttosto che un diritto da tutelare, favorire, valorizzare.

Non so quanti abbiano letto il comunicato stampa che il Sindaco Risi ha diffuso nei giorni scorsi intorno alla questione della condotta sottomarina che raccoglierà i reflui di centinaia di migliaia di persone, scaricandola in mare, a poca distanza dalla nostra costa.

Su la Voce di Nardò ne abbiamo parlato in più occasioni e più volte, negli ultimi anni, soprattutto Massimo Vaglio, ha lanciato allarmati messaggi su quanto stava accadendo, con il favore delle amministrazioni in carica e sui pericoli dell'ennesimo mostro mangiasoldi e ammazzanatura.

Se a qualcuno il comunicato di Risi è sfuggito, lo ripropongo in coda, recuperandolo da un sito Internet che lo ha diffuso.

Ma, dicevo, mi sono chiesto da dove iniziare questa nota.

I possibili attacchi erano e sono vari.

Ieri ho portato in strada il bidone della raccolta del vetro: avviene due volte alla settimana.

Domani, mercoledì, sulla via in cui abito è il turno della raccolta indifferenziata. Porterò giù le buste con carta, alluminio, plastica..etc.etc.

Cerchiamo di essere buoni cittadini. Come tanti. Tra tanti. Anche se non abbastanza visto che Nardò è su percentuali molto basse nella raccolta differenziata.

Ho fatto un po' di mente locale sulle mie esperienze di "ambientalista" e ho ricostruito, con soddisfazione, un "curriculum" di esperienze di impegno civile che mi hanno aiutato a crescere e a diventare migliore in uno sforzo collettivo, con tanti, tra tanti, per evitare che questa nostra terra fosse sempre più ferita e martoriata dalle aggressioni della speculazione e del disordine edilizio.

E poi mi sono chiesto se tutto quanto era sufficiente per avere diritto di parola e dissentire e contestare e dire no a scelleratezze quale quella cui invece il Sindaco Risi l'altro giorno a Bari, ha detto si in nome e per conto della Città che dovrebbe rappresentare in maniera rispettosa anche del dissenso che questa esprime.

Perchè, a sentire e leggere il pensiero di Risi chi dissente e si oppone e contesta interventi quali quello della condotta sottomarina che attraversando il territorio di Nardò porterà in mare gli scarichi di un ampio comprensorio di teritorio jonico, è un pericoloso asociale che in tempi di crisi economica deve essere bandito dal civile consesso perchè con le sue paranoie ecologiste contribuirebbe ad affamare la gente disoccupata e a incoraggiare, togliendo il pane alle famiglie, addirittura le tendenze suicide dei più fragili e disagiati.

Non so quanto abbia meditato e riflettuto il Sindaco Risi prima di lasciarsi andare alle affermazioni fatte. Ma credo che, mi perdoni la licenza, avrebbe fatto bene ad accendere il cervello prima di parlare e di scrivere o dettare.

E' suo pieno diritto ritenere giusta la scelta dell'AQP e della Regione Puglia. Ed è sua piena prerogativa politica e amministrativa sostenerla.

Ma è suo dovere essere prudente e rispettoso della società civile che dissente e che in molta parte ha contribuito ad eleggerlo in base all'impegno e alla "promessa" di un metodo democratico di governo della Città che viene in questi giorni tradito e gettato alle ortiche.

 In questi giorni ho ricevuto da Equitalia due cartelle esattoriali che prima o poi dovrò pagare.

Una è relativa a una querela, rimessa nei miei confronti, dal Sindaco Vaglio per essersi sentito leso di averlo chiamato Masaniello.

L'altra è relativa alla questione San Giorgio che ancora non sappiamo quanto è costata in sonanti soldoni ai cittadini di Nardò.

Marcello Risi la conosce bene perchè era ViceSindaco all'epoca dell'affidamento di quel fallimentare incarico a una società che il tribunale del popolo italiano, il Parlamento della Repubblica, ha segnato con il sigillo dell'incapacità decretandone lo scioglimento.

La San Giorgio chiese a me e a Salvatore De Vitis, senior, 500mila euro per aver messo in piazza sulle pagine de LaVoce le vicende che la coinvolgevano in più parti d'Italia. I giudici hanno riconosciuto la correttezza delle nostre tesi e la legittimità delle nostre opinioni e nel rigettare la querela della San Giorgio la ha condannata al pagamento delle spese processuali. Cosa difficile da ottenere..e oggi...nell'intanto pagherò i titoli di registrazione della sentenza.

Antonio Vaglio, di cui era Vice, ricorderà bene Marcello Risi, in Consiglio Comunale e sulle pagine dei giornali tuonò, nel silenzio suo e di tanti, contro i fratelli Tarricone, novelli Dalton, rei di diffondere notizie false e tendenziose.

Nessuno ci ha mai chiesto scusa. Ma la questione non è questa.

E' che quel metodo, quella presunzione dell'impunità al riparo della sciarpa tricolore oggi sembra fatta propria dal sindaco di Nardò che addita al pubblico ludibrio, invitandoli, come cani, a girare alla larga dalla civiltà dell'amministrazione neritina infallibile e indeffettibile tutrice dei veri interessi della città.

Spero che Marcello Risi rilegga con molta attenzione il suo scritto.

Ne valuti e soppesi le parole.

I rischi.

Le responsabilità che si è assunto segnalando gli ambientalisti (parolai, come dice l'ineffabile Rino Giuri) a un popolo che certamente vive momenti difficili, ma che certamente non troverà nella condotta sottomarina la soluzione dei suoi problemi che possono invece trovare una prospettiva di sviluppo in una politica diversa che metta l'ambiente e la sostenibilità ambientale al primo posto.

C'è da augurarsi che qualcuno non dia letture distorte delle sue parole. Delle sue "indicazioni". Chè di fantasie distorte si nutrono menti deboli e devianti.

Non so quanti anni aveva nel 1978 Marcello Risi, ma senz'altro avrà senz'altro letto quello che si sosteneva al tempo della lottizzazione di Portoselvaggio. Doveva essere il volano dello sviluppo turistico di Nardò. Si è rivelato che è vero esattamente il contrario e che il turismo vince e cresce solo se è basato sulla qualità del privilegio ecologico del territorio.

In questi anni a Nardò è cresciuto e si è affermato un modello di sviluppo turistico diffuso che è un esempio da seguire e da rafforzare.

E in questo senso c'è da augurarsi che Risi, nel solco delle sue uscite intimidatorie, non voglia proseguire insistendo sulla necessità delle megalottizzazioni dei Cafari e della Sarparea.

Chè, secondo me, forse in questo senso deve essere intesa la sua uscita, quasi prodromica di altre opzioni politiche da far valere con il ricatto e la paura.

Tanto dovevo con la franchezza di sempre.

Ma questa è davvero una brutta pagina per la Città di Nardò

Luciano Tarricone

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NARDO' - Il sindaco di Nardò, nonostante una pioggia di pareri contrari di associazioni ambientaliste, tira dritto e illustra il progetto della condotta sottomarina a Torre Inserraglio: "Partirà fra alcune settimane la realizzazione di una condotta sottomarina in acciaio di oltre un chilometro dalla costa di Torre Inserraglio al mare aperto".

Si tratta di un'opera molto costosa, interamente a carico dell'Acquedotto Pugliese. I reflui della fognatura nera, a condotta attivata, anziché sfociare sottoscosta come è oggi (purtroppo oggi è così e la cosa sinceramente dovrebbe farci un po' schifo), sboccheranno al largo. Oltre un chilometro verso il largo.

E' così in tutte le località marine che intendono fare della tutela della costa e della sua balneabilità principi irrinunciabili. I reflui fognari non devono scaricare sulla battigia. E' da matti irrecuperabili pensarlo.

Il progetto, al quale ho confermato il consenso della nostra Città, già espresso dal precedente consiglio comunale, consente di fare un altro decisivo passo in avanti sul terreno della tutela dell'ambiente (quella vera, perché le chiacchiere e la demagogia non mi interessano per nulla).

La realizzazione dell'opera consentirà di attivare appalti per diverse milioni di euro nel nostro territorio. Buttali via, di questi tempi. Giovani padri di famiglia si tolgono la vita, in molte famiglie tutti hanno perso il posto di lavoro, la povertà morde strati sempre più ampi della nostra comunità e noi dovremmo buttare via appalti da milioni di euro che daranno un po' di ossigeno a cinque-sei imprese e lavoro a una trentina di persone, indotto a parte? Chi vuole impoverire sempre di più la nostra comunità giri al largo. Non è aria. Lavoro, occupazione e sviluppo sono temi sui quali non si deve scherzare. Troppo comodo quando si vive al riparo di uno stipendio pubblico.

Tornando all'ambiente, la rete della fognatura nera nelle nostre marine è quasi inesistente, va realizzata quasi completamente. L'inquinamento prodotto da insediamenti nati contro ogni regola e a dismisura rischia di compromettere definitivamente il nostro territorio. Le tubazioni da qualche parte dovranno passare (o le facciamo volare fra le nuvole?).

L'efficienza degli impianti sarà costantemente monitorata da tecnici di fiducia del nostro comune. Ma francamente faccio fatica a immaginare un territorio come il nostro senza una rete completa di fognatura nera. Basta con i pozzi neri che distruggono la falda, basta con i campanilismi di paese di campagna, basta con le polemiche della politica superficiale e tutta demagogia.

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La posizione del CTP

Il Comitato per la Tutela del Paesaggio di Nardò ritiene possibili soluzioni alternative alla realizzazione della condotta sottomarina per la raccolta delle acque di scarico dell'abitato di Porto Cesareo, basate sul recupero delle acque reflue fitodepurate per uso irriguo, tramite le condotte del consorzio Arneo. Di seguito la lettera inviata alla Regione Puglia dal CTP.

Spett.le REGIONE PUGLIA Area Politiche per riqualificazione, tutela e sicurezza ambientale e per le opere pubbliche Servizio Lavori Pubblici Via delle Magnolie 8 Z.I. Modugno – Bari 70100 Bari Fax 080/5407791 COMUNE DI NARDO’Via Volta 73048 Nardò (Le) COMUNE DI PORTO CESAREO Via Petraroli 73010 Porto Cesareo (Le) PROVINCIA DI LECCE Settore Territorio e Ambiente Via Umberto I , 13 73100 Lecce UFFICIO PARCHI E RISERVE NATURALI DELLA REGIONE PUGLIA Via delle Magnolie 8 Z.I. Modugno – Bari 70100 Bari

Oggetto: Progetto preliminare delle “Opere di normalizzazione della fognatura nera, l’adeguamento dell’impianto di depurazione e la costruzione del collettore emissario a servizio dell’abitato di Porto Cesareo”.Conferenza di Servizi del 27/01/2012 – richiesta di intervento nel procedimento amministrativo a norma dell’art. 9 della L. 241/1990 e s.m.i. Rif. Vs. nota prot. AOO_064 del 03/01/2012 0000531.

Il sottoscritto dott. Francesco Muci, Presidente e legale rappresentante del Comitato per la Tutela del Paesaggio costituitosi a Nardò in data 10.08.2008, con riferimento al procedimento di cui all’oggetto, espone quanto segue. Con la nota indicata in epigrafe il Servizio Lavori Pubblici della Regione Puglia ha convocato la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto preliminare inerente la rete fognaria, depurazione e scarico dell’abitato di Porto Cesareo. La proposta progettuale all’esame appare irrazionale oltre che lesiva dei superiori interessi alla tutela del paesaggio, dell’ambiente naturale e della salute che i cittadini, a mezzo dello scrivente Comitato, nella sua qualità di portatore di interessi diffusi, intendono tutelare. A tal fine il sottoscritto chiede di essere ammesso ad intervenire alla predetta Conferenza anche al fine di presentare proprie memorie ed osservazioni scritte, a norma dell’art. 9 della L. 241/1990 e s.m.i. Ad ogni buon conto, e nell’attesa di ricevere formale comunicazione di ammissione dell’intervento nel procedimento amministrativo, si formulano le seguenti preliminari osservazioni. Preliminarmente, dal punto di vista procedurale, si evidenzia che: 1. Non è stata opportunamente effettuata una valutazione delle alternative possibili al progetto, se non l’alternativa zero che, ovviamente, è più sconveniente. Alternative al puro sbocco a mare dei reflui depurati in realtà ci sono e vanno ben esplorate. Da questo punto di vista si ritiene che il progetto sia carente e che è necessaria una istruttoria degli Enti Pubblici a riguardo. Si segnala che un impianto di fitodepurazione a valle del depuratore (di Nardò) con possibilità di incanalare le acque trattate nei distretti irrigui del consorzio, anche a parziale sostituzione delle attuali acque emunte in falda sia un’alternativa possibile, meno costosa e meno impattante che, anche perché ha potenziali ricadute positive rispetto al consumo di risorse, meriti di avere una degna istruttoria. La condotta a mare in questo caso potrebbe risultare superflua e l’attuale sbocco raso scoglio essere usato solo in situazione d’emergenza. 2. Questo Comitato non ha notizia di alcun procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, che si sarebbe dovuto svolgere a cura della Provincia di Lecce. Sintomo, probabilmente, che non è stata effettuata alcuna pubblicazione del SIA al fine, come richiede la legge regionale 11/2001, di consentire ai soggetti interessati e contro- interessati di formulare e produrre le proprie osservazioni. Nel merito tecnico, e dal punto di vista della tutela ambientale, si osserva quanto segue: 3. Lo scarico in mare mediante una condotta sottomarina rappresenta una scelta sbagliata dal punto di vista economico ed ambientale, che può essere giustificata unicamente dalla necessità di allontanare il problema reflui sperando di non incorrere nelle sanzioni comunitarie. Sversare i reflui in mare non rispetta i cicli bio-geo-chimici degli elementi e non rappresenta una soluzione sostenibile per la gestione del ciclo integrato delle acque reflue. A conferma del fatto che quanto sopra non è pura ideologia, si evidenzia che nel Piano di Tutela delle acque della Regione Puglia si legge quanto segue: “Al di sopra dei 2.000 A.E. le linee di trattamento di tipo tecnologico risultano più idonee per realizzare la rimozione biologica degli inquinanti (aerazione prolungata, ossidazione totale, filtri percolatori, processi a cicli alternati); infatti i sistemi di fitodepurazione o lagunaggi richiedono superfici molte estese per trattare portate considerevoli di reflui e pertanto possono essere utilizzati al più come finissaggio di acque già trattate. Infatti, se le acque costiere sono all’interno di aree sensibili, è utile inserire, in coda ad impianti tecnologici tradizionali, sistemi naturali di finissaggio, quali gli stagni aerobici o bacini di fitodepurazione, in grado fra l’altro di fare fronte molto efficacemente alle fluttuazioni di carico idraulico tipiche delle zone a turismo stagionale”.4. Lo scarico in questione ricade all’interno di un’area molto sensibile per la presenza di importanti habitat come la Posidonia ocenanica, di un Sito d’Interesse Comunitario, di un Parco Naturale Regionale (Portoselvaggio-Palude del Capitano) e di una Riserva dello Stato (Area Marina Protetta Porto Cesareo), per la quale è in progetto, ed il procedimento è già in stato avanzato, l’ampliamento fino al confine terrestre del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio, ove si intende realizzare la condotta a mare. Progetto di ampliamento che sarebbe oltremodo compromesso se si realizzasse l’intervento così come proposto. Inoltre, l’area è interessata da una elevata pressione di pesca professionale e sportiva per la presenza di due grosse marinerie (Gallipoli e Porto Cesareo) e l’immissione di inquinanti nella catena trofica marina può avere ripercussioni gravissime sull’ecosistema difficilmente quantificabili. 5. La condotta sottomarina dovrà essere a servizio di due comuni (Nardò e Porto Cesareo) entrambi caratterizzati dal fatto che la popolazione aumenta considerevolmente in alcuni periodo dell’anno (prevalentemente in estate), e i soli depuratori tradizionali hanno una scarsa tolleranza alle oscillazioni di carico organico ed idraulico, per cui risultano inadatti alla gestione dei reflui di tale tipologia di comuni. 6. Nel progetto preliminare messo a Bando per la realizzazione della condotta in mare non sono presenti studi sulle correnti marine e di conseguenza alcuna previsione sulla diffusione degli inquinanti. Nel bando di gara “Progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori necessari per realizzazione della condotta sottomarina dell’emissario dell’impianto depurativo di Nardò” tra i punteggi assegnati al valore tecnico e tecnologico del progetto definitivo vengono assegnati 9 punti al “…grado di accuratezza dello studio meteo-marino in relazione alla diffusione dei principali inquinanti…”.Questo significa che il tracciato della condotta individuato dall’Acquedotto Pugliese e messo a bando non è stato preceduto da appropriati studi conoscitivi. A questo punto non si comprende l’utilità di uno studio sulle correnti marine in fase di progettazione definitiva in quanto l’eventuale risultato discordante comporterebbe la modifica del tracciato della condotta e quindi un nuovo progetto. (se si modifica il tracciato va rifatta anche la V.I.A.). Con riserva di meglio dedurre ed osservare nei tempi propri della Conferenza di Servizi, ed in attesa di ricevere comunicazione di ammissione della richiesta di intervento nel procedimento amministrativo, si chiede che le presenti osservazioni preliminari vengano acquisite al verbale della Conferenza di Servizi e vengano adeguatamente valutate nel corso dei lavori della stessa al fine di garantire il rispetto e la tutela del prioritario interesse pubblico. Distinti saluti. Il Comitato per la tutela del paesaggio di Nardò Il Presidente

 

 
 

 

 
 
   

Buone Feste

 
   

 
   

Siamo assenti dal Web da un po' di tempo. Abbiamo preferito fermarci a pensare. L'ultima nota de LaVoce è un augurio, anzi un'aspirazione di buone intenzioni. Che a distanza di sette mesi dall'avvio dell'esperienza amministrativa della Giunta Risi stentiamo a vedere realizzate. La Voce tornerà nel 2012 con una nuova veste grafica e la ritrovata e rinnovata voglia di dire quello che la Città vuole. Nardò non può continuare a essere oggetto passivo di una politica fatta per apparire più che per realizzare un nuovo futuro per le giovani generazioni.

Giungano a tutti i migliori Auguri di Buone Feste.

Buon Natale, Buon Anno !

 
       
   

Buon 2012

 
       
   

Dignità alla politica.

Buon Governo alla Città ! .

Da qualche giorno abbiamo un nuovo Sindaco !

Auguri a lui ! Auguri alla sua coalizione. Auguri soprattutto alla Città di Nardò.

Non era una prova facile. Per nessuno.

La fine dell'esperienza di governo di Antonio Vaglio era stata obiettivamente traumatica.

Non tanto per le dimissioni provocate dalla scelta di quindici consiglieri di rimettere il mandato, quanto, piuttosto, per la frattura, dimostratasi grave e per certi versi insanabile, all'interno del Partito Democratico di Nardò.

Le contraddizioni aperte all'interno del PD e la pretesa di alcuni gruppi d manipolare senza discussione le scelte dell'amministrazione avevano determinato una situazione che alla lunga è implosa con le dimissioni di De Vitis, la cui candidatura a Sindaco era il chiaro segno di aggregazione di un fronte di forze che passava attraverso il PdL di Frasca e C.

Cose ben note, ma spesso dimenticate. Se non volutamente ignorate dal PD leccese e financo di Emiliano e di Blasi che nella prima fase non ha esitato a schierarsi con De Pascalis alfiere di un progetto senza prospettiva perchè orfano della "politica", quella vera, e figliastro di scelte raffazzonate e compiute più in odio di qualcuno che per qualche cosa di serio e concreto che non fosse figlio della propaganda del momento.

Le scelte del dopo primo turno lo hanno confermato.

Non staremo a ripetere quello che abbiamo già detto intorno alla scelta del sig.De Pascalis. Un bell'aspetto e un parlare affettato non fanno un politico se non c'è dietro una storia di impegno e di sacrificio consumato in maniera disinteressato.

Qualcuno ha scritto che non ha saputo resistere alle pressioni orientate a scegliere il centrodestra. Ma chi si candida a fare il leader deve avere capacità di tal fatta. Che certo di altro genere ne avrebbe subite in caso di elezione.

Le vicende di Nardo' degli ultimi mesi dicono molte cose. Tra cui soprattutto che non c'è stata capacita di aggregare un fronte nuovo e moderno di governo. Il tentativo delle civiche e' fallito sulle secche dell'ambizione di qualcuno.

Il rinnovarsi di un confronto da centrosinistra e centrodestra, per quanto annacquati, ha rimesso in moto meccanismi di identita' politica al cui richiamo ognuno ha risposto come ha ritenuto.

Le fotografie che sono state usate molto in questa campagna elettorale per dimostrare, con più o meno evidente manipolazione, questa o quell'altra cosa, quando vere, esprimono quella che è l'essenza della storia delle persone e di una comunità per come si esprime negli uomini che sono lo specchio di quella. Delle ansie, delle delusioni, delle ambizioni, delle aspirazioni, di una comunità. Delle ansie, delle delusioni, delle legittime ambizioni e aspirazioni dei singoli.

Nell'album fotografico del comizio di ringraziamento che Risi ha tenuto in piazza Salandra ce n'è una che mi piace e mi colpisce.

La propongo giù.

Marcello Risi e Ottavio Risi, sorridenti, in un abbraccio beneaugurante alla piazza in festa.

Ottavio Risi, in una foto in bianco e nero, di un'epoca gloriosa, ma lontana, con Pietro Nenni.

Nipote e Zio. Due generazioni lontane anagraficamente, vicinissime, invece, per condivisione di valori e cultura che hanno fatto crescere Nardò, dal dopoguerra ad oggi.

Accomunate da un lungo impegno in Consiglio Comunale, al servizio della Città.

Fotografie che danno il senso di continuità delle Storia di una città che certo ha bisogno di uscire da una palude le cui responsabilità non possono essere negate

E che la "nuova" maggioranza deve assumersi comunque tutte. Perchè appello non sembra davvero più dato.

Primo tra tutti al PD che deve dimostrare sul serio di saper essere forza di governo, valorizzando le energie nuove e dando penitenza a chi non ha saputo affrontare in queste elezioni una prova di umiltà.

Il risultato in favore di Marcello Risi è stato netto.

Visto il disastro provocato dalla scelta di De Pascalis era difficile che la sig.ra Bruno potesse farcela a meno di un testa a testa che in realtà non si è mai intravisto nello spoglio del 30 maggio.

Era una scelta sbagliata per il suo mancato radicamento nella società neritina. Ancora più sbagliato è stato l'apparentamento che ha tenuto a casa molti delusi.

Tra breve il nuovo Consiglio Comunale si insedierà.

Il nuovo Sindaco avrà in mani le redini della Città.

Sappia riportare la politica nell'alveo proprio della dignità che merita.

Sappia riportare le cose dell'amministrazione in un buon governo che Nardò non può più aspettare oltre.

 

Nardò, I giugno 2011

 
       
    Che vinca Nardò !

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno venerdì 27 maggio 2011 alle ore 20.51

Il conto alla rovescia, per fortuna, è iniziato e tra poco più di 72 ore Nardò avrà un nuovo Sindaco.

Marcello Risi ? Antonella Bruno ?

Lo vedremo. Chi vincerà ? La Destra ! La sinistra ? Il centrosinistra ? il centrodestra ? E che cosa significano in questa particolare contingenza queste caratterizzazioni alla luce della particolare varietà della composizione dei due schieramenti.

Tanto più dopo la scelta del sig.De Pascalis intorno alla quale tanto è stato detto e scritto da essere diventato un caso nazionale, finito sulle pagine e sulle colonne di tutti i maggiori quotidiano nazionali, dal Giornale, alla Stampa, al Corriere della Sera, al Sole 24 Ore.

Ritornare sulla vicenda vale a poco. Diranno gli elettori. Daranno il loro giudizio oltre che sui programmi e sugli schieramenti anchesui comportamenti disinvolti del candidato De Pascalis.

E' un giudizizo questo ? certo lo è ! E' un insulto ? E' arduo definirlo tale.

Michele Emiliano che ha sponsorizzato De Pascalis nella sua candidatura Sindaco ha definito scellerata la sua decisione. Il PD che era l'anima politica forte della sua coalizione ha parlato di suicidio politico.

In realtà sono venuti al pettine tutti i nodi della candidatura di De Pascalis, compreso il ticket con Gabriele Onorato, fino a poche settimane prima in predicato di essere candidato del PDL e poi messo da parte per essere sottoposto a una seconda cocente delusione,. come lui stesso ha dichiarato.

L'inconsistenza di un progetto politico non ha retto alla prova di un voto che pure metteva in conto una "bocciatura" se pur contenuta nello spazio di qualche centinaio di voti.

L'incognita della presenza del raggruppamento delle 5 stelle d'altronde ipotecava un alveo di un voto di smarrimento e protesta che ha attraversato molta parte della città, più del 10 % dell'elettorato, costituendo la riserva di voti dalla quale verrà fuori il Sindaco della Città.

La dissociazione di larga parte di Noi xNardò, dell'Italia dei Valori, di Progetto Nardò dalla scelta di De Pascalis d'altro canto non potrà non avere ripercussioni sull'esito del voto.

Intorno a Marcello Risi e ad Antonella Bruno sono coagulati due raggruppamenti eterogenei in cui nuovo e vecchio si mischiano alla ricerca di difficili equilibri.

Se utilizzassimo un giochetto retorico applicando la proprietà transitiva ai candidati a Sindaco, mediata dalla loro vicinanza al vecchio Sindaco Vaglio, dovremmo dire Vaglio = Risi = De Pascalis = Bruno.

Ma avrebbe oggi molto senso visto quanto è accaduto in questi mesi, in queste settimane ?

Probabilmente no.

E allora una scelta va fatta.

A molti può sembrare non facile anche prechè si sceglie anche su due persone.

Che hanno storie personali molto diverse.

Agli antipodi si direbbe. Non fosse altro per l'educazione sentimentale che li ha portati alla candidatura.

Ricca di esperienze politiche e di impegno nella vita civile e sociale quella di Marcello Risi. Più defilata quella della sig.ra Bruno, illustre sconosciuta, cooptata da Fitto e Baldassarre alla candidatura, passando sui "cadaveri" sacrificali di Donadei e Onorato e Pellegrino e Bianco e chissa quanti altri che non sappiamo e che avevano coltivato la secreta speranza di una corsa prestigiosa.

Marcello Risi ha confermato nel corso della sua campagna elettorale la solidità della sua cultura e soprattutto la volontà di far si che non si ripetano le esperienze del passato.

La Dott.ssa Bruno le sue incertezze le ha manifestate tutte dando forza ai dubbi sulla bontà della sua candidatura circa la complessità dei problemi che attendono chi governerà il Comune.

Avevamo posto al Commissario Prefettizio alcuni interrogativi che riproponiamo:

1 - Quale è la reale entità dei debiti contratti “fuori bilancio” ? Quanto pesano sulle finanze comunale i quanto incideranno sulle future gestioni ? Perché si sono determinati ? Con quali responsabilità se sono state accertate avviando i dovuti procedimenti di controllo e sanzione ?

1.1 Quale è l’attuale situazione nel settore della riscossione dei tributi: la San Giorgio ha completamente estinto il proprio debito nei confronti del Comune ? Quale fu in realtà il costo della transazione chiusa da Sindaco Vaglio ? è stata completamente onorata ?

2 - Quale è la situazione della discarica di Castellino: quale è lo stato dei piani di risanamento ? di bonifica e messa in sicurezza ? Quali sono i risultati delle analisi sui punti di controllo se vengono effettuati con regolarità dai competenti organi sanitari ? Quale è la situazione dei ristori economici che Nardò avrebbe dovuto vantare per il danno ambientale subito ?

3 - Entro quale tempo sarà attuato il piano di trasferimento degli Uffici comunali in sedi allocate nel Centro Storico ? Entro quanto tempo sarà riattivato il sistema di sosta a pagamento per ridare fiato al commercio e abbattere i livelli di inquinamento dovuti al traffico di veicoli che spesso fanno caroselli nel centro urbano alla ricerca di un posto di parcheggio ?

4 - Entroquanto tempo saranno riattivati i campi gioco di via xxv luglio ? e il Polivalente ? Quanto sono costati, ad oggi i lavori di questi impianti in disuso, uno da almeno un decennio, l’altro mai entrato in funzione ?

4.1 Entro quanto tempo potranno essere completati il Nuovo Palazzo di Città in via Incoronata; e il Museo del Mare in via Bonfante; e il Gerontocomio in via Gallipoli ?

4.2 Entro quanto tempo potrà essere avviato un piano per il rifacimento del manto stradale delle vie di Nardò ?

5 - Perché non è mai stato spostato il mercato settimanale nonostante i ripetuti annunci da varie parti?

6 - Vorremmo che ci fosse fatta conoscere l’attività svolta dal consulente del Parco di Portoselvaggio e quali piani sono stati realizzati e proposti ed eventualmente finanziati per il rilancio dell’area protetta.

7 - E’ possibile conoscere quale sarà il destino, per i prossimi anni, dello specchio d’acqua di Santa Caterina ? continuerà ad essere in gestione dell’attuale Dittà o sarà restituito alla balneazione ?

Di risposte se ne sono avute poche.

Governare Nardò è impegnativo.

E anche il voto di domani è impegnativo.

Lo è stato al primo turno, lo sarà per molti al secondo.

Per i singoli e per i Partiti. il PD in primis che dovrà reggere alle tentazioni delle fughe da una disciplina che, dopo le vicende recenti, è più morale di capacità di rispetto di una disciplina che politica.

Ma la storia elettorale è piena di impegni presi e mancati dagli attori in campo.

Vedremo.

Al primo turno non ho dichiarato il mio voto. Al secondo, per quello che vale, non ho nessuna difficoltà a dichiarare che voterò per Marcello Risi.

Ho avuto con lui aspri dissensi e conflitti.

Nella comune esperienza dell'impegno contro l'eolico selvaggio ho ritrovato dei legami che hanno vacillato alle sue prime scelte da candidato a Sindaco.

Sono certo che, come che vada, in Consiglio Comunale sarà presente un rappresentante serio, capace e motivato degli interessi della gente di Nardò.

Auguri Nardò !

Luciano Tarricone

PS : Questo periodo su FB è stato molto interessante per comprendere bene tante cose e tanta gente. Tanta ricchezza d'animo e tante miserie da dimenticare in fretta. grazie a chi ha avuto la voglia di leggere le note che ho pubblicato in questo tapis roulant della parola scritta e subito dimenticata che è FaceBook

 

 
       
    Quello di cui non è voluto parlare in questa campagna elettorale. Salvare il territorio. Valorizzare l'economia sostenibile.

 

Quello che segue è il testo di una deniuncia che si trova in rete all'indirizzo

http://ankale.altervista.org/pagine/Le_Denunce_Sarparea.html

Qualche giorno fa avevamo pubblicato una nota sul fatto che la Regione Puglia ha richiesto la VAS per l'insediamento turistico in località Sarparea, nei pressi di S.Isidoro. http://www.lavocedinardo.it/NardoSarpareaVAS1.pdf

A qualcuno sfuggivano e sfuggono molte cose. O fa, volutamente finta di non vederle. Come ha denunciato nei giorni scorsi un senatore dell'UDC che ha addirittura puntato il dito accusatore su un candidato a Sindaco per presunti "interessi" della sua coalizione su porzioni importanti del territorio neritino.

Il primo turno delle elezioni sta per passare. Ma al secondo di questi argomenti bisognerà parlare!!!


Salviamo la Sarparea, questo è il grido d'allarme che nasce da questo sito; pare opportuno difendere il nostro territorio da quelli che un tempo erano i saraceni, e che ora sono i "portatori di progresso" i soliti imprenditori improvvisati che decidono di impiantare i loro villaggi turistici nel Sud Italia (più che altro dei “paesi dei balocchi” per lavoratori del Nord, ripagati del lavoro in trenini estivi).

Bene ora è toccato a noi, alla “nostra” Sarparea, 16,72 ettari ancora per poco incontaminati.

Sradichiamo gli ulivi e mettiamoli nelle rotonde! Piantiamo ombrelloni in finta paglia! Costruiamo la bellezza 7.848 metri quadri, tra 204 mini alloggi in stile pseudo-mediterraneo, reception, uffici, sala convegni, supermercato, ristorante, discoteca, campi sportivi, parcheggi. Non solo, tutto questo sarà edificato a meno di 300 metri dalla linea di costa, in barba alla Legge Galasso del 1985, variando ad hoc il piano regolatore generale del comune di Nardò, legittimando in questo modo le costruzioni abusive che ci circondano per farne altre. La gente dirà: "Se costruiscono quel gigante perché se la prendono con la mia casetta?".

Inoltre, dove potrà l'ignaro turista che sceglie il nostro territorio su di un catalogo, nelle pagine dopo la Sardegna, fare il bagno nelle nostre acque cristalline? Nell'unico tratto libero della baia di Sant'Isidoro, e noi esiliati sugli scogli come le cozze patelle, alla ricerca di un po' di refrigerio.

Portano progresso dicono i nostri amministratori (e i proprietari di cementifici)! Sarà proprio vero, non è che siamo noi che ci sbagliamo, perchè cerchiamo soluzioni alternative, perchè difendiamo il nostro territorio dai soprusi del denaro?

Un villaggio turistico porta un beneficio iniziale per il territorio, per la realizzazione delle strutture, (l'edilizia è il volano dell'economia); successivamente ogni anno vengono assunti per pochi mesi, da luglio ad agosto, personale per le pulizie, camerieri, animatori turistici, dietro la poco solida pezza giustificativa della riduzione della disoccupazione…hanno l'alibi morale, come se da queste parti si vivesse solo d'estate e il resto dell'anno si balla la pizzica, è questo un modello economico su cui si può affidare il Grande Salento per risollevare le sorti?

Esistono strade sostenibili sia dal punto di vista ambientale e paesaggistico sia economico che investono anche i comuni limitrofi, è un modello turistico aperto tutto l'anno, che non confina il turista in un recinto, ma lo apre alla ricerca del territorio, della sua cucina e del suo folklore. Una bellissima masseria con vista mare, con le sue architetture neo-classiche, e la sua parte quattrocentesca con un uliveto ultrasecolare, non può essere affrontato con la filosofia della tabula rasa in nome del turismo, va restaurata, creando attività agrituristica, di qualità più che quantità, utilizzando le vecchie stalle per dei maneggi per escursioni nella palude del Capitano o a Porto Selvaggio ad esempio. Inoltre, data la quantità di altre infrastrutture agrituristiche come Masseria Giudice Giorgio, il Console ed altre presenti nella nostra invidiabile campagna, occorre collegarli tra di loro tramite apposite informazioni turistiche, e da vie percorribili a cavallo o in bicicletta. Il turista incuriosito e affamato di natura allora si spingerà anche nelle nostre città, incominciando a scoprire il centro di Nardò Off-Limits come pure quello di Copertino e Leverano; nascendo così la domanda cresceranno e rinasceranno le nostre botteghe artigiane, le nostre trattorie, i nostri negozi. Purtroppo ci tocca constatare che il territorio a causa della amministrazione pubblica, non è ancora pronto per questa strada, al contrario della popolazione che conosce le sue opportunità ma non l'aiuto per svilupparle, a causa dei finanziamenti che l'UE distribuisce a questi grandi imprenditori "palazzinari" piuttosto che ha straordinarie persone con progetti di sviluppo vero per il territorio.

Pecunia non olet (di bruciato), è l'espressione latina che più ricorda lo scempio accaduto in pieno giorno, martedi 17 Giugno 2008, quando la Sarparea è stata nuovamente colpita al cuore, per mano di qualche criminale, che ha mandato in fumo la plurisecolare foresta primigenia, ovvero un antico appezzamento di olivastri addomesticati con molta sapienza condadina, tra gli ultimi esempi nel Salento e in Italia.

I dati della forestale non lasciano dubbi, se l'1,1% degli incendi boschivi è di orgine naturale, il restante 98,9% è di origine dolosa; la zona pochi giorni fa, è passata ad un gruppo straniero per la costruzione dell'ennesimo villaggio turistico, troppo ovvia la relazione: incendio uguale ad edificabilità uguale a denaro, ed anche fin troppo ovvia la natura e il nome del mandante, quello del barbaro invasore che tenta di versare una colata di cemento, in nome del progresso e dell'occupazione. Ora però occorre solo sperare nel corso e nell'esito delle indagini della Forestale e della Magistratura, e soprattutto nella attivazione del Catasto Incendi, che rende inedificabili le aree colpite da incendi per dieci anni, sperando che in questi ultimi si dia inizio ad una acquisizione della masseria, da parte delle istituzioni, per farne un centro di educazione ambientale, per salvare, rendere fruibile la nostra Sarparea e farne un'esempio per tutta la Puglia

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la nostra Nota

La Regione Puglia ha deciso di sottoporre a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) il previsto insediamento turistico in un'area in località Sarparea, in un comparto interessato e investito da incendi di ulivi secolari. Un'ulteriore prova di come tutte le politiche del territorio richiedano trasparenza, attenzione, accortezza e debbano essere sottoposte alle più approfondire valutazioni di impatto ambientale.

http://www.lavocedinardo.it/NardoSarpareaVAS1.pdf

Tra le altre cose si legge:

“….A seguito della consultazione dei Soggetti con Competenza Ambientale ha espresso il proprio contributo l’Ufficio Parchi e Tutela della Biodiversità della Regione Puglia, del quale si riportano i tratti salienti. “…. si segnala che l’area di interesse (164.404,39 m2) ricade in una zona caratterizzata dalla presenza di colture agrarie, ma posta in un più vasto contesto di pregio naturalistico e ambientale. Il proponente, nel Rapporto preliminare, afferma che “l’area è piantumata ad uliveto e l’intervento mantiene e preserva tutti gli alberi esistenti”. Tuttavia non è ben chiaro come effettivamente il Piano possa ottemperare a ciò, preservando altresì il suolo, caratterizzato anche dalla presenza di muretti a secco, né risulta ben esplicitato, con idonea documentazione, la dichiarata non monumentalità degli ulivi. Osservando il Piano nel più vasto contesto ambientale si segnala l’individuazione e la tutela di alcune aree sensibili: nell’entroterra il SIC “Palude del Capitano” IT9150013 ed il parco naturale regionale “Porto Selvaggio e Palude del Capitano”; nella fascia costiera antistante l’area in oggetto, il SIC a mare “Palude del Capitano” e l’Area marina protetta “Porto Cesareo”, quest’ultima oggetto di richiesta di ampliamento da parte del Comune di Nardò. Pertanto si ritiene necessario, considerando anche la significativa presenza antropica nell’area (posta “a poca distanza dalle aree urbane edificate, che in quella zona interessano soprattutto la fascia costiera, compresa tra la linea di costa e la litoranea che da Sant’Isidoro conduce a Porto Cesareo” - Rapporto Preliminare) che già determina pressioni ambientali, comprendere come la realizzazione dell’opera (ad esempio in termini di incremento della popolazione con la previsione di 2182 abitanti insediabili, di consumo di suolo, di produzione di rifiuti, di realizzazione nuova viabilità e di parcheggi, di incremento di pressione sulla fascia costiera) si concili con il contesto esistente e con i suoi equilibri ambientali che lo stesso Comune di Nardò intende tutelare e valorizzare…….”

Ma interessante è l'intero corpo del provvedimento che vale la pena leggere per intero.

E' il riconoscimento delle tesi che in tanti abbiamo sostenuto sulla vicenda.

Ora aspettiamo che anche i candidati a Sindaco assumano l'impegno perchè il Comune sia parte attiva e diligente e scrupolosa nella procedura che si aprirà.

Nel BURP n.64 del 28 aprile 2011 reperibile in www.regione.puglia.it

Come sconvolgere il territorio

 

 
       
    Tre cose, tre ! Alle elezioni nel peggiore dei modi ! .

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno venerdì 13 maggio 2011 alle ore 12.49.

Due cose, due. In breve e spero chiaramente.

Per dire del grande disagio vissuto in questa campagna elettorale in cui una delle cose che è emersa con la massima chiarezza è che Nardò non sfugge (e d'altronde sarebbe stato un miracolo) alla febbre della confusione che tutto omologa che investe questo nostro Paese, appiattendo le differenze e annegando tuta nella ricerca di una normalizzazione pericolosamente autoritaria.

Speravamo in molti che il ricorso alle urne, dopo l'infelice esperienza del Vaglio Ter, (1994-2002-2007), consentisse a Nardò di poter contare su energie fresche che con entusiasmo, passione e disinteresse si confrontassero su programmi e proposte progettuali concreti e lungimiranti, per fare uscire Nardò dalla Palude in cui Vaglio e C. l'hanno portata definitivamente nel corso dell'ultimo mandato consiliare.

Speravamo che ci fosse un sussulto di orgoglio e dignità da parte di tanti meditando e realizzando un passo indietro significativo nella prospettiva del rinnovamento di una classe dirigente.

Ma che quelle speranze andassero ramenghe lo si è capito quasi da subito.

Da quando cioè incagliatosi l'esperimento della creazione di un Polo di liste civiche sulle secche delle ambizioni di qualcuno che sperava nella sua riconferma a candidato Sindaco e delle presenza di troppi primi attori nei vari Gruppi e Gruppetti si è ritornati al tutti contro tutti e alla ricerca di un'amalgama per forze e e interessi chiaramente contrapposti.

E così la crisi surreale del PD ha, di fatto, determinato uno scenario nel quale, fatta salva la presenza del Polo delle Libertà che riafferma il suo granitico allineamento sulle posizioni di Fitto e Berlusconi, quali che siano gli interessi di Nardò, è stata sconvolta la possibilità di rideterminare una prospettiva progressista degli schieramenti che si richiamano al centrosinistra.

E invece l'incapacità della dirigenza provinciale e regionale di quel Partito di garantire regole democratiche (che paradosso !) all'interno della Sezione di Nardò hanno dato legittimazione e sacralità al tentativo di Risi di rimettere insieme, pur nella molteplicità delle contraddizioni che ne caratterizza l'esperimento, le forze tradizionali del centrosinistra. E ha aperto la via a una lacerazione aperta che è interessante capire come potrà essere riassorbita nel rispetto delle norme elementari della "fedeltà" ai regolamenti e agli Statuti interni.

Il discorso certo è lungo.

Ma chi dimentica per esempio il caso di Flavio Fasano che dopo aver fatto cadere l'amministrazione di sinistra che reggeva Gallipoli creò alle successive elezioni comunali una lista civica contro il candidato Venneri e quello della sinistra "ufficiale", consegnando, senza colpo ferire, alla destra la città Jonica.

Altrove sarebbe stato bandito a vita, ma qui da noi ritrovò onori e gloria con incarichi istituzionali di prestigio, non da ultimo quello di assessore provinciale a Lecce. L'apparato sopra tutto!

Se la destra a Nardò è chiara, molto meno lo è il centro e ancor meno la sinistra.

E allora è chiaro che in tanto disordine lo spazio per i grillini e per far riempire gli spazi pubblici dal maldipancia esibito e gridato con apparente comicità è grande anche se vacua la prospettiva concreta di vittoria.

In questa campagna elettorale ne abbiamo sentite di tutti i colori.

Quello che non abbiamo visto è qualcosa di realmente nuovo.

Forse era difficile che ci fosse davvero. Ma era ragionevole pretendere che si evitasse di schiamazzare rivendicando un qualche cosa che certo non è.

Se si va un po' a ritroso a rivedere i "colori" vestiti da molti nelle elezioni di quattro anni fa se ne scoprono delle belle.

Risalendo un po' più in la nel tempo le "sorprese" aumentano.

Chi ricorda che Alfredino Ronzino saltellò dall'estrema sinistra di Rifondazione Comunista ( o del PRI di Pantaleo Ingusci) alla destra di Giuseppe Fracella. Chi rammenta che Giancarlo De Pascalis fu candidato nel PDS in una non lontana tornata elettorale ?

Guai a voler cercare davvero il nuovo. Mi sono capitate sotto mano varie fotografie di poco più di 20 anni fa. Dire quanti dei presenti sui banchi di Palazzo Personè siano oggi a ricandidarsi è cosa che preferiano evitare. Con equa distribuzione tra le varie liste. Eccezion fatta per quella di 5 stelle che è l'unica, eccezzione fatta per il candidato, ad apparire nuova. Ma con quale prospettiva ?

Lo decideranno gli elettori. il loro giudizio è sovrano.

Ma nell'esprimersi credo che non possano tralasciare di riflettere sul fatto che la responsabilità di quanto accadrà nei prossimi mesi, nei prossimi anni, per quanto delegata ad un Sindaco e alla sua amministrazione, sarà tutta nostra.

Di come avremo deciso.

Se di qualcuno dovremo dolerci sarà di noi stessi. Che ci piaccia o non ci piaccia.

Abbiamo molte buone ragioni per una scelta che per quanto difficile (compresa l'astensione) faremo, ritengo in piena coscienza.

 

Nella foto Luigi Tarricone con Giuseppe Calasso e Cristina Conchiglia. Si riconosce un giovane Franco De Pace

PS:

Con queste elezioni Nardò da un calcio alla sua Storia. La consegna quasi defintivamente agli archivi di una memoria personale che si fa sempre più debole e "polverosa".

Qualche settimana fa in battibecco più da pittaci che da campagna elettorale seria, con Mino Natalizio, il sig.Giovanni Siciliano ha avuto modo di affermare quasi con orgoglio di non avere alcuna fede politica. Come dire che siccome destra, sinistra e centro sono luoghi dello spirito, tutto dipende dall'umore, per non dire dalla convenienza del momento. Giancarlo De Pascalis parlando a TRama ha affermato che per lui Partiti sono ormai contenitori vuoti, senza senso e prospettiva che non sia quella dell'aggregazione del momento. Almeno così mi sembra di aver inteso. E potrei avere frainteso naturalmente.

Una cosa che mi pare vergognosa è che in questo tripudio della morte delle "ideologie" (si fa per dire perchè chiaramente si tratta d'altro) a tutti sia sfuggito (o forse si è preferito volutamente ignorare il fatto) che per la prima volta dal dopoguerra alle elezioni comunali non è presente una lista che affermi i valori del Socialismo.

Un patrimonio di idee, di esperienze, di orgoglio, di successi annullato con un comunicato stampa dalla ineffabile senatrice Manieri.

E così la piazza e il centro della città che in altri tempi vedevano le lotte e i comizi e i cortei per l'affermazione delle ragioni dei contadini, delle tabacchine, dei muratori, degi artigiani diventano il pacoscenico per gli estemporanei show di Beppe Grillo e le comparsate del Ministro Alfano.

Segno dei tempi.

 

 
       
    Perchè i bambini di oggi possano essere migliori dei loro genitori ! Una città aperta !

.pubblicata da Luciano Tarricone il giorno giovedì 12 maggio 2011 alle ore 18.11.

Commenta Katja l'immagine che "pubblico" < Bambini non giocano nelle strade di Nardò, bensì nella cameretta. Ad appuntamento. Pensateci voi che avete trenta, quaranta, cinquant'anni: non vi mette un po' di tristezza? >>

Non è possibile darle torto. Nardò non è una città per bambini e nessun Sindaco ha mai speso il proprio impegno, negli ultimi 20 anni almeno per dar vita a spazi verdi, a playground, a luoghi di ricreazione sicura per chi vuole crescere senza pensieri almeno finchè gli è concesso farlo.

Stefano, Andrea...mi sembra che siano i nomi di due bambini morti mentre giocavano in strade rese malsicure perchè sconnesse e malgovernate quanto a manutenzione.

Vite che non ci sono più. Sogni spezzati. I loro e quelli delle loro famiglie.

Per non dire degli incidenti evitati. Di quelli finiti in maniera meno tragica per bambini il cui unico spazio rimane la casa e l'orizzonte è spesso solo quello della televisione.

Qualche anno fa una coraggiosa associazione di in-coscienti tento di creare spazi alternativi.

Ma soprattutto cercò ci promuovere una sensibilità diversa tra i cittadini proponendo fermenti laici di discussione e di confronto sui temi della vita di ogni giorno della nostra comunità.

La vita delle associazioni si sa è difficile e lo è stata anche quella del gruppo di cui si dice.

Ma ne è rimasta la memoria.

E anche i disegni dei tanti bambini che quattro anni fa affidarono ai loro colori e alla loro fantasia i sogni di una città che non c'è.

Ancora, dopo altri quattro anni di parole, promesse, impegni !

E allora ne ripropongo alcuni che mi auguro che siano presi in considerazione anche da chi progettando lo spazio pubblico che si spera sia creato all'Incoronata al posto dello scheletro di quello che doveva essere il nuovo Municipio, pesi meno agli eventi e più alla sana ordinarietà in cui cresce e vive e incontra una comunità che nei bimbi ha le sue speranze di essere migliore di quella di oggi.

 

 
       
   

Il CTP chiede ai candidati a Sindaco di impegnarsi contro eolico e fotovoltaico selvaggi.

Per la Tutela del nostro ambiente.

 

 

Il Comitato neritino per la Tutela del Paesaggio ha elaborato una proposta di provvedimento per salvaguardare il territorio neritino dall'invasione di impianti fotovoltaici, in maniera sregolata e fuori dalla programmazione prevista del Regolamento regionale in materia di energie rinnovabili.

Il Comitato il cui impegno è valso in questi anni a tenere viva l'attenzione su problemi vitali quali la discarica e l'eolico ha rivolto ai candidati alla carica di Sindaco l'invito a volersi attivare per sostenere la proposta rivolta  al Commissario straordinario, impegnandosi, comunque, ad adottare atti coerenti in caso di elezione.

Di seguito il testo del documento proposto dal CTP.

 
   

Oggetto: "RR 24 del 30/12/2010 “Regolamento attuativo del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre 2010, “Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, recante la individuazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel territorio della Regione Puglia” - istruzioni applicative.

Il Commissario Straordinario, dr. Prefetto Giovanni D’Onofrio,


PREMESSA

-        Visto L’ Art. 12 D.lgs.387/2003 il quale, al co. 10 prevede che – “In Conferenza unificata, su proposta del Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del Ministro per i beni e le attività culturali, si approvano le linee guida per lo svolgimento del procedimento di cui al comma 3. Tali linee guida sono volte, in particolare, ad assicurare un corretto inserimento degli impianti, con specifico riguardo agli impianti eolici, nel paesaggio. In attuazione di tali linee guida, le regioni possono procedere alla indicazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti. Le regioni adeguano le rispettive discipline entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di mancato adeguamento entro il predetto termine, si applicano le linee guida nazionali” –

-        Visto il D.M. 10-9-2010 - Ministero dello sviluppo economico - Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili;

-        Visto il Regolamento Regionale n. 24 del 30/12/2010 denominato “Regolamento attuativo del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre 2010, “Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, recante la individuazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel territorio della Regione Puglia”;

CONSIDERATO

-          che il citato R.R. 24/2010 inserisce gran parte del territorio comunale di Nardò tra le "aree non idonee" all’installazione di specifici impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili con la dichiarata finalità di assicurare un corretto inserimento degli impianti nel paesaggio;

-     la tecnicità della materia, nonché l’elevato grado di interesse manifestato dalla Regione Puglia per la     salvaguardia paesaggistica del territorio del Comune di Nardò caratterizzato dall’importante presenza del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, nonché da numerose altre emergenze paesaggistiche evidenziate nel succitato Regolamento;

 -    che la perimetrazione delle aree  non idonee di cui all’Allegato A è presente nella cartografia ufficiale contenuta in ciascun provvedimento istitutivo del vincolo, con eccezione delle fasce di rispetto individuate nell’Allegato 3 delle Linee Guida Regionali, sezione “Analisi dei Coni visuali…”

RITENUTO NECESSARIO:

-        effettuare una ricognizione delle aree ricadenti nel territorio comunale interessate dalla declaratoria di inidoneità di cui innanzi nei quali, a norma dell’art. 4 co. 1 del R.R. 24/2010 “non è consentita la localizzazione delle specifiche tipologie di impianti da fonti energetiche rinnovabili indicate per ciascuna area e sito”;

-        al fine di dare certezza tanto agli uffici tecnici che provvederanno all’istruttoria, quanto ai soggetti richiedenti,  riportare in allegato cartografia georeferenziata, che sarà utilizzata nell’istruttoria, delle fasce di rispetto di cui all’Allegato 3 delle Linee Guida Regionali, sezioni  “Analisi dei coni visuali…”,  definite traendo i dati  dai provvedimenti istitutivi dei vincoli interessati (perimetro del SIC “Montagna Spaccata” e del ’Parco Regionale di “Porto Selvaggio e Palude del Capitano”) effettuare una ricognizione dei procedimenti in corso al fine di individuare le ripercussioni sull’istruttoria degli stessi delle norme transitorie di cui all’art. 5 co. 1 del R.R. 24/2010;

-        fornire istruzioni agli uffici affinché, al fine di economia dell’attività amministrativa, nel rispetto dei principi costituzionali di buon andamento dell’azione amministrativa, non si proceda all’istruttoria di ulteriori progetti nelle aree linee guida suddette, anche al fine di non ingenerare false aspettative ed evitare inutili costi in capo ai richiedenti. Tali istanze saranno pertanto dichiarate inammissibili;

TUTTO QUANTO SOPRA ESPOSTO, PREMESSO E CONSIDERATO

Fatta propria l’istruttoria tecnica dell’Ufficio…….


DECRETA

1.       Le aree indicate nell’allegato stralcio del Regolamento Regionale 24/2010 (ALL. A) non sono idonee alla realizzazione degli specifici impianti ivi indicati;

2.       Nelle aree indicate nell’all. A non si può procedere all’istruttoria di nuovi progetti per gli impianti indicati per ciascuna area, che pertanto saranno dichiarati inammissibili a norma dell’art. 4 co. 1 del R.R. 24/2010;

3.       La perimetrazione georeferenziata delle aree di cui all’ALL. A, relative alle fasce di rispetto definite dall’allegato 3 delle Linee Guida Regionali, sezione “Analisi dei Coni Visuali…”, è contenuta nell’ALL. B ed è stata definita come in premessa specificato;

4.       L’Ufficio Urbanistica Ambiente entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente decreto, provvederà a censire i procedimenti in corso indicando per ciascuno la procedibilità o meno in applicazione delle norme transitorie di cui all’art. 5 co. 1 del R.R. 24/2010

 

Il link al testo integrale

www.lavocedinardo.it/CTPfotovoltaico2011.pdf

 
       
    Il disagio di un voto.

 

Mi sono imbattuto qualche giorno fa in una brevissima nota di GVC, al secolo Giovanni Vipra Cerrati, che lamentava il fatto di essere in qualche modo "infastidito" dal ricevere sollecitazione al voto o post non proprio graditi. Gli ho risposto che, avendolo io in qualche occasione "taggato" in note, immagini e altro, me ne scusavo anche se ritenevo che, affacciandosi al voto forse, da parte sua come di una generazione, fosse opportuno avere un'attenzione maggiore alle cose di casa nostra, della nostra città, della nostra comunità.

Dalla provocazione ne è venuta una nota come al solito ben scritta che vi ribalto di seguito.

Come voteranno i tanti qualunquisti che in questo paese mostrano sempre maggiore disaffezione da una politica molto recitata e ambiguamente occhieggiata da manifesti con foto molto trendy e poco spontanee?

Speriamo nel modo migliore.

Aspettando che una generazione davvero nuova cresca

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<<Avevo quindici anni. Mi allenavo in palestra, andavo in bicicletta, facevo le corse campestri, e mi sentivo d'improvviso cresciuto, importante adesso che ero stato accolto nel partito. Ma ero sempre un ragazzino, un "pivolo", come mi chiamavano.>>  (Giulio Salierno- "Autobiografia di un picchiatore fascista")

Non è un caso che io abbia scelto come corso di laurea per il prossimo anno Scienze Politiche. Credo di essere, senza falsa modestia, uno dei pochi ragazzi della mia età ad interessarsi con cognizione di causa e curiosità alla politica, a non ritenere il “fare politica” o “essere un politico” spiacevoli perifrasi per tacciare qualcuno di ciarlataneria. Credo inoltre, che in queste amministrative più che mai, approfittando di un mezzo potente e libero come il social network (e non è un caso che io abbia modificato opportunamente le mie “impostazioni sulla privacy” acciocché tutti possano scrivere e leggere ciò che li pare sulla mia bacheca) per molte persone si stia confondendo il “fare politica” ed “essere un politico” proprio con ciò che meno ha a che fare con queste due proposizioni. Sono profondamente convinto dell'intrinseco valore della politica, profondamente ammirato per la bontà ed abnegazione che grandi uomini hanno dimostrato per questo Paese, ma l'ipocrisia e l'arroganza con la quale si viene a chiedere con tono minaccioso ad un diciottenne che debba esprimere il primo voto della sua vita “Chi stai votando? Vota me!” (e non rivelo di più solo per non alimentare questo ridicolo vespaio) mi sembra sia uno stupro psicologico capace a far disamorare alle espressioni del governo democratico, persino una persona convinta dei propri ideali come me. Francamente non mi sento di provare alcuna passione nell'impegnarmi a capire le ragioni che muovono personalità che mi sembra abbiano più a che vedere con il Napoleone di Orwell che con la pubblica amministrazione. E che mi si tacci, seppur velatamente di essere un qualunquista, beh questo non mi dispiace. Nell'era dell'apparire che il nostro Primo Ministro ha inaugurato, è il “qualcunismo”, la fame di applausi immotivati, che ha distrutto il tessuto sociale. La storia è stata fatta proprio da quei “qualunquisti”: non gli indifferenti odiati da Gramsci, ma gli uomini qualunque, i “Mario Rossi” che non compaiono nei libri e che non hanno una tomba col tricolore sopra. Se posso essere uno qualunque, vedrò di esserlo nel migliore dei modi.

 
       
    Cambiano i nomi, non cambiano i...tempi !!!  Perchè tutto alla fine finisca in ...Letizia ?  
     
    Cul-tura a Palazzo. Il Polo neritino di Giancarlo De Pascalis illustra le linee della sua politica cul..turale proponendo alla Città la  sfilata delle aspiranti alla finale del concorso di Miss Italia 2011. Idee innovative in puro stile Piselloni ! Piccoli Berlusconi crescono ? Se questo è il nuovo !  
       
    Difendere l'Ambiente, valorizzare il territorio. La Regione Puglia chiede la VAS per la Sarparea !!!  
    La Regione Puglia ha deciso di sottoporre a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) il previsto insediamento turistico in un'area in località Sarparea, in un comparto interessato e investito da incendi di ulivi secolari. Un'ulteriore prova di come tutte le politiche del territorio richiedano trasparenza, attenzione, accortezza e debbano essere sottoposte alle più approfondire valutazioni di impatto ambientale.

http://www.lavocedinardo.it/NardoSarpareaVAS1.pdf

Tra le altre cose si legge:

“….A seguito della consultazione dei Soggetti con Competenza Ambientale ha espresso il proprio contributo l’Ufficio Parchi e Tutela della Biodiversità della Regione Puglia, del quale si riportano i tratti salienti. “…. si segnala che l’area di interesse (164.404,39 m2) ricade in una zona caratterizzata dalla presenza di colture agrarie, ma posta in un più vasto contesto di pregio naturalistico e ambientale. Il proponente, nel Rapporto preliminare, afferma che “l’area è piantumata ad uliveto e l’intervento mantiene e preserva tutti gli alberi esistenti”. Tuttavia non è ben chiaro come effettivamente il Piano possa ottemperare a ciò, preservando altresì il suolo, caratterizzato anche dalla presenza di muretti a secco, né risulta ben esplicitato, con idonea documentazione, la dichiarata non monumentalità degli ulivi. Osservando il Piano nel più vasto contesto ambientale si segnala l’individuazione e la tutela di alcune aree sensibili: nell’entroterra il SIC “Palude del Capitano” IT9150013 ed il parco naturale regionale “Porto Selvaggio e Palude del Capitano”; nella fascia costiera antistante l’area in oggetto, il SIC a mare “Palude del Capitano” e l’Area marina protetta “Porto Cesareo”, quest’ultima oggetto di richiesta di ampliamento da parte del Comune di Nardò. Pertanto si ritiene necessario, considerando anche la significativa presenza antropica nell’area (posta “a poca distanza dalle aree urbane edificate, che in quella zona interessano soprattutto la fascia costiera, compresa tra la linea di costa e la litoranea che da Sant’Isidoro conduce a Porto Cesareo” - Rapporto Preliminare) che già determina pressioni ambientali, comprendere come la realizzazione dell’opera (ad esempio in termini di incremento della popolazione con la previsione di 2182 abitanti insediabili, di consumo di suolo, di produzione di rifiuti, di realizzazione nuova viabilità e di parcheggi, di incremento di pressione sulla fascia costiera) si concili con il contesto esistente e con i suoi equilibri ambientali che lo stesso Comune di Nardò intende tutelare e valorizzare…….”

Ma interessante è l'intero corpo del provvedimento che vale la pena leggere per intero.

E' il riconoscimento delle tesi che in tanti abbiamo sostenuto sulla vicenda.

Ora aspettiamo che anche i candidati a Sindaco assumano l'impegno perchè il Comune sia parte attiva e diligente e scrupolosa nella procedura che si aprirà.

Nel BURP n.64 del 28 aprile 2011 reperibile in http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.regione.puglia.it%2F&h=d0f36

 

 
       
   

Abbattere il Dinosauro.

Chi paga è sempre Pantalone.

Ma per che cosa ?

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno venerdì 29 aprile 2011 alle ore 11.25

Chiunque vinca, continueremo a pagare. A piè di lista. Per la spazzatura, per i debiti fuori bilancio, per i tributi inevasi a causa di gestioni malaccorte...Quanto non ce lo dice nessuno. Lo avevamo chiesto al Dott.D'Onofrio con una lettera del centro Studi Salento Nuovo, ma anche il Commissario straordinario si è rivelato reticente a fornire notizie sul disastro delle finanze comunali.

E continueremo a pagare anche per quello che non è stato fatto in tempo. Quando si sarebbe anche potuto fare, probabilmente risparmiando qualche centianio di migliaio di euro. La buttiamo là così, alla crudele perchè a Nardò le grandezze economiche non hanno storia.

O meglio hanno la cifra dello spreco per opere programmate, progettate, avviate a metà, mai realizzate.

E' il caso del Museo del mare, del Gerontocomio. Del "nuovo" Palazzo di Città in via Incoronata.

Dinosauri perennemente incompiuti a futura memoria di una incapacità tutta neritina.

Ora è il tempo delle promesse. Degli impegni da mantenere, forse, chissà!

Uno degli ultimi è quello di abbattere lo scheletro in cemento armato di via Incoronata.

La proposta la avanza De Pascalis, ma non solo. Poteva farlo quando era ViceSIndaco, ma forse era impegnato a pensare altro, difficile da dire vista l'inconcludenza del mandato consiliare di cui è stato parte con Vaglio & C.

C'è da chiedersi perchè soltanto ora questi barlumi di lungimiranza per ridare respiro alla città, decoro al paesaggio, prospettiva allo sviluppo urbano ?

E se proprio i candidati devono sfidarsi su questi temi lo facciano in maniera compiuta e non a suon di slogan.

Se parlano di abbattere quello che doveva essere il nuovo Palazzo di Città dicano come intendono ordinare l'intero comparto che va dalla 167 alla via Penta ?

Quanto tempo dovrà passare perchè sia realizzato il parco dell'Incoronata ? E quale sarà la sorte della Chiesa dell'Incoronata il cui restauro è sempre preda di cantieri succhiasoldi ? E che cosa se ne farà del gerontocomio ?

Parole, parole, parole ...?

 

 
       
    AMARCORD di quando mancavano solo 4 milioni di euro !!!

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno giovedì 28 aprile 2011 alle ore 10.59

Mi sono accorto di aver scritto nel 2008, tre anni fa, anzi più, questa nota.

E' possibile che a Nardò il tempo passi e non cambi mai nula e che in questa campagna elettorale non si parli affatto di queste cose se non per fare propaganda e prenderci per i fondelli ?

Sull'orlo del fallimento. Tra San Giorgio e ATO mancano quasi 4 milioni di euro !!

Se il Comune di Nardò fosse una Banca, faremmo bene a correre subito alla cassa e a chiedere a gran voce la restituzione immediata dei nostri risparmi. Ma così, purtroppo non è. I cittadini, dall’amministrazione pubblica sono quasi solo chiamati a pagare. Solo pagare. Sempre pagare !

N ei giorni scorsi la sig.ra Anna Spenga, già candidata del PD alla camera dei Deputati alle da poco passate elezioni politiche, è salita in cattedra per prendersela con chi accusa il Sindaco Vaglio di incapacità amministrativa.

Non si accorge la sig.ra Spenga che il Comune di Nardò è sull’orlo del baratro finanziario e che nelle casse, stando a quello che si legge mancherebbero, a conti fatti, circa 4 milioni di euro.

D i quelli che la concessionaria del servizio di riscossione tributi dovrebbe versare si sa e si parla in maniera diffusa. Molto meno si parla e si dice di quelli, quasi 2milioni di euro, che l’ATO Le 2, l’Autorità di Bacino che regola i servizi di raccolta e smatimento dei rifiuti solidi urbani, pretende da Comune di Nardò.

Anche in questo caso sono soldi che il Comune avrebbe dovuto avere la diligenza di incassare o, quantomeno di verificare che per lui altri lo facessero, nel periodo di esercizio della discarica di Castellino in cui mezzo Salento e oltre ci ha riempito della propria immondizia. Gratis!

Anche di queste cose LaVoce e pochi altri hanno negli anni scorsi parlato, chiedendo che il Comune, e nel caso specifico l’Amministrazione Vaglio, si facesse carico del problema e lo affrontasse nell’interesse dei cittadini. Prima che qualcuno attivasse procedimenti cautelativi nei confronti della civica amministrazione. E comunque per assicurare a Nardò un ritorno finanziario cui aveva diritto.

Ma nessuno si è mosso, nonostante un chiaro parere legale chiesto, se non ricordiamo male, all’Avv.Pietro Quinto e subito dimenticato. E così, anche per la discarica continuiamo a pagare. Sotto il profilo ambientale per un rischio che ancora esiste. Sotto il profilo finanziario per un debito che prima poi verrà messo all’incasso.

Sul piano politico e amministrativo lo è di certo. Su quello economico e finanziario forse c’è ancor modo per metterci qualche pezza che comunque non eviterà ai cittadini di Nardò la beffa di dover pagare due volte per servizi non goduti. Su quello politico invece la misura è colma e le vicende di questi giorni dicono di una macchina amministrativa allo sbando. Senza prospettive che non siano quelle del vivacchiare giorno per giorno, giorno dopo giorno alla ricerca di soluzioni abborracciate

alla meno peggio. Ma Nardò merita davvero tanto. Davvero le anime candide della bella politica di Veltroni non sono in grado di avere scatti di orgoglio e dignità e tagliare ogni ponte con questo modo di fare politica e amministrazione ?

Luciano Tarricone

www.lavocedinardo.it/voce22008/vocemaggio08.pdf

 
       
    Transiti e Approdi.

a Livio Romano  (in commento a un suo post su Fbook)

Userò in maniera impropria il titolo di un interessante libro di Gigi Perrone, che raccoglie studi e ricerche sull'universo migratorio nel Salento, per cercare di spiegare a Livio perchè non sono d'accordo con lui.

Lo faccio cercando o almeno sforzandomi di far capire perchè, in questa occasione, per quanto diffiicile, doloroso e, probabilmente, votata al sacrificio più che alla sconfitta, si imponeva una svolta che mettesse insieme in modo davvero autentico uomini, donne, giovani, anziani, lavoratori e disoccupati, del braccio e della mente come si diceva una volta, e desse una prospettiva di autentico progresso a questo paese, rompemdo con almeno un quindicennio di inerzia, trasformismo, degrado politico e sociale.

Scrive Gigi Perrone raccontando, correva l'anno 1996, quanto accadeva intorno al mondo della raccolta delle angurie, dell'immigrazione clandestina che "L'intenzione di istituire il centro di accoglienza c'era stata resa nota dal Vescovo di Nardò, Monsignor Vincenzo Fusco, da sempre impegnato sul terreno dei diritti degi immigrati e molto snesibile ai problemi dei lavoratori stagionali. Sin dalle prime battute del nostro lavoro si tentò, invano, di stabilire dei contati con il comune: era il principale interlocutore e si volevano informazioni e collaborazione....tutte le fonti erano utili, ma si trattava anche di tentare di fornire risposte adeguate ai bisogni e ai diritti dei lavoratori migranti, ridotti unicamente a manodopera, disponbilie e a basso costo. I richiesti contatti non ebbero alcun esito; diversamente trovammo collaborazione nella Caritas locale che ci mise in contatto con i suoi operaroei e con altri soggetti locali, istituzionali e non, iteressate al fenomeno."

Nel 1994 era stato eletto Sindaco Antonio Vaglio.

Era il Sindaco del Comune nel quale si tentava di trovare una soluzione a quella autentica emergenza sociale che ogni anno si appalesa nel Salento con l'arrivo di migliaia di lavoratori extracomunitari per la raccolta delle angurie che nel territorio di Nardò hanno una particolare intesità di superfici a colture loro dedicate.

Lo scrive Perrone, ma ho avuto esperienza diretta in quel periodo della indifferenza di quella Amministrazione e di un Sindaco che, invitato al Convegno di presentazione della ricerca dell'OPI - presente il Vescovo Fusco - delegò un assessore a rappresentarlo, glissando su qualsiasi possibile aiuto e sostegno alla iniziativa della Caritas.

Sino all'esperienza di quest'anno alla Masseria Boncuri, per quasi vent'anni, centinaia di lavoratori hanno trovato ospitalità al Grand Hotel Pretura, finchè è stato disponibile, o nei casolari nei campi o al riparo della benevolenza di Padre Pio nei pressi della Chiesa dei SS.Medici.

O dove era possibile trovare un rifugio e un riparo per la notte.

Ma mi chiedo e ti chiedo è mai possibile che un Sindaco e amministrazioni che negli ultimi otto anni si sono fregiate dell'essere di centrosinistra non abbiano mai ritenuto, sentito, immaginato di affrontare un problema di tale portata sociale, civile, economica ?

E' mai possibile che negli ultimi OTTO anni di governo di "centronisitra", per tralasciare quelli di governo della "destra" per definizione becera e razzista e dunque indifferente ai problemi dei diversi, degli altri da noi, non si sia fatto niente che strutturalmente affrontasse un problema che la prossima amministrazione si troverà ad affrontare ancor prima di essere investita ufficialmente della legittimità ad operare ?

Sino ad oggi nei miei interventi da "dinosauro della tastiera" come qualcuno molto simpaticamente mi ha chiamato in un post ho detto "soltanto" di Serra Cicora, della San Giorgio, dell'eolico, del Centro Storico che crolla, del traffico e della viabilità senza regole in gra parte della città.

Cose da poco, dice qualcuno, a fronte delle ragioni della "causa" e del verbo che non può essere contraddetto e che stabilisce a priori e a prescindere dalla realtà dei fallimenti chi è di sinistra, chi non lo è, chi ha titolo a dire e a parlare, a confutare o meno la parola di nostro signore di SEL.

Ti confesso che ho stentato a credere, in questo periodo, a molte delle cose che ho letto da parte di alcuni e di alcune.

Sono assolutamente d'accordo con te quando dici che la Politica non è tutto.

Non può essere tutto nella vita di ognuno. Deve essere un mestiere, ma certo non può essere una professione.

Ognuno può spendere il proprio impegno e la propria competenza in tanti modi utili per la società.

Essere iscritto a un partito politico è meno importante dell'essere parte di una associazione di volontariato, quale che sia l'ambito di riferimento ?

Non credo. Proprio Nardò, dinnanzi al vuoto e alla latitanza della politica ha dato prova, in questi anni, di quanto siano vitali e necessari se non indispensabili opzioni spontanee come i "Comitati" che non voglio quicerto ipostatizzare, ma che sono stati dei baluardi, in alcune occasioni, per battere le cattive intenzioni della peggiore politica neritina. Dalla discarica all'eolico, passando per i campetti di via xxv luglio, sino alla recente vicenda dell'Ospedale-

E mi sembra, invece, che questa campagna elettorale sia invece la campagna dei professionisti di una certa politica. La peggiore.

Sul Pais ho trovato una vignetta che la dice lunga sul fatto che tutto il mondo è paese.

Votare turandosi il naso sembra una pratica diffusa e universale.

Ma è affidata alla sensibilità "olfattiva" di ciascuno. Non può diventare la stella polare di improbabili aggregazioni raffazzonate alla bellemeglio per cercare di raccattare voti a destra e manca.

Sono stato tentato in questa nota di parlare anche d'altro, ma non so quanto ne valga la pena.

In questi giorni ho ricevuto telefonate e mail da parte di tanti "amici" disorientati da quanto accade e tentati dalla passeggiata al mare e dall'astensione. Non ho saputo che rispondere. tanto meno dare indicazioni.

Mi hai gratificato nel tuo intervento della tua stima e della tua fiducia. E la ricambio.

Ma, come ti ho già scritto, sono fuori dal gioco per una scelta fatta tanti anni fa, che, ripeto e ribadisco, non mi ha impedito, altri non lo hanno fatto e non sono stati neanche tentati dal farlo, di metterci la faccia e anche qualcosa altro, in tante questioni importanti per Nardò.

Nel 1992, mi pare che fosse quell'anno, partecipai alle Elezioni Politiche come candidato alla Camera dei Deputati nelle lista del PDS. Un'esperienza da donatore di sangue puro.

A Cutrofiano, in un comizio in una piazza dove si apriva la sezione del PSI una voce anonima quanto vile perchè tale mi apostrofò come "traditore".

Mi vergognai per chi la aveva proferita. Ma faceva parte delle regole del gioco. E dire che mi ero spostato a sinistra...

Nell'ultimo comizio in Piazza Salandra volli leggere una dedica che avevo trovato su un libro importante, ma dimenticato sui ripiani della mia libreria: Sei condanne, due evasioni di Sandro Pertini.

In una pagina interna c'era quello che è riportato nell'immagine in questa nota.

E aggiunsi che quel "bambino" era, nel frattempo. cresciuto e aveva, tutto sommato, molto imparato. Anche sbagliando, magari, ma mai abusando di privilegi della vita e al più usandoli e piegandoli per interpretare al meglio il proprio senso di responsabilità.

Oggi a quasi 58 anni non credo di dovere giustificazioni a chicchesia su quello che penso, come penso, come agisco.

Non ti dirò a chi darò il mio voto.

Mi riservo di esercitare liberamente questa facoltà che è un diritto del cittadino Luciano Tarricone.

In piena libertà e coscienza.

 

 

 
       
       
   

Il Coraggio di NON cambiare

 
   

 
       
   

 
   

I Vicerè Gattopardi

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno lunedì 4 aprile 2011

 

Uno dei libri più belli che ho letto un po di anni fa è stato i Vicerè di Federico De Roberto. Un libro da leggere.  E rileggere.

Nel quale si dimostra, anzi si conferma che sovente tutto cambia per niente modificare.

E così i vicerè diventarono deputati. Cambiarono pelle, ma il costume intimo della coscienza civile e sociale rimase quello di un tempo, quello del tempo in cui a lor signori si baciavano le mani.

Qualche mese fa il Sindaco di Nardò è stato dimissionato dopo una crisi aperta dal maggiore partito della coalizione che lo sosteneva, il PD.

A maggio tra qualche mese voteremo.

La speranza era di poter avere una amministrazione comunale rinnovata negli uomini e nelle ispirazioni e nei metodi amministrativi e politici per far uscire questo paese dal degrado della palude in cui è stato condotto dalla dissennata conduzione di Antonio Vaglio, in primis.

Sembrava che la parola d'ordine fosse quella di mettere una pietra tombale sull'esperienza Vaglio, sui trasformismi alla Fregoli che ne hanno caratterizzato la gestione con cambi di casacca e passaggi da una sponda all'altra quasi si partecipasse a un gioco di società.

Sembrava che questa fosse soprattutto la stella polare di quel centrosinistra che sempre sottolinea e rimarca la propria diversità a fronte di un centrodestra clientelare e rancoroso.

E fosse la coccarda al petto di una ritrovata sinistra e di un candidato a Sindaco, Marcello Risi, che per se vede solo e soltanto, almeno così dice, orizzonti  tinti di rosso, colore della passione e della speranza di riscatto.

Un rosso che ormai, in realtà, può essere solo di vergogna per scelte scellerate e di mera conovenienza.

Sembrava...Era solo un pia illusione !

E la sinistra oltre che annaccquata alla democrisitiana è finita abbracciata ai nipotini di Almirante e Donna Assunta.

Abbracciata, core a core, in un ritrovato e accorato idilio con Antonio Vaglio che di IoSUd sposa le bandiere un giorno si e uno no.

Ora una cosa è certa.

E cioè che la corsa sarà tra candidati che faranno a gara a chi è più di destra.

E che saremo in molti a votare in assoluta libertà.

 
 
   

Lettera aperta al Dott.Giovanni D'Onofrio

 
   

Centro Studi

Salento Nuovo  Nardò

 

Gent.mo Dott.Giovanni D’Onofrio

Commissario Prefettizio

al Comune di Nardò

 Gent.mo Dott. D’Onofrio,

                ci permetterà di rivolgerle alcune domande intorno ad aspetti della vita cittadina che sfuggono ai più e dei quali, anche in questi  giorni, di ormai aperta campagna elettorale, per il cittadino “qualunque” non è traccia nel dibattito in corso.

                La sua grande esperienza e cultura amministrativa e gestionale certamente le avrà permesso di avere un quadro più che chiaro della complessa realtà che per questo periodo di transizione le è stata affidata in via “tutoria”.

                Il suo impegno di razionalizzazione di alcune realtà è stato ben percepito, ma, allo stato, non è dato vedere però alcuna prospettiva che, peraltro, sfugge alle sue competenze e al suo mandato.

                Poiché nei prossimi giorni saranno ufficialmente in lizza i raggruppamenti che si contenderanno la guida di Nardò per i prossimi cinque anni, riteniamo che per la Città sia necessario avere la totale chiarezza intorno ad alcuni punti intorno ai quali la retorica politica certamente eleverà cortine di demagogia, ingenerando confusione e false attese.

                Le chiediamo pertanto di voler, con l’onestà e la chiarezza che la caratterizza e che abbiamo imparato ad apprezzare in questo tempo di sua presenza a Palazzo Personè, se vorrà fare chiarezza sui seguenti punti:

1 -           Quale è la reale entità dei debiti contratti “fuori bilancio” ? Quanto pesano sulle finanze comunale i quanto incideranno sulle future gestioni ? Perché si sono determinati ? Con quali responsabilità se sono state accertate avviando i dovuti procedimenti di controllo e sanzione ?

1.1               Quale è l’attuale situazione nel settore della riscossione dei tributi: la San Giorgio ha completamente estinto il proprio debito nei confronti del Comune ? Quale fu in realtà il costo della transazione chiusa da Sindaco Vaglio ? è stata completamente onorata ?

 

2 -           Quale è la situazione della discarica di Castellino: quale è lo stato dei piani di risanamento ? di bonifica e messa in sicurezza ? Quali sono i risultati delle analisi sui punti di controllo se vengono effettuati con regolarità dai competenti organi sanitari ? Quale è la situazione dei ristori economici che Nardò avrebbe dovuto vantare per il danno ambientale subito ?

3  -          Entro quale tempo sarà attuato il piano di trasferimento degli Uffici comunali in sedi allocate nel Centro Storico ? Entro quanto tempo sarà riattivato il sistema di sosta a pagamento per ridare fiato al commercio e abbattere i livelli di inquinamento dovuti al traffico di veicoli che spesso fanno caroselli nel centro urbano alla ricerca di un posto di parcheggio ?

4 -           Entro quanto tempo saranno riattivati i campi gioco di via xxv luglio ? e il Polivalente ? Quanto sono costati, ad oggi i lavori di questi impianti in disuso, uno da almeno un decennio, l’altro mai entrato in funzione ?

4.1          Entro quanto tempo potranno essere completati il Nuovo Palazzo di Città in via Incoronata; e il Museo del Mare in via Bonfante; e il Gerontocomio in via Gallipoli ?

4.2          Entro quanto tempo potrà essere avviato un piano per il rifacimento del manto stradale delle vie di Nardò ? 

5 -           Perché non è mai stato spostato il mercato settimanale nonostante i ripetuti annunci da varie parti?

6 -           Vorremmo che ci fosse fatta conoscere l’attività svolta dal consulente del Parco di Portoselvaggio e quali piani sono stati realizzati e proposti ed eventualmente finanziati per il rilancio dell’area protetta.

7 -           E’ possibile conoscere quale sarà il destino, per i prossimi anni, dello specchio d’acqua di Santa Caterina ? continuerà ad essere in gestione dell’attuale Dittà o sarà restituito alla balneazione ?

                Con sincerità, avremmo molti altri quesiti da porle ma per il momento saremo lieti se vorrà farci conoscere la risposta ai pochi che le abbiamo rivolto.

                Siamo certi che, prima del suo commiato, e, comunque, prima della convocazione dei comizi elettorali, vorrò, pubblicamente far conoscere alla città lo stato dei fatti.

                Questo perché nessuno abbia l’ardire di pensare di poter costruire, sulla pelle di questa comunità, programmi irrealizzabili con promesse senza premesse minime di concretezza.

                Con la più viva stima

                                                                              Centro Studi Salento Nuovo

                                                                                         Lucio Tarricone

 Nardò, 26 marzo 2011

lu scrasceta dei "pupi" a Nardò

 

 
       
   

Guarda chi si rivede: l'Uccella !!!

 

Ancora nel 2011 a Nardò torna il commissario politico Uccella.

Amarcord  che c'era ancora nel 92.

E poi ancora negli anni a seguire. Sino ancora al 2011.

Dopo 20 anni la storia è sempre la stessa. Non cambia. E' la storia infinita dei reduci dell'apparato "comunista". Il rinnovamento non è mai iniziato, la logica è sempre la stessa: difendere gli equilibri di potere, stare sempre dalla parte dei poteri forti...come nella vicenda del porto turistico a Serra Cicora o in quella dell'eolico. Sempre dalla parte dei forti.

Abbiamo ritrovato nei nostri archivi una vignetta il cui protagonista era proprio Uccella. A quando risale ? Meglio non chiederselo, ma sicuramente a quasi dieci anni visti i ruoli dei nominati.

Come andò a finire è ben noto. Ci siano sorbiti Vaglio per quasi dieci anni sotto l'egida del centrosinistra (si fa per dire naturalmente).

Oggi l'Umberto torna a dare lezioni a Nardò e a voler condizionare quanto accade dando patenti a questo o a quello.

Forse non sarebbe male se qualche ex, post comunista che dir si voglia, gliene canti quattro e gli ricordi quanti danni ha fatto

Nardò, 23 marzo 2011

 
       
   

Un passo avanti,

cinque indietro...!!!

ovvero...stavamo meglio quando stavamo peggio ?

La vergogna di quanto accade. Il tradimento di una speranza di cambiamento

 

L'ultima volta che abbiamo scritto una nota su queste pagine virtuali è stato cinque mesi fa. Poi un lungo silenzio per cercare di capire che cosa avrebbe partorito  il lungo travaglio che dopo oltre sei mesi ha portato al dimissionamento di Antonio Vaglio.

Purtroppo il nuovo che doveva nascere dalla crisi di una Giunta nata di centrosinistra e morta senza essere capace di conoscere la propria identità politica dopo aver virato di 360 gradi l'orizzonte politico neritino, non si è visto.

Ed è difficile a questo punto che nasca considerata la confusione che regna da destra a sinistra, passando per il centro.

Che, naturalmente, destra, sinistra, centro a Nardò sono poco meno che convenzioni e molto luoghi di aggregazione di interessi spiccioli di praticoni della politica buoni a riciclarsi a ogni piè sospinto.

Scrivevamo cinque mesi fa : "...Speriamo che il clima di questi giorni cambi e che sia a destra che a sinistra si ricerchino e si trovi la necessaria unità di intenti.

Che parta dal presupposto fondamentale che chi ha sbagliato paghi e non deve essere ricandidato. E che il rinnovamento nelle persone sia radicale. Senza gli infingimenti e le ipocrisie e i ravvedimenti dell'ultima ora. Che se Vaglio ha fallito con lui condividono il fallimento Salvatore De Vitis ed Enzo Russo che hanno tollerato il degrado di una situazione ben nota ed evidente a tutti. E così anche a destra si faccia chiarezza e pulizia di molti voltagabbana e di troppi furbetti che hanno dimostrato di saper vestire alla bisogna della propria convenienza la casacca del momento. La vicenda dell'Ospedale la dice lunga sul livello della qualità dei servizi di cui Nardò gode. Il futuro di Nardò non è qualche cosa che può essere affidata all'avventuriero di turno."

Dire che le speranze sono state tradite sarebbe dire poco.

Alle prossime elezioni comunali, tra poco meno di due mesi, si fronteggeranno almeno dieci dodici gruppetti che tutto potranno dirsi tranne che politici.

Al momento i candidati sono "solo" cinque.

Ma la prospettiva è che, saltando da De Vitis in Frasca, aumentino.

Quello che accade è vergognoso.

E chi dovrebbe dare l'esempio di virtù e coerenza si rivela maestro di trasformismo del più spinto.

Da Siciliano, a Russo, a Dell'Anna, ai "socialisti" della Manieri, ai seguaci di Vendola è tutto un tripudio dell'ipocrisia.

E il nuovo non si vede davvero. Da De Pascalis a Risi a De Vitis i tre candidati al momento meglio posizionati in uno scenario indistinto tra destra e sinistra tutti hanno in qualche modo, più o meno grandi e gravi compromissioni e responsabilità con il degrado della politica neritina di cui Vaglio è stato leader amministrativo negli ultimi dieci anni.

Ma nessuno vede, nessuno sente, nessuno parla.

tranne noi che lo diciamo, come sempre ad alta Voce.

Sperando che questi ultimi giorni portino consiglio e che qualcosa di nuovo alla fine venga fuori.

Arrivederci a presto. Tornate a seguirci.

E intanto...Arrivederci Bandiera Rossa...pensando al tricolore !

 

Nardò, 22 marzo 2001

 
       
 
 

 

Arrivederci Bandiera Rossa

Vale, in questo momento, ricordare una poesia di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

Arrivederci, bandiera rossa – dal Cremlino scivolata giù
Non come ti innalzasti, agile, lacera, fiera,
sotto il nostro esecrare sul fumante reichstag,
sebbene pure allora intorno all’asta, truffa si attuasse.

Arrivederci bandiera rossa… Eri metà sorella, metà nemica.
Eri in trincea speranza unanime d’Europa,
ma tu di rosso schermo recingevi il GULAG
e sciagurati tanti in tuta da carcerati.

Arrivederci, bandiera rossa. Riposa tu, distenditi.
E noi ricorderemo quelli che dalle tombe più non si leveranno.
Gl’ingannati hai condotto al massacro, alla strage.
Ricorderanno anche te – ingannata tu stessa.

Arrivederci bandiera rossa. Non ci portarsti bene.
Grondavi di sangue e te noi col sangue togliamo.
Ecco perché adesso lacrime non ci sono da detergere,
così brutalmente sferzasti, con le nappe scarlatte, le pupille.

Arrivederci, bandiera rossa… Il primo passo verso la libertà
lo compimmo d’impulso sulla nostra bandiera
A su noi stessi, nella lotta inaspriti.
Che non si calpesti di nuovo «l’occhialuto» Zivago.

Arrivederci, bandiera rossa… Da te disserra il pugno,
che ti serra di nuovo, ancora minacciando fratricidio,
quando all’asta si afferra la marmaglia
o la gente affamata, confusa dalla retorica.

Arrivederci bandiera rossa… Tu fluttui nei sogni,
rimasta una striscia nel russo tricolore.
Nelle mani dell’azzurrità e del biancore
Forse il colore rosso dal sangue sarà liberato.

Arrivederci, bandiera rossa… guarda, nostro tricolore,
che i bari di bandiere non barino con te!
Possibile anche per te lo stesso giudizio:
pallottole proprie ed altri ne hanno la seta divorato?

Arrivederci, bandiera rossa… Sin dalla nostra infanzia
Noi giocavamo ai «rossi» e i «bianchi» battevamo forte.
Noi, nati nel paese che più non c’è,
ma in quell’Atlantide noi eravamo, noi amavamo.

Giace la nostra bandiera al gran bazar d’Ismajlovo.
La «smerciano» per dollari, alla meglio.
Non ho preso il Palazzo d’inverno. Non ho assaltato il reichstag.
Non sono un «kommunjak». Ma guardo la bandiera e piango.

Evgenij Evtušenko, 23 giugno 1992

 

 
     
 

Cacciato !

Una fine ingloriosa. E il nuovo inizio ? Non si vede !

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno sabato 2 ottobre 2010 alle ore 16.59

 

Poteva andarsene con stile e gran senso di responsabilità.

E invece si è fatto mettere letteralmente alla porta  come uno sguattero insolente.

Aver fatto il Sindaco per quasi quindici anni non gli ha insegnato niente se non ad affinare l'arte della furbizia e del compromesso ad ogni costo.

Nel suo terzo mandato in poco più di tre anni ci sono state almeno cinque crisi e sicuramente tre dimissioni date e poi rientrate.

Cose che neanche in altri tempi accadevano.

Neanche ai tempi del sale gigino scende gigetto di democristiana memoria era accaduto tanto.

Vaglio ha provato in tutti i modi a restare abbarbicato alla poltrona di sindaco.

Si era davvero affezionato un po' troppo ad una carica esercitata male.

Nei prossimi giorni Nardò sarà governata da un Commissario prefettizio.

Non è la prima volta e non sarà certamente l'ultima anche se vale sempre sperarlo.

Negli ultimi venti anni sono stati almeno tre a varcare il portone di Palazzo Personè con il compito di rimettere ordine negli affari correnti dell'amministrazione e portare Nardò alle urne.

Vedremo quale sarà il giudizio di chi verrà sullo stato della cosa pubblica amministrata da Vaglio e dalla sua Giunta (meglio, dalle sue Giunte, che in tre anni gli avvicendamenti sono stati innumerevoli negli innumerevoli spargimenti di sangue fratricidi che hanno caratterizzato la gestione politica della maggioranza).

Queste sono le ore della retorica politica.

Della polemica che rasenta già, in qualche caso, l'insulto personale.

Ma tant'è. Non c'è da meravigliarsene

L'epilogo di questi giorni non può davvero sorprendere.

Sarebbe stato bene che ci fosse un pubblico confronto in Consiglio Comunale e che in quella sede le forze politiche, ognuna per la sua parte, mostrassero alla città il proprio vero volto, le proprie posizioni.

Soprattutto dicessero che cosa pensavano e pensano per il futuro di Nardò.

Ha prevalso l'istinto politico, ma la ragione è certo dalla parte di chi ha sottoscritto e sancito la fine del mandato affidato dagli elettori al centrosinistra.

Certo l'elenco dei firmatari ha del sorprendente.

Almeno per chi non sempre è addentro alle cose e alle alchimie mefitiche della politica neritina.

Il I ottobre mi è giunto dapprima un sms "Finalmente". Poi un secondo "Antonio, pugnalato come Cesare".

Quando ho letto l'elenco dei consiglieri dimissionari ho pensato di aver sbagliato a leggere il nome del sig,Losavio.

Ma in realtà era proprio sua la firma che era certo di uno dei sedici. Ma che nel gioco delle parti era anche la sedicesima che mandava a casa Vaglio.

Quello stesso Sindaco che aveva, qualche mese prima, fatto un'altra crisi proprio per portare in maggioranza Flavio Maglio e Losavio.

Altro che pugnalate!

E' roba da voltastomaco.

E, pensare che, nella prossima campagna elettorale lo stesso possa stare dalla parte di chiede il rinnovamento credo che dovrebbe fa riflettere non poco chi si accingerà, nelle prossime settimane a organizzare le squadre per dare corpo alla prossima compagine consiliare e amministrativa.

In questi giorni si parla e si discute molto dei passaggi di casacca e delle compravendite varie nel Parlamento della Repubblica.

Quanti sono stati, in questi tre anni, i consiglieri comunali che hanno cambiato casacca.

Quali e quanti ribaltoni di maggioranza politica si sono compiuti al Comune di Nardò nella pressoché totale indifferenza dei partiti maggiori della coalizione di governo, il PD e lo SDI in primo luogo ?

Vedremo che cosa succederà nei prossimi giorni.

Speriamo che il clima di questi giorni cambi e che sia a destra che a sinistra si ricerchino e si trovi la necessaria unità di intenti.

Che parta dal presupposto fondamentale che chi ha sbagliato paghi e non deve essere ricandidato.

E che il rinnovamento nelle persone sia radicale.

Senza gli infingimenti e le ipocrisie e i ravvedimenti dell'ultima ora.

Che se Vaglio ha fallito con lui condividono il fallimento Salvatore De Vitis ed Enzo Russo che hanno tollerato il degrado di una situazione ben nota ed evidente a tutti.

E così anche a destra si faccia chiarezza e pulizia di molti voltagabbana e di troppi furbetti che hanno dimostrato di saper vestire alla bisogna della propria convenienza la casacca del momento.

La vicenda dell'Ospedale la dice lunga sul livello della qualità dei servizi di cui Nardò gode.

Il futuro di Nardò non è qualche cosa che può essere affidata all'avventuriero di turno.

 

 

 
     
 

Il popolo di facebook e quei signori del torrione. Come la sinistra ha tradito Nardò!

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno venerdì 17 settembre 2010 alle ore 19.44

Ho avuto la fortuna di fare, un po' di anni fa, il consigliere comunale. Ho fatto la gavetta per un po' di anni, anche perchè avendo un tal nome non tutto doveva essermi dovuto, dicevano taluni. Certo a ragione. Ma erano altri tempi. Si faceva politica e si spendeva il proprio tempo al Comune senza alcuna borsa. Non c'erano stipendi. Qualche rimborso spesa per le sedute delle commissioni che finivano nelle casse dei partiti.

Una sana esperienza. fatta di momenti anche drammatici come il 1984, anno in cui un folle stroncò la vita di Renata Fonte.

Ma la politica, anche se della I Repubblica era un'altra cosa. Molte cose non andavano, ma tutto avveniva alla luce del sole. E quando c'era da dimettersi per mandare a casa una Giunta incapace lo si faceva.

Inutile far perdere tempo al paese.

Tra carte un po' impolverate ho trovato un opuscolo del PSI del 1982. Agli elettori e alle elettrici i socialisti proponevano un programma "semplice, concreto, fattibile. Esso sarà la bussola che guiderà la nostra azione nei prossimi cinque anni. Senza bussola non si naviga....Basta con le chiacchere, basta con le promesse non mantenute, basta con le cattive amministrazioni. Abbiamo bisogno di case, di lavoro, di servizi. Abbiamo bisogno di amministratori nuovi puliti, capaci, di amministratori che non siano corrotti da anni di gestione di potere, di amministratori che abbiano idee e buona volontà e che siano umili con la gente. Abbiamo bisogno di un governo della città stabile, efficiente, moderno..."

Etc, etc, etc.

Ieri, durate la manifestazione autoconvocata in Piazza Diaz, quella del Municipio per intenderci, dal torrione del palazzo ogni tanto occhieggiavano i dieci

Tra questi anche il sig. Malcangi Tommaso, se-dicente socialista di SEL.

Forse il sig.Malcangi e con lui il sig.Gaballo, e il sig.Falangone, che danno per vicesindaco, farebbero bene a recuperare un po' per quello che serve e per quello che basta, un po' di memoria della storia politica e amministrativa di questo Comune.

E' difficile che possano avere sussulti di dignità o di orgoglio rileggendo pagine ormai ingiallite dal tempo, ma non cancellate dalla storia.

Che quello che risalta dalla lettura di quell'opuscolo è che a Nardò il tempo si è fermato.

E che molti, la gran parte dei problemi di oggi sono gli stessi di trenta anni fa.

E che per quindici anni, la metà di questi il Paese è stato amministrato da un Sindaco che si chiama Antonio Vaglio.

Lo stesso cui loro, con l'avallo dei loro referenti cittadini stanno garantendo l'impunità politica assicurando alla città altro tempo di incertezza e di degrado.

Si dice che la ex senatrice Manieri studi da Sindaco e dietro le quinte si faccia pupara dei suoi accoliti.

Se ne dicono certo tante.

Vero è che con quest'ultima mossa peraltro scontata il sig.Antonio Benedetto Vaglio ha dimostrato, se pure ve ne era bisogno che a Nardò la sinistra non esiste più.

La presenza di Antonio Pinna (PD) e quella dei tre succitati la dice lunga su quello che è l'orizzonte politico e culturale entro cui si muove Vaglio e la sua improbabile nuova Amministrazione.

Di che meravigliarsi allora se a manifestare in piazza sotto il Comune ieri 16 settembre c'era quella che oggi, obiettivamente, è la meglio gioventù di Nardò.

Che è fatta di molti di giovani della destra sociale e di un po' di giovani della sinistra radicale che non ci stanno ad appiattirsi sulle posizioni iper-realiste e masochiste dei seguaci del verbo vendoliano duro e puro che molto ipocritamene guarda solo alle elezioni prossime venture.

Erano, eravamo, in pochi o in tanti ?

Il problema non è questo.

Il problema è nella differenza di sensibilità che quelle persone esprimevano intercettando un malumore e una disaffezione che è molto più diffuso di quanto non possano immaginare Vaglio e i suo i dieci fedelissimi.

I quali farebbero bene a riflettere su quale tradimento abbiano compiuto nei confronti dell'elettorato continuando a permettere, con un ulteriore rivolgimento trasformista che il mandato originale di un Sindaco eletto a sinistra centro o centrosinistra che dir si voglia, fosse stravolto nella forma e nella sostanza.

Non credo che la nuova, l'ennesima Giunta Vaglio, abbia davanti a se un grande futuro.

Al danno di questi anni è stata aggiunta in questi giorni la beffa dell'ennesima crisi che per mesi ha paralizzato la città.

Malcangi e C. facciano quello che gli pare, ma che siano socialisti vadano a raccontarlo a quel Paese !

 

 
 
     
 

Era il 15 del mese Nove dell'anno domini 2010 e il se-dicente Antonio Vaglio....

pubblicata da Luciano Tarricone il giorno martedì 14 settembre 2010 alle ore 19.08
 

Raccontano le cronache mondane dell'estate 2010 che il se-dicente sindaco Vaglio quest'anno se la sia ballata in tutte le salse i a tutti i ritmi sulle pedane di circoli e discoteche del Salento e dintorni.

Dicono e a dire il vero  poco o nulla c'è di male che il se-dicente Antonio Benedetto Vaglio abbia sculettato  fino a tarda notte..

E' bello sapere che sa divertirsi anche in tempi di crisi

E anche se quella crisi l' ha provocate lui scatafasciando una stagione turistica che è andata avanti per inerzia e solo per la capacità e il sacrificio dei tanti imprenditori che hanno retto con coraggio e fantasia l'economia turistica dell'estate 2010.

Che è andata avanti perchè c'è Portoselvaggio e perchè il centro storico ancora non ha chiuso del tutto i battenti come l'Amministrazione comunale si sforza di fare che sia.

Domani è il 15 dell'ennesimo settembre in cui Vaglio pare ritirerà le dimissioni date in seguito alla palese sfiducia della quasi totalità del Consiglio Comunale.

Troverà una giustificazione.

Forse l'ha già trovata mentre scrivo.

Qualche anno fa le telecamere lo inquadrarono mentre a Roma riceveva dal Presidente Ciampi la medaglia al valor civile concessa alla Città di Nardò per il suo comportamento nei confronti dei profughi ebrei.

A S.Maria c'è un Museo che è intitolato alla Memoria.

Una memoria che Vaglio non ha perchè gli manca il senso della dignità civica, dell'orgoglio civile.

In questi giorni si è letto di tutto e di più.

Persino dell'offerta di un seggio al Senato o alla Camera nelle prossime elezioni politiche da parte del PD

Preferiamo non crederci. Il peggio non ha limiti, ma anche all'indecenza c'è un limite.

E allora Vaglio non ritiri le dimissioni. Smentisca i tanti profeti di sventura tra cui ci annoveriamo degnamente.

E nessuno gli faccia da sponda se lo facesse.

E' tempo di coraggio anche per chi non ce l'ha.

 

Nardò, 14 settembre 2010

 

 
     
  Caro Vaglio devi dimetterti per il caos che c'è non per le dimissioni dei tuoi "pugnalatori".

E' estate e ci risiamo.

Siamo alla solita tragicommedia estiva.

In meno di quattro anni di mandato ormai le volte in cui Vaglio o suoi assessori si sono dimessi o sono stati dimissionati non si contano più.

Non riesce a governare più neanche con le varie stampelle cui saltellando di Dell'Anna in Frasca passando per i vari Petolicchio o Maglio o altri che dir si voglia si appoggia alla bisogna.

Sovvertendo ogni regola democratica l'On.Dell'Anna, che di Vaglio era stato challenger alle scorse elezioni comunali, lo aveva salvato dal dissesto finanziario votando a favore di un bilancio sconnesso e pieno di buchi.

Eppure Vaglio non è riuscito a trarre alcuna lezione da tale evento, nè a capire per fare il Sindaco significa avere una visione chiara della realtà amministrata e un progetto altrettanto concreto da realizzare con la collaborazione di una squadra capace e affidabile.

Ma le cose non sono andate così e, da ultimo, la riunione di Giunta di ieri 19 luglio è stata la sede in cui si è consacrata la inesistenza di ogni pur misera parvenza di politca finalizzata a far crescere la Città.

Paradossalmente le crisi arrivano sempre nel periodo estivo quando la Città avrebbe bisogno di una guida ferma per governare l'economia del territorio meta di migliaia di turisti.

E invece niente di tutto questo.

Nessun rispetto per la cittadinanza. Nessuna considerazione per gli ospiti.

Il disordine della città è l'immagine speculare del disordine, del caos della politica neritina incapace di assicurare certezze e prospettive. Ora si apriranno i soliti balletti e si darà corso ai "chiarimenti".

Difficile da chiarire saranno i fatti quali quelli che la foto che pubblichiamo, in sisntesi, denunzia.

Le vie bloccate.

Via Pilanuova, che non è interessata al rifacimento del manto stradale, interrotta da lavori dall'ispirazione kafkiana con buche che vengono scavate e poi ricolmate e comunque con la certezza di un destino da pista di motocrosso.

La piazzetta di S.Caterina senza un piano di emergenza per il possibile accesso di un ambulanza che sia in grado di apririsi un varco tra gli omini di ferro di cui nessuno ha le chiavi per la rimozione in caso di necessità come l'altro giorno. E quando l'emergenza c'è bisogna, non trovando le chiavi, nascoste in chissa quale stanza di chissà quale impiegato di chissà quale Ufficio, ricorrere al classico e sempre efficace "piede di porco" che forzando le regole si fa salvavita.

La cartellonistica selvaggia che offende e deturpa il paesaggio urbano e che nessuno rimuove affidando a invisibili avvisi il compito di denunciarne l'illegalità.

I campetti di via XXV luglio con i lavori iniziati e sospesi....

Questo è quello...solo una parte, per cui Vaglio dovrebbe in uno scatto di dignità e di orgoglio decidere di fare, una antum, una cosa buona: andarsene e ridare voce alla gente che ne ha, ci si perdoni, termine, le palle piene di questa politica insulsa.

Luciano Tarricone

20 luglio 2010

 

 
     
 

Arriva il BatVaglio.

Contro zanzare e blatte ariva l'arma letale del Comune di Nardò !!!

 
  Raccontano che un locale nel Centro Storico abbia dovuto chiudere i battenti per una giornata perchè infestato da blatte volanti .
Una cosa da pellicola dell'orrore con tanto di animali striscianti e pattuglie di mostri Alati ronzanti da un lato all'altro del giardino .
Nelle scorse settimane ho sentito i racconti di amici alle prese con scarafaggi e altre amenità del genere risalenti dai condotti di maltenute fogne e mal igienizzate nella pubblica rete.
C'è poco da ridere e da stare allegri .
Ha fatto sorridere molti il manifesto fatto da affiggere da un Gruppo politico per protesta contro la mancata derattizzazione e l' inefficace disinfestazione antialata fatte in tempi non dovuti se non consigliati .
Ma racconta di una triste verità. Anzi di due.
Dice della inefficienza della Gestione Ambientale e della scarsa cura della Pubblica Igiene .
Rimarca lo spreco nella gestione dei fondi pubblici cui sempre da Palazzo Personè si attribuisce l' impossibilità di intervenire in tempo adeguato.
Ma, adesso , in qualche modo la misura colma e, per rimanere alla invasione degli striscianti il fatto che abbiano sentito la necessità di scendere in campo con una pubblica denuncia i pediatri di base di la dice lunga sulla delicatezza della questione..
Cosi i Medici di Nardò e Galatone si schierano in Prima Linea : per disperazione ( dei propri pazienti ) Arrivano uno suggerire al Comune di venire combattere gli insetti molesti . Bambini che arrivano dai Medici pediatri con gli occhi chiusi e arrossati , gonfi per le fameliche puntura di zanzare . Poi il Pronto Soccorso dell'Ospedale, terminale delle richieste di intervento da parte dei familiari dei piccoli pazienti .
I Medici dell'associazione Pediatrica " Nardò - Galatone " dicono basta infatti e chiedono all'Amministrazione comunale di darsi uno schiaffone per svegliarsi un po ' : serve urgentemente la disinfestazione antialare Contro zanzare , zanzare tigre , Tafani e acari . Quella antilarvale non si può più perchè deve essere effettuata in primavera ma l' Amministrazione Comunale aveva , evidentemente , ed ha preferito dar precedenza ad altre spese e altre priorità .
Intanto , pero , i medici insorgono : vedono da troppe settimane braccine di bimbi devastate da Bolle di tre, quattro centimetri .
L ' Associazione Pediatrica opera da oltre dieci anni ed è composta dai Medici Carlo D'Agostino, Dorangela D'Alessandro, Maria Rosaria Filograna , Loriana Pati , Angela Russo , Ivana Stapane e Raffaella Tedesco. In una nota al Comune i Medici dicono di aver constatato , gia da diverse Settimane , una Particolare incidenza a carico uno dei propri pazienti di reazioni di tipo allergico localizzate provocate da puntura d' insetto , zanzare verosimilmente . Si tratta di ponfi molto voluminosi , pruriginosi e con evoluzione fréquente in Fenomeni di Tipo batteriche infiammatorio e con complicanze .
" Chiediamo al signor Sindaco , Antonio Vaglio e all'Amministrazione del Comune di Nardò - di provvedere con la massima urgenza ad un programma di disinfestazione che, pur in ritardo rispetto al ciclo biologico della zanzara , consentirebbe di evitare la trasformazione delle larve di insetti adulti di ulteriori generazioni . Val la pena ricordare - completano Il discorso - che ogni individuo di zanzara femmina può deporre ogni volta 70-80 Uova e può farlo per 6-7 cicli , per cui ogni individuo adulto femmina può dare origine, nel corso dei mesi estivi , a cinquecento circa altri individui maturi ! "
Numeri notevoli le cui conseguenze vengono combattute imbottendo , in alcuni casi , i bimbi di Farmaci : Questa patologia Comporta necessariamente l' utilizzo di pomate a base di cortisone , antistaminici e nei casi più severi l'uso di corticosteroidi per via orale .
" Che, in verità - spiegano - desidereremmo evitare sofferenze ai nostri piccoli pazienti e non. Siamo certi che , nonostante le Difficoltà Economiche in cui versa Il Nostro Comune, l' Amministrazione si vorrà dimostrare Sensibile al "nostro appello e farà in modo di trovare comunque le risorse necessarie affinché i nostri piccoli cittadini e la Cittadinanza tutta passano trascorrere un'estate serena per quanto riguarda il problema in questione ".
Parole significative , esplicite , Chiare .
Ma che ci chiediamo e possibile un Sindaco, per giunta  medico e veterinario , e dunque con buone basi in Entomologia , sfugga la necessità che simili interventi , prioritari per ragioni di immediata evidenza , siano effettuati nei tempi e modi dovuti ?
Un'altra Prova della scarsa sensibilità del sig.Vaglio ! !
Grazie Antonio.
Noi ce Il batVaglio lo siamo tolti da tempo.
Sarebbe ora che maggioranza qualcuno ci pensasse seriamente .

05 luglio 2010
 

 
     
 

Mi tolgo il bavaglio e pretendo che Antonio Vaglio chieda scusa.

Il Tribunale dice che era informazione corretta


 
 
Mi tolgo il bavaglio e pretendo che Antonio Vaglio chieda scusa. Il Tribunale dice che era informazione corretta
Il 9 aprile è una giornata importante per Nardò. O almeno per chi continua ad avere memoria di quella che è stato il percorso di costruzione della propria identità, della propria cultura, in fin dei conti di quella che è stata la nostra storia.
Ma questa è altro rispetto al contenuto di questa nota.
Dicevo il 9 aprile. E' la data dell'edizione di Repubblica su cui ritrovo due, dico due, pagine intere di una "inchiesta italiana".
COME FAR SPARIRE LE TASSE. UN BUCO DI 90 MILIONI DI EURO CON LA RISCOSSIONE FANTASMA. RISCUOTEVANO LE IMPOSTE, MA NON LE RIVERSAVANO AI COMUNI. Tutto è cominciato ad Aprilia ed è stato replicato ovunque. Società miste in mano ai privati,aggi del 30 e anche del 75%...
La storia raccontata da Repubblica è quella che lo stesso quotidiano nazionale definisce "il crac di Tributi Italia e i soldi nei conti "sbagliati".
E' una vicenda che in molti anche a Nardò conoscono perchè Tributi Italia, già S.Giorgio, già Pubbliconsult etc. etc, ha riscosso per qualche anno i soldi dei neritini, nell'ordine dei milioni di euro.
Molte vicende sono note. Altre meno. Come poco noto è ancora oggi quanto ci sia costata la transazione con la S.Giorgio per chiudere la partita di soldi non versati nei tempi e nei modi corretti nella casse del Comune di Nardò.
Nei mesi scorsi i quotidiani nazionali, dal Corriere della Sera a Repubblica a La Stampa al Sole 24 ore, si sono occupati della vicenda della società gestita da quelli che Repubblica chiama i "furbetti delle tasse".
Molte cose scritte in quegli articoli erano cose già note perchè già vissute in alcune parti d'Italia.
Su La Voce di Nardò ne abbiamo scritto a più riprese a partire dal maggio 2005, cinque anni fa.
Chi ne avrà voglia potrà leggere quanto denunciavamo con ampia descrizione di fatti e circostanze collegandosi al link "http://www.lavocedinardo.it/voce2005/voce5-2005pdf/voce505int.pdf" e ancora all'indirizzo "http://www.lavocedinardo.it/voce72005pdf/72005pdf.pdf"
Per quelle pagine la San Giorgio ci porto in Tribunale chiedendoci l'enormità di 500mila euro per danni.
Un'operazione chiaramente intimidatoria come la definimmo negli atti difensivi nella vicenda giudiziaria che per cinque anni si è trascinata nelle aule dei Tribunali.
Non è stata una cosa piacevole.
In alcun modo. Anzi del tutto spiacevole.
Anche perchè, come leggerete, se ne avrete voglia, nelle pagine de La Voce, oltre che della San Giorgio fummo vittima delle intemperie anche del Sindaco Vaglio e dei suoi accoliti.
Nei giorni scorsi il tribunale si è pronunciata rilasciando una sentenza sulla vicenda.
Ha riconosciuto la nostra correttezza e il nostro diritto ad esercitare in maniera articolata e argomentata il sacrosanto diritto di cronaca al fine di informare su fatti la cui rilevanza si è dimostrata nel tempo purtroppo enorme, per non dire drammatica.
In quesi giorni fummo oggetto di pubblico ludibrio da parte del Sindaco della Città di Nardò che maggior equilibrio, ponderatezza e corretteza avrebbe dovuto dimostrare, non fosse altro per il ruolo di garante dei diritti dei cittadini amministrati che dovrebbe ispirare la sua azione.
Ma così non fu.
E così non è stato anche nei tempi successivi e più recenti nei quali l'unico approccio conosciuto da palazzo Personè nei confronti della critica e del dissenso civile è stato quello giudiziario o dei manifesti offensivi ad personam.
Non diremo altro.
Lasceremo a voi leggere la sentenza del Tribunale e trarne le opportune valutazioni.
La trovate in copia all'indirizzo "http://www.lavocedinardo.it/TISentenza062010.pdf"
Abbiamo sempre fatto, per spirito di impegno civile e sociale e non perdifendere posizioni di privilegio come fanno in tanti, il nostro onesto mestiere di giornalisti.
Continueremo a farlo anche se al sig.Vaglio e ai suoi "collaboratori" non piace.
Una cosa ci sentiamo di dover fare e lo faremo con una lettera ufficiale cui allegheremo copia della sentenza: ci deve chiedere scusa pubblicamente.
E' libero di farlo o meno
E' anche da queste cose che si misura lo stile e la "classe " di una persona, non solo di un Sindaco!

30 giugno 2010

 

 
     
 

20 campetti virtuali....

 
 

 
 

Domenica scorsa (13 giugno) alla Festa dello Sport davanti al Comune c'era uno dei tanti ragazzi dei "campetti".

Che da dieci anni sono chiusi e sono diventati il regno di topi e ratti e altra fauna amena.

O meglio, in realtà di ragazzi dei campetti ce ne era più di uno, un po' cresciuti e in più di un caso con figli e qualche capello bianco.

Qualcuno in veste di coach. Tutti comunque a vedere i marmocchi correre e divertirsi dietro un pallone o su un tatami o al ritmo di una salsa o di una melodia più classica e compostamente eseguita.

Per divertirsi, come è sempre stato, basta in realtà poco.

Una volta bastava la classica palla di carte o di pezza tenuta insieme da elastici robusti. Oggi un playground, un canestro o uno spazio disponibile per esercitare l'arte della pedata come la chiamava lo zio Gianni, continuano a fare il loro mestiere.

Ma, nonostante tutto lo spirito di adattamento possibile viene da chiedersi e' possibile che le "feste dello sport", con tutto l'entusiasmo che esprimono debbano svolgersi in un contesto così poco proprio ?

Ho girato questo interrogativo su quella lavagna infinita che è Facebook, taggando, così si dice, nella foto che è sopra alcuni dei protagonisti ritratti, ma non solo loro.

E, secondo la logica di FB la sollecitazione è servita a riflettere a voce alta, ancorchè in qualche caso, come per The Bull, davvero scherzosa:

"Ho sentito dire - dice il The Bull informatico - da qualcuno bene informato che saranno creati circa 20 "campetti virtuali" dove tutti potranno giocare collegandosi via internet senza spostarsi da casa e senza sudare. Ci sarà sempre un campo libero e gli amatori non saranno più costretti, come oggi, a giocare alle 3 di notte. Con questa soluzione il comune risparmierà un sacco di soldi dei contribuenti. Così sarà risolto il problema dei campi da basket a Nardò. In via XXV luglio faranno un museo del basket in miniatura (ci sarà tutta la famiglia Tarricone)."

Poi aggiunge e conclude "D'altra parte in periodo elettorale l'attuale sindaco fece visita ai "baskettari" presso il palazzetto (eufemismo) di via Raho promettendo di risolvere il problema della mancanza di strutture. Allora non pensavamo ad una soluzione così innovativa !!! "

Un altro taggato ad honorem scrive della foto "bellissima...stupenda...grazie per avermi inserito virtualmente nel gruppo...ma purtroppo (o per fortuna) all'epoca non ero ancora nato. Un abbraccio a tutti"

E allora il tutto si gioca in quel, ma purtroppo (o per fortuna) all'epoca non ero ancora nato.

La risposta potrebbe essere quella combinata nelle considerazioni fatte da GQ e SR vale a dire "ti sarebbe piaciuto vivere in quel periodo, i campetti erano per tanti un'isola felice, un luogo di ritrovo e di divertimento".

Come che sia la realtà degli ultimi vent'anni o quasi dei campi gioco di via XXV luglio è quella di un degrado continuo che accomuna un po' tutta l'impiantistica sportiva neritina.

E mentre ormai in provincia le piscine sono diffuse in moltissimi comuni, per Nardò diventa un sogno inseguire fianco la riapertura dell'impianto di via XXV luglio e l'apertura del Polivalente.

Il 13 alla Festa dello Sport il Sindaco non c'era.

Ha mandato in sua rappresentanza i suoi delegati.

Avrà avuto i suoi bravi legittimi impedimenti.

Dovrebbe però considerare, e con lui, l'intera Giunta quanta e quale responsabilità ormai abbiano nel degrado di questo Comune.

Sempre su FB Massimo Dell'Atti che ha promosso la costituzione del Circolo Tennis dice che .continuo a girare il coltello nella piaga procurandoci un dolore atroce.

Io spero che sia davvero così e che faccia davvero e sinceramente male perchè credo che uno dei mali più grandi di questo paese sia quel masochismo diffuso per cui dobbiamo volerci bene a tutti i costi anche a costo di rinuicare alla nostra dignità di cittadini.

Mi dispiace, ma non ci sto e mi auguro che monti una campagna di indignazione civile contro questi Amministratori.

In forme civili e democratiche si faccia sentire la voce dei cittadini contro il malgoverno!

 

14 giugno 2010

 
     
 

Il sindaco si è incazzato per l'ennesima volta

Una telefonata e i problemi che restano.


Dirò ancora una volta di uno scambio dialogico con una persona amica che, questa volta, mi chiama a telefono e mi dice nella sostanza: "c'è il Sindaco che è incazzato con te per quello che hai scritto su di lui, vorrebbe querelarti, ma i consigli dei suoi legali sono contrari, è molto adirato....!
Parliamo a lungo anche se lui è in viaggio e io sono impegnato in una riunione non proprio facile.
Ci salutiamo.
Non è la prima volta che ABV si incazza con il sottoscritto e non sarebbe la prima volta che lo querela.
Tornando a casa in serata decido di fare una cosa che un po' mi pesa.
Chiamo Antonio Vaglio e parliamo a lungo.
Dice che la sua "moralità" non può essere messa in discussione, che la sua posizione sulla questione della darsena a Santa Caterina non è cambiata, che non è cambiata la sua posizione nelle vicende giudiziarie nei confronti del gestore della darsena.
Ne prendo atto, ma nessuno ha mai messo in dubbio la sua "moralità", ne tantomeno ha ipotizzato che potesse aver avuto in gentile concessione un posto barca nella baia di S.Caterina.
I problemi erano e sono altri e sono quelli della conduzione trasparente e partecipata della cosa pubblica.
Della efficienza della cosa pubblica. Della risoluzione dei problemi della città che langue nell'indifferenza e nella assenza di una politica efficiente da parte del Comune.
Su Repubblica di oggi ho trovato la foto che riporto. Propone una S.Caterina inedita.
Uno scorcio dello scalo d'alaggio a ridosso della darsena ripreso sicuramente in una giornata di un tempo senza tempo.
Chi frequenta S.Caterina sa bene che quello spazio è per lunghissima parte dell'anno sporco e pieno dei relitti che il mare vi sospinge.
Tutta altra cosa della pulizia e del lindore della foto.
Così coma sa bene che quando è pieno di barche il panorama e tutt'altro e difficilmente si può apprezzare la trasparenza delle acque della foto.

Che è anche quella che ci fa assegnare le 5 Vele da Legambiente il cui merito in gran parte spetta più che a Vaglio, bisogna dirlo, a Mino Natalizio che, proprio il Sindaco ha defenestrato per far posto a dubbie competenze e capacità politiche e amministrative.
Anche questo è un problema da non trascurare.
Non si può badare al decoro solo nei momenti della bisogna.
Come quando nella giornata dei "turisti del TCI", si mandarono gli operai a potare le siepi, mentre tutto intorno i cassonetti della spazzatura esplodevano di rifiuti non raccolti e i le piogge abbondanti trasformavano Nardò in una città impraticabile per ore.
Nessuno mette in dubbio la moralità del sindaco Vaglio.
Ma certo contesto e confermo tutta l'amarezza per la palese incapacità sua e dei suoi collaboratori nella amministrazione delle cose del paese in cui viviamo.
Ed è assurdo e non concepibile che a ogni accenno di critiche anche aspre e pesanti si ricorra alla minaccia delle querele e delle denunce e allo spauracchio dei Tribunali e dei carabinieri!
Questa si è una concezione della politica e della dialettica civile immorale.
Ognuno certamente ha lo stile che vuole e intende e sa darsi.
Non può pretendere però che la società civile e politica sia una marmellata indistinta in cui annegare e sopire tutte le contraddizioni e i ricatti e i conflitti di interesse che, nel caso della giunta guidata da Antonio Vaglio, ne hanno in questi anni paralizzato ogni capacità gestionale condannando Nardò a un limbo dal quale faticherà per molti anni ad uscire.

 

PS:

Proprio questa mattina su La Gazzetta del Mezzogiorno compaiono i due articoli di cui ci appropriamo e che riproponiamo.

Poichè sono chiari, precisi circostanziati, corredati da documentazione fotografica, ci piacerebbe sapere quale sarà la risposta dell'amministrazione comunale e a chi sarà imputata la responsabilità di un disastro che si ripete, quasi annunciato.

Abbiamo, per l'ennesima volta, conquistato le 5 Vele, ma una delle verità verissime è che Portoselvaggio e il suo parco è sempre di più il grande tappeto verde sotto il quale un'amministrazione incapace nasconde tutto quanto non riesce a risolvere con una efficiente azione amministrativa.
 


 La Gazzetta del Mezzogiorno  12 giugno 2010

In spiaggia con i rifiuti Segnalazioni e proteste dalla costa di Nardò

  [b.v.]

     • NARDÒ. Il sindaco Antonio Vagl i o riceve una sanzione dalla polizia provinciale per i reflui di fogna in mare; i turisti arrivano dall'America per vedere il Museo della Memoria e lo trovano più volte chiuso; la spiaggia di Santa Maria è stracolma di sacchi di spazzatura; le spiagge sono sporchissime così come il centro urbano delle località di mare: il mercato di Santa Maria è invaso da erbacce alte due metri e le stoppie secche sono andate in fiamme, ieri l'altro, nella zona del parco Pinocchio, nei pressi delle Quattro Colonne: è così che Turismo e Ambiente finiscono sotto accusa mentre l'estate è praticamente arrivata.

   E' guerra sulla costa: sono molte le segnalazioni che giungono da parte dei turisti che hanno scelto le marine di Nardò per una vacanza destagionalizzata, ma non tanto. Del resto fa caldo ma siamo, ormai, a metà giugno e il «traino» di riviste come Traveler America o I Meridiani (ne abbiamo scritto nei giorni scorsi, ndr) che hanno messo Santa Maria in copertina, ha fatto effetto portando da queste parti molta gente che non pratica, abitualmente, questa zona. Intanto, però, le pessime notizie abbondano: una sanzione amministrativa, si diceva, è stata elevata nei confronti dell'Amministrazione per i reflui che Asl e Arpa hanno accertato essere inequivocabilmente di fogna. La polizia provinciale ha rilevato il problema che assilla Santa Maria da anni: evidentemente non sono mai state messo in atto strategie o azioni per individuare i pozzi neri non a tenuta   stagna che si trovano intorno alla «staffa» dell'insenatura.

   Penosa la situazione del museo: due turisti slovacchi, poi altri due americani hanno tentato nelle ultime ore di visitare il museo della Memoria, baluardo ipotetico del turismo locale, che è chiuso anche se pubblicizzato in mezzo mondo. I murales ebraici rimangono custoditi nella struttura ma, intanto, la pro loco di Santa Caterina riceve richieste sulle modalità per una visita.

   Infine la spazzatura, il verde incolto, le zecche: via mail arriva la notizia che lo scivolo di Santa Maria al Bagno è stracolmo di sacchi neri della spazzatura nei quali non si sa cosa ci sia. Le foto sono più che eloquenti: un cumulo immenso e le persone a due passi a fare il bagno.

   Altrettanto accade intorno al mercatino di Santa Maria: erbacce alte due metri, quasi siano siepi frangivento. Poi aiuole incolte e erbacce con presenza di insetti: tanto viene segnalato da turisti e visitatori che potrebbero aver ragione visto che, come rivelato ieri, quest'anno il Comune non ha stanziato soldi per la disinfestazione antialare e antilarvale. Non perché non ci fossero ma perché si è preferito finanziare altro.

NARDÒ DUE GRUPPI... IN ATTESA SU «FACEBOOK»

Intanto i cittadini si organizzano con il «fai da te

     • NARDÒ. «Aspettando... Vaglio» e «Aspettando... Bianco»: sono due dei tormentoni che circolano da qualche tempo sul diffuso social network Facebook. In entrambi i casi ci sono decine di immagini di comuni cittadini che, armati di pale, rastrelli e sacchi neri stanno ripulendo da centinaia di chili di sporcizia alcuni degli scorci più belli delle marine di Nardò. Nel primo caso si tratta dell'antica spiaggetta chiamata "Rinaru" (Arenile) che è frequentata quasi esclusivamente da «chi sa» che laggiù, tra gli strapiombi dopo Uluzzo, c'è una baia incantevole. Altre foto, in questo caso inviate su Fb da un ambientalista   molto attivo, «Nestore, il paladino dell'ambiente», mostrano le condizioni miserevoli della spiaggetta libera di Sant'Isidoro: una specie di discarica e c'è da giurare che anche in questo caso dovranno intervenire i cittadini.

   L'altro «topic», invece, è dedicato alla ditta che gestisce il ritiro della spazzatura con diverse foto che forniscono un servizio «remoto» di segnalazione all'azienda: cassonetti ricolmi di spazzatura e ingombranti, soprattutto nelle zone periferiche del territorio. E' ovvio che si tratti della maleducazione dei cittadini ma altrettanto naturale pensare che bisognerà trovare correttivi che va   dano nella direzione di arginare il fenomeno.

   Intanto i turisti protestano e manifestano dubbi sulla veridicità dei criteri comunicati a Legambiente per ottenere le Cinque vele, sui quali c'è davvero un piccolo giallo: tra le motivazioni per assegnare il riconoscimento ci sta quella della raccolta differenziata «porta a porta nelle marine», criterio di valutazione positivo per la premialità. Ma la raccolta differenziata nelle marine non è mai partita quindi resta da capire se è un refuso o è stato passato un dato falsato a Legambiente. Resta, comunque, un neo che mette in dubbio l'autorevolezza del   riconoscimento. A sud del territorio non va meglio: a Rivabella, competenza di Gallipoli, un fenomeno strano sta mettendo a rischio la stagione: quintali di alghe maleodoranti stanno mettendo in crisi i bagnanti e quanti hanno affittato le case per l'estate. «Sicuramente faremo questioni con i turisti», dice un proprietario, «perché la puzza di fogna è intensissima e si deve al marciume delle alghe». Le richieste di pulizia dell'arenile sono state effettuate ma nessuna risposta effettiva è giunta dal Comune ionico ed ora si ha timore che i primi turisti scapperanno via facendo cattiva pubblicità alla località.


12 giugno 2010

 
     
  Osteria del dio Nettuno...paraponziponzi...pò...Si è incazzato...

Non so quanti ricordano e cantano ogni tanto le "osterie". Quelle di Xelfer sono "osterie" molto più castigate e melodiche e piene di contenuti che fanno incazzare, ma con garbo ed educazione...anche se costano querele milionarie!
L'osteria del dio Nettuno dice di un dio del mare incazzato perchè al figlio Polifemo gli hanno messo un remo in quel posto
Non dirò di quello che ci stanno facendo Vaglio e Berkusconi in questo tempo cupo e di quanto siamo incazzati in tanti, più del dio del mare, ma piuttosto di quanto un altro Nettuno, dignitoso e onesto e ancora aduso ad incazzarsi civilmente mi ha scritto per SMS in un dialogo che a distanza è stato più o meno questo :

- E nna ca no ssai ci sè ffittato nu postu barca a S.Caterna ?
- * o ** ?
- Il nostro ** !
- **.. ...dico ** ?
- ** !
- No ? Ma ne sei proprio sicuro ! Dopo la storia della darsena finita in tribunale sarebbe una infamia !!!
- Affanculo tre volte cinca l'ha votato !!!
- Io mi ci sono mandato solo per averlo votato una volta...
- E comunque se non ci cridi se scappi al molo lo vedrai rientrare ....

Fare una bella passeggiata in barca in una bella giornata di sole è certo cosa salutare e comunque una bella occupazione del tempo libero !
Ma per il pezzo grosso di cui parla Nettuno dovrebbe valere una regola di sana precauzione civile, morale, politica, amministrativa...e chi più ne ha più ne metta:
Una volta valeva la regola per cui sulla moglie di Cesare non doveva poggiarsi alcuna ombra ingiuriosa.
Certo era una prospettiva un po' maschilista perchè nel frattempo Cesare se la poteva spassare a piacimento, ma tantè che lo stesso criterio dovrebbe valere per chi fa politica e dovrebbe pertanto tenersi lontano da situazioni di imbarazzo personali e per l'ente che rappresenta e lontano da possibili conflitti di interesse nella gestione anche delle proprie vicende personali ancorchè piacevoli.
Qualcuno si chiederà di che trattasi. Forse di una bolla di sapone...forse...ma sarebbe bene che qualcuno smentisse che ** ha affittato un posto barca nella darsena di SC e aggiungesse che non ha intenzione nè di farlo, nè di utilizzarne le strutture in futuro.
Anzi che è frutto di allucinazioni collettive averlo visto nei paraggi del porto di S.Caterina lui che ha giurato di liberare la baia e di restituirla alla pubblica balneazione!
Se così farà e poi per prendere la barca e navigare tra i perigliosi flutti del mare nostrum partirà da Gallipoli o da Porto Cesareo nessuno si adombrerà più di tanto.
Tanto meno Nettuno.
A proposito di Nettuno è da tempo che mi chiedo come nai Nessuno abbia mai pensato di trovare una più appropriata e consona epubblica allocazione per lo splendido Nettuno che un medico in vena di follie marinare un po' di tempo fa ha scolpito in un masso di pietra visibile ai "Salotti", sul lungomare di S.Caterina.
Forse ** invece di andarsene in mare, più che per mare (che certo non è cosa che gli appartiene) farebbe bene a vivere un po' di più le cose di questa nostra terra abbandonata.

Osteria del dio Nettuno...paraponzoponzi..poooooo!!!!

06 giugno 2010
 

 
     
  E la chiamano...PEC !

Ho provato a inviare a due indirizzi PEC del Comune, il protocollo e la Polizia Locale la PEC che segue.
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Al Sig.Sindaco del Comune di Nardò
Alla Polizia Locale del Comune di Nardò

p.c. al Sig.Prefetto della Provincia di Lecce

Il sottoscritto Luciano Tarricone, residente a Nardò alla via Incoronata, 55, ritiene di dover segnalare alle autorità competenti del Comune di Nardò, e per conoscenza opportuna alla Prefettura di Lecce, lo stato di grave disagio vissuto dagli abitanti della via Incoronata, 55, del tutto priva di regolamentazione del traffico e di sistemi di dissuasione di alte velocità o di modi di guida pericolosi.
La mancata adozione di una adeguata regolazione segnaletica, sia orizzontale che verticale, e l'assenza completa di bande sonore o dossi artificiali o altri mezzi meccanici di limitazione della velocità rendono la importante via di collegamento altamente pericolosa e a rischio di incidenti.
Con la presente si invitano i competenti Uffici a voler adottare gli interventi del caso.

Distinti saluti
Luciano Tarricone
Via Incoronata 55
73048 Nardò

0833 561958
339 4512832

email PEC luciano.tarricone@legalmail.it
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Sono passati quasi 20 giorni e dalla PA neanche un cenno di risposta.
Mi chiedo a che serve la PEC o la comune posta elettronica se non c'è nessuno che si prende la briga di rispondere.
Tra qualche giorno riproverò con un nuovo inoltro.
Poi diffiderò con l'Ufficiale Giudiziario il sindaco dall'avere una risposta che è dovuta non fosse altro per cortesia.
E anche perchè il senso della segnalazione va nel senso di mettere in mora per una responsabilità grave che Sindaco, Polizia Municipale, altri Uffici, si assumono nell'inerzia dei propri comportamenti.
Nei giorni scorsi al Chiostro dei carmelitani si è svolta una Giornata della sicurezza stradale.
Ma mi chiedo per tornare a parlarne bisogna che accadano fatti irreparabili.
Qualche anno fa e per molto tempo ancora negli anni a seguire, ho visto e sentito il dolore di genitori per la perdita di un figlio travolto in una strada di grande traffico, mentre giocava innocentemente con la bici.

E la chiamano PEC....

16 maggio 2010

 
     
 
Siamo contenti, ma qualcuno faccia ammenda per la sua arroganza.

Siamo contenti, ma qualcuno faccia ammenda per la sua arroganza.

 

Vendola parlando a Foggia ha detto: "dobbiamo smetterla di sostituire i campi con le pale eoliche e fotovoltaico...è ora che i campi restino alle colture".
Siamo contenti che abbia raggiunto questa nuova maturità. Ma non sarebbe male che si ricordasse che il suo segretario regionale e oggi assessore, Fratoianni, con l'assessore Losappio, venne a Nardò per patrocinare il progetto di del parco eolicodi de Massi a due passi da Portoselvaggio.
E che ci sono volute le nostre battaglie, le nostre convinzioni, i nostri soldi per il TAR per impedire quello scempio !
E nessuno potrà dimenticare l'arroganza del giovane segretario che pensava, nella riunione convvocata da Rifondazione comunista, di essere arrivato nella terra di gente adusa a dire sissignore alla maniera dei tempi andati.
La questione del Parco eolico a Nardò è ancora in piedi e a luglio al TAR di Lecce è prevista una udioenza per discutere di questioni connesse a quella realtà.
I "maledetti" ambientalisti sono parte in causa e hanno costretto l'imbelle Comune di Nardò a costituirsi in giudizio quando già i tempi stavano scadendo.
Così vanno le cose.
Ma non è finita perchè nel territorio di Nardò si prevede un mostro fotovoltaico da 100 ettari.
E allora Vendola intervenga anche su questo. Senza indugi !

 
 
 

 
 
La via neritina al giustizialismo. PerchèVaglio e la Giunta hanno paura del drago ?

Querelata PortadiMare

La verità che fa male

NARDO' - La giunta comunale quasi al completo butta mille euro dalla finestra per dare incarico a un giovane avvocato di querelare Portadimare per aver parlato di un cantastorie che racconta in versi la storia della San Giorgio.

Roba da non crederci. Oltre tutto sono soldi nostri, soldi di tutti i neritini.

E il tutto solo perché la canzoncina ha dato fastidio al primo cittadino.

E con Antonio Vaglio querelano Caputo Cosimo, Cavallo Antonio, Petolicchio Gustavo, Tarantino Giuseppe e Calignano Antonio.

Quando si è incapaci di reagire con una risata alle critiche della satira anche cattiva e pungente allora siamo davvero alla frutta. Ma più che di querela sarebbe di parlare di intimidazione.

E come tale sarà trattata da tutti gli spiriti liberi di questa Città.  Solidarietà a Porta di Mare. Siamo tutti Porta di Mare
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La Delibera della Giunta Comunale

Visto l'articolo”VIDEO UAGLIOKE” Torna Xelfer, stavolta è Ray Charles a cantare, apparso sul portale web di notizie, curiosità, informazione “PortadiMare” scritto lunedì 01 febbraio 2010;

Ritenuto opportuno conferire mandato ad un legale esterno, laddove sussistano i presupposti di lesione d'immagine per l'Amministrazione nell'articolo innanzi citato;
Ritenuto, pertanto, di autorizzare il Sindaco a conferire apposito incarico a professionista esterno;

Acquisiti i prescritti pareri di cui all'art. 49 del D.Leg.vo n. 267/00; A voti unanimi e favorevoli espressi nelle forme di legge;

D E L I B E R A

1. Per i motivi espressi in narrativa, di dare mandato al Sindaco di conferire incarico legale a professionista esterno, per la difesa di questa Amministrazione, in relazione all'articolo apparso sul portale web di notizie, curiosità, informazione “PortadiMare” “VIDEO UAGLIOKE ” Torna Xelfer, stavolta è Ray Charles a cantare, scritto lunedì 01 febbraio 2010 ;

2. Di dichiarare, inoltre, la presente delibera urgente ed indifferibile e quindi la relativa spesa non suscettibile di essere frazionata in dodicesimi, stante l'urgenza;

3. Di autorizzare il dirigente del settore I° ad impegnare provvisoriamente la somma di € 1.000,00 per l'incarico in oggetto, in attesa della giusta somma prevista dal legale incaricato.

4. Di rendere, altresì, con separata e successiva votazione unanime e palese immediatamente eseguibile la presente delibera ai sensi dell'art.134 c.4 del d.lgs267/00

 

Quando il drago agita i sogni del Sindaco Vaglio...

 

 
 

Nessuno può avere alibi

 
 

Al Sindaco del Comune di Nardò
Ai Sigg.Capigruppo del Consiglio Comunale di Nardò
Per il tramite del Servizio fax del Comune di Nardò
 

Italia Nostra
Sezione Salento Ovest Nardò

Nessuno può avere alibi o dire che non sapeva in merito alle procedure e ai fatti amministrativi in atto intorno al Parco di Portoselvaggio

Italia Nostra Salento Ovest, Nardò prende atto con preoccupazione di quanto avviene in queste settimane in campo ambientale nel Comune di Nardò.
In particolar modo desta grave preoccupazione quanto accade intorno al Parco di Portoselvaggio e a quanto prevede un bando di concorso per la ricerca di una non meglio precisata figura di “consulente” in materia amministrativa e ambientale, che dovrebbe avere il compito di orientare le linee di sviluppo dell’area protetta.
Continua a gridare scandalo che il Comune di Nardò non abbia a tre anni dall’insediamento del nuovo Consiglio, nominato la Consulta per l’Ambiente.
E’ chiara la scelta politica dell’Amministrazione Comunale di avere le mani libere dai condizionamenti della onesta e libera coscienza civile delle Associazioni di volontariato e dai condizionamenti della competenza di chi ha sempre lavorato e lavora per la tutela e lo sviluppo delle risorse del territorio.
Italia Nostra chiede ad alta voce che il Comune blocchi le procedure concorsuali e apra un pubblico confronto, aperto e partecipato, sulle scelte della gestione del Parco di Portoselvaggio intorno a cui si intrecciano pur conosciuti e chiari appetiti.
Riveda le proprie posizioni e ritiri un bando che, per altro presenta molte ragioni di grave violazioni di legge che lo rendono oltre che inopportuno lesivo dei diritti e degli interessi di chi pur avendo competenze e titoli è escluso a priori dalla possibilità di partecipare a una selezione predeterminata nei criteri assolutamente arbitrari di scelta.
Portoselvaggio, anche in questo, ha bisogno di trasparenza e di legalità.

Nardò, 11 febbraio 2010 Italia Nostra Salento Ovest Nardò

 

 
     
 

La testa vuota e la Puglia cosi e così

 
   
 

Ma alla fine è meglio una Puglia “così e così”

I tanti adesivi rossi con cui i sostenitori di Vendola accoglievano gli elettori alle primarie del 24 gennaio non lasciavano dubbi: loro erano la Puglia migliore..

Da tempo diffido dei comparativi di maggioranza per non parlare dei superlativi: e forse per questo mi era tornato in mente una gag di Troisi di molti anni fa.

A chi gli chiedeva se preferiva vivere un giorno da Leone o cento da pecora lui rispondeva "meglio 50 giorni da orsacchiotto". Spero di non apparire blasfemo se tornando alle vicende pugliesi vorrei collocarmi tra coloro che non aspirano né alla Puglia migliore né a quella peggiore.

Mi accontenterei insomma di una Puglia "così e così.

E forse farebbero bene anche i candidati alla presidenza della regione a non eccedere in ricette miracolistiche.

La vicenda della sanità in Puglia dovrebbe pur insegnare qualcosa.

Se non si fossero fatte tante promesse prima delle ultime elezioni i risultati attuali non sembrerebbero così modesti.

Meglio meno ma meglio diceva  un saggio russo nel 1917.

Gianni Turrisi

(L'osservatorio  Salento Puglia "20 centesimi, 6 febbraio, 2010

 

 
 

Il disordine è davvero grande sotto il cielo. avrebbe detto il grande timoniere, il compagno Mao Tse Tung.

Ma dalle parti nostre e ai tempi nostri mi sembra che abbiamo superato davvero il livello di guardia.

In questi giorni , nelle edicole, si trova un foglio volante, color di rosa, che in sole due facciate e al costo di soli 20centesimi si propone come "lettera quotidiana" al popolo dei lettori incalliti, di quelli che non sono capaci di lasciarsi scappare alcunchè che odori di inchiostro.

A volte la nostalgia ha dei vantaggi. Uno di questi è che evita che sfuggano delle perle da collezione.

E il n. 1 dell'anno II della "lettera quotidiana" ne contiene. La riportiamo sopra. Non sappiamo se la firma dirà qualcosa a chi leggerà questa nota.

E ci rimane il dubbio che il Gianni Turrisi che firma il corsivetto sia lo stesso che sino a poco tempo fa è stato stretto collaboratore di Giovanni Pelleggrino alla Provincia di Lecce e, dirigente dei Ds e del PD, è stato anche consigliere comunale di Lecce per lungo tempo.

Che se invece fosse proprio lui, tanto è esplicito il giudizio sul bilancio della Giunta Vendola, almeno in Sanità, ci sarebbe da chiedergli chi voterà a fine marzo.

Ma da un po di tempo ci siamo abituati pressocchè a tutto nel centrosinistra e per cui che Turrisi la pensi e la dica in questo modo ci sorprende, ma non ci sgomenta.

Che l'ambizione sia una Puglia così e così, cioè una regione mediocremente governata invece ci preoccupa.

La testa è ormai decisamente vuota e le uniche idee che affollano i programmi dei Partiti sono quelle dell'occupazione del potere da perseguire senza scrupoli e pudori, senza infingimenti e senza alcuna coerenza e virtuosità democratica.

La cronaca politica neritina di questi giorni la dice lunga sui livelli di imbarbarimento raggiunti.

Quanto è accaduto alle primarie per la scelta del candidato Presidente da parte del centrosinistra è indicente.

E ancor di più che nessuno provi un minimo di vergogna. A partire dalla neo eletta segretaria del PD che ha già assorbito la peggiore incultura di governo non commentando in alcun modo i comportamenti del Sig. Frasca e del suo gruppo che, prima, osannato e ricercato dal centrosinistra, si è mobilitato con le truppe cammellate per far votare Boccia, poi, Vendola nominato, è passato armi e bagagli nelle fila del concorrente del governatore, Rocco Palese.

In questi giorni è "uscito" il CD di Xelfer cui abbiamo dedicato uno spazio nell'ultimo numero de LaVoce. Consigliamo di sentirlo tutto.

Dovrebbe sentirlo attentamente il Sindaco Vaglio. E con una punta di umiltà e autocritica anche Rino Dell'Anna.

Racconta di una città allo sbando. Senza un passato (il centro storico nel più piena abbandono e degrado) senza un futuro (nessun programma serio, nessuna realizzazione importante programmata e avviata.

Le scuole al freddo senza gasolio per riscaldare gli scolari, gli impianti sportivi sempre più abbandonati, le strade sempre più scassate.

L'elenco dei disastri di Vaglio e C è lungo.

Le canzoni di Xelfer lo raccontano. I video su Youtube lo documentano.

E' quasi singolare che la protesta e il racconto di come vadano le cose in città siano affidate con efficacia al racconto di un moderno cantastorie.

Sono uno stimolo a non rassegnarsi e a non farsi macinare dalla propaganda e dall'omologazione.

Non trova ancora spazio nella musica e nei versi lo stato dell'Ospedale.

Turrisi nella sua nota ammette il fallimento della politica sanitaria di Vendola.

Dopo cinque anni, l'ospedale di nardò invece di recuperare i reparti persi è stato ancora depauperato di risorse umane e strumentali.

Quando si parla di salute è però difficile potersì accontentare di un Ospedale "così e così".

E' lecito pretendere il meglio. E di più.

Anche in questo Vaglio ha dimostrato la sua pochezza di amministratore.

In tre anni da Sindaco non si è interessato per niente dei problemi della sanità pubblica. Come di tante altre cose che sono sotto gli occhi di tutti.

Non sappiamo chi vincerà le prossime regionali e avremo modo prima del voto di tornare sull'argomento.

Nel frattempo con una Amministrazione senza maggioranza, sorretta dalle stampelle improprie

di Dell'Anna e Fracella, Nardò chiede a gran voce una guida.

Passate le regionali e perso il tremo di candidarsi al Consiglio Regionale per Vaglio ormai il bivio è segnato: o consegnarsi alla storia come il peggior sindaco che Nardò ricordi per l'inconcludenza dei suoi mandati, o tentare un riscatto morale con il colpo di coda di dimissioni che permetterebbero a Nardò di prepararsi a un ricambio di classe dirigente ormai indispensabile.

Il nostro sommesso consiglio è: a casa sindaco Vaglio !

 
 

I ceci della sig.ra Giannuzzi

ovvero non sparate sul soldato Vanessa !

 

A dire il vero parlare  della sig.ra Giannuzzi Vanessa al secolo segretario cittadino del PD di Nardò è un po' come sparare al soldato Ryan.

Troppo facile impallinarla non tanto con le armi della dialettica, quanto con quello dei fatti.

E di fatti nella mia nota ne ho elencati solo un po'.

Di fatti che dovrebbe avere sotto gli occhi.

O nelle orecchie se è vero che ha ascoltato le "storie" del cantastorie Xelfer.

A meno che non viva solo sporadicamente a Nardò e quindi solo saltuariamente ad esempio ne attraversi le vie che da almeno sette anni sono nello stato in cui sono.

Ho letto e riletto quello che ha scritto la sig.ra Giannuzzi e credo di dover, purtroppo, confermare tutto, proprio tutto.

Anzi di dover aggiungere che si è omologata al costume del peggiore PD di Nardò con una velocità impressionante.
Se soltanto avesse ascoltato i "motivetti" di Xelfer e li avesse voluti cogliere come pretesto per una pur minima "riflessione" avrebbe pensato di aprire una vertenza politica con l'attuale amministrazione che le è affina.
E perciò immagino che non le riesca per niente difficile pensare che sia fare del "gossip" (sic!) intervenendo "politicamente" sulle posizioni disinvolte del sig.Frasca.

Ci si sarebbe aspettato che la sig.ra Giannuzzi dicesse della San Giorgio e dei soldi che non sappiamo che fine abbiano fatto, delle proteste dei commercianti, del disordine nel traffico, del concorso per una "consulenza" per il parco di Portoselvaggio.....è possibile continuare e citarle per esempio le opere incompiute in dieci e passa anni di amministrazione Vaglio: il museo del mare, il gerontocomio, il palazzo di città; cui si sono aggiunti i campetti di via xxv luglio, il polivalente, le scuole...etc, etc,etc

E invece ci parla di ciciri e di punizioni che intende infliggersi.

Metta pure il cilicio.

Sono fatti suoi. si diverta come crede.

Ma poi apra gli occhi e si guardi intorno.

E dopo aver scontato le proprie pene e i propri molto personali "peccati" faccia in modo che queste esperienze "spirituali" le tornino utili per qualche cosa di più concreto di una soporifera tiritera piena di banali luoghi comuni, cimitero delle buone intenzioni.

Sappia che non c'è niente di personale.

Solo che essendo diventata un personaggio "pubblico", le sue responsabilità deve prendersele tutte.

 


 

Affido a questo comunicato la risposta alle osservazioni di Luciano Tarricone in riferimento alla mia persona,  e cerco di dire "qualcosa di sinistra" (come invita a fare la sempre attenta e stimolante redazione di Porta di Mare).
Solo da quando sono stata eletta Segretaria del PD, mi sono resa che nonostante io non conosca personalmente alcune persone e senza averci mai parlato, poi io mi ritrovi a dover provare (secondo loro) vergogna per questa o quella cosa..
L'indecenza a cui il direttore della Voce di Nardò si riferisce,  probabilmente, riguarda la contaminazione del risultato  delle primarie del centro sinistra.
Io da Segretaria neo eletta fui contenta del movimento nato intorno alle primarie e del "brio" politico che si respirava in quella settimana, a mio avviso le primarie sono e rimangono lo strumento migliore per esprimere la democrazia diretta.
Il PD ha appoggiato Boccia (non ribadisco i motivi, fanno parte del passato) e ora sta facendo campagna elettorale per chi ha democraticamente vinto: NICHI VENDOLA. Questo è un tema politico del PD.
Riguardo al Sig. Frasca, non sta alla Segretaria del PD commentare i "suoi comportamenti" , Frasca e il suo gruppo ha preso una decisione che riguarda lui e le persone che lo hanno seguito, non il Partito Democratico. Questo non è un tema politico del PD.
Io, da Segretaria del PD, ho parlato e continuo a parlare di dialogo con l'UDC, che si darà la struttura che ritiene, dopo che Frasca è passato con un altro schieramento politico. Questo è un tema politico del PD.
Se il direttore della Voce di Nardò si aspettava che io incrementassi il gossip cittadino in vista della campagna elettorale, accusando Frasca di chissà quale crimine politico per aver fatto parte dell'UDC, aver appoggiato Boccia (cosa peraltro non fatta di nascosto, perché Casini aveva espresso la sua posizione su Boccia) e poi essere passato con Fitto, si sbagliava, e se questo significa aver assorbito la "peggiore incultura di governo", allora cercherò di provare vergogna, ma non ci riesco mi dispiace, perché questo, ribadisco, riguarda scelte di altri gruppi politici.
Comprerò una lavagna, dei ceci, e quotidianamente mi inginocchierò lì dietro ad espiare le mie colpe!
In politica si dovrebbe parlare dei temi e non sempre e solo delle persone, perché il rischio della personalizzazione è che si perdano di vista i problemi, o peggio ancora di legare il "problema" "alla persona", e questo a volte genera rabbia e disprezzo, e in taluni casi violente accuse verbali, che non mi appartengono.
Il PD ha il dovere di contribuire pienamente (anche per la responsabilità che ricopre in Amministrazione) ad offrire soluzioni ai tanti problemi della città, attraverso il contatto diretto con le difficoltà e attraverso il dialogo: questo rende un Partito forte e attuale. Questo è un tema politico del PD
I temi della sanità, del nucleare e altri problemi importanti legati allo sviluppo della città di Nardò, devono essere discussi e, quando è possibile risolti;   la posizione di un Partito come il PD deve essere chiara. Questo è un tema politico del PD
Il PD non si tirerà indietro se ci sarà da lottare o da discutere: assicuro (per me in prima persona e per i dirigenti del PD)il massimo impegno ed attenzione. Questo è un tema politico del PD
Tutto il resto, fa parte di una discussione "sulle persone" che non mi appassiona né entusiasma, e che però non mi sottrae al confronto, che in politica è necessario e vitale per poter andare oltre i propri limiti, senza vergogna.
Ora vi saluto e vado a fare un po' di "mea culpa" !
PS: apprezzo Xelfer per i suoi "racconti cantati",  lo ringrazio per la sua arte e per l'invito alla riflessione.

Vanessa Giannuzzi
Segretaria PD Nardò

 

 
 

 

L'archivio de La Voce di Nardò


lavoce@medeainf.it